Recensione monitor Eizo Foris FS2333-BK
Qualità di immagine con sole regolazioni sul monitor
Passiamo ora ad effettuare misurazioni quantitative di alcuni aspetti della qualità di immagine dello schermo.
Grazie alle regolazioni impostabili manualmente da telecomando, è già possibile ottenere discreti risultati prima della calibrazione tramite colorimetro e scheda video.
E' un aspetto importante: più il monitor riesce ad avvicinarsi al comportamento cercato, più leggere saranno le correzioni da apportare tramite la scheda video; questo significa curve di correzione più morbide e minori imprecisioni nel calcolo dei colori (in quanto le tabelle di correzione delle schede video sono quasi sempre a soli 8 bit per canale).
Temperatura colore al variare della luminosità
Ecco il grafico della temperatura colore ottenuta tramite i soli parametri dello schermo, prendendo come punto di bianco di riferimento i classici 6500K dello spazio colore standard sRGB:
Temperatura colore al variare della luminosità; calibrazione manuale
Il risultato è ottimo: la dominante bluastra (altissima temperatura K) alle più basse luminosità è infatti normale in uno schermo LCD.
Curva Gamma al variare della luminosità
Ecco invece la curva Gamma, sempre agendo solo sui controlli manuali del monitor e senza effettuare la calibrazione tramite la scheda video:
Curva Gamma al variare della luminosità; calibrazione manuale
Idealmente il valore Gamma dovrebbe essere costante al variare della luminosità, pari a 2.2 per gli spazi colori comunemente usati al giorno d'oggi.
Con la sola regolazione dei controlli manuali, l'Eizo FS2333 ha comunque un discreto comportamento: le variazioni della Gamma non sono particolarmente vistose o brusche.
Qualità di immagine dopo la calibrazione tramite colorimetro
Naturalmente, per utilizzo fotografico è necessaria una più accurata calibrazione; più in generale, chiunque utilizzi uno schermo per scopo di trattamento immagini dovrebbe dotarsi di un sistema di calibrazione con sonda dedicata (colorimetro o spettrofotometro) e software specifici.
Nella maggior parte dei casi (schermi non dotati di Look Up Table programmabile), il software di calibrazione agisce sulla scheda video, impostando delle tabelle di correzione colore che vengono caricate all'avvio del sistema operativo.
Genera inoltre un profilo colore ICC che viene associato allo schermo, permettendo a tutte le applicazioni compatibili con il Color Management di conoscere le caratteristiche cromatiche dello schermo e adeguarsi, per ottenere colori ancora più fedeli.
Nella fattispecie, usando un colorimetro X-Rite Eye One Display 2 è stato possibile migliorare ulteriormente la qualità d'immagine.
Curva Gamma
Ecco la nuova curva Gamma dopo la calibrazione con il software Eye One Match 3.6.2:
Curva Gamma al variare della luminosità; precalibrazione manuale e calibrazione finale con Eye One Display2
Il risultato così ottenuto è molto buono: il contrasto generale e i rapporti di tonalità ai vari livelli di luminosità sono correttamente restituiti.
Il contrasto massimo riproducibile da uno schermo è il rapporto tra la massima luminosità (ingresso totalmente bianco) e la minima luminosità (ingresso totalmente nero). Idealmente è infinito, ed è importante sia il più alto possibile per restituire correttamente la gamma dinamica dell'immagine.
Naturalmente è molto importante che un alto contrasto non arrivi a scapito della differenziazione delle alte luci e delle ombre, che non devono essere schiacciate. Teoricamente, dovrebbe essere possibile distinguere tra loro, ad esempio, i livelli RGB 0,0,0 e 1,1,1; come anche 254,254,254 e 255,255,255.
Ancora, è importante che un buon contrasto sia ottenuto mantenendo il giusto livello di luminosità massima; uno schermo troppo luminoso, oltre a falsare la percezione delle immagini, può affaticare o anche danneggiare la vista. Uno schermo troppo scuro ha analoghi svantaggi.
I valori di luminosità massima normalmente usati vanno da 80 candele/metro quadro (in ambienti con illuminazione molto bassa) a 140 candele/metro quadro (ambienti particolarmente luminosi).
Tipicamente, valori di 100-110 cd/mq sono sufficientemente versatili da adattarsi a diverse illuminazioni (giorno, sera).
Impostando sull'Eizo FS2333 una luminosità massima pari a 108 cd/mq, si è ottenuto, dopo la calibrazione, un punto di nero di circa 0.16 cd/mq, con un contrasto massimo di 662:1.
Si tratta di un risultato non particolarmente brillante, ma complessivamente allineato a quello di altri schermi basati su pannelli LCD di tipo IPS; c'è peraltro da dire che si è mantenuta un'ottima differenziazione dei toni chiari, essendo possibile distinguere i valori 254 e 255.
Gamma cromatica (gamut)
Idealmente, tutti i dispositivi in grado di produrre immagini (camere, schermi, stampanti) dovrebbero riprodurre correttamente l'intera gamma di colori che l'occhio umano è in grado di percepire.
Purtroppo questo non è (ancora?) possibile, per vari limiti tecnici ma anche per la difficoltà di descrivere correttamente e univocamente lo spazio cromatico umano.
Nel corso degli anni, quindi, si sono trovate approssimazioni matematiche più o meno accurate, da cui sono derivate implementazioni tecnologiche più o meno soddisfacenti.
La tecnica di rappresentazione dei colori adottata porta con sé certe caratteristiche, come la gamma dei colori riproducibili: è il "volume cromatico dello spazio colore", o "gamut".
Gli spazi colore di riferimento più usati nel trattamento digitale delle immagini fotografiche sono sRGB, AdobeRGB e ProPhotoRGB, in ordine di estensione crescente; ci sono poi gli spazi colore specifici per stampa tipografica.
I primi, come il nome suggerisce, usano come colori primari Rosso, Verde e Blu e sono basati su sintesi additiva; i secondi usano come colori primari Ciano, Magenta, Giallo e Nero e sono basati su sintesi sottrattiva.
Uno schermo standard, tralasciando quindi gli e-ink usati per i lettori digitali, lavora in sintesi additiva RGB. E' quindi importante la relazione tra i colori che è in grado di riprodurre e quelli descritti in uno degli spazi colore standard RGB.
I monitor in commercio si possono grosso modo dividere in due categorie: quelli che hanno gamma cromatica molto simile allo spazio sRGB (detti "standard gamut") e quelli che invece raggiungono il più ampio spazio AdobeRGB ("wide gamut").
I display wide gamut, più costosi, sono in genere destinati al solo ambito fotografico, dove consentono di riprodurre correttamente anche colori molto saturi. Per evitare problemi di compatibilità con le applicazioni che non sono progettate per lavorare in ambiente color-managed e assumono sempre di trovarsi nello spazio sRGB (applicazioni di produttività e da ufficio, videogiochi, molti riproduttori di contenuti multimediali...), dispongono in genere di una modalità "emulazione sRGB".
L'Eizo Foris FS2333 è uno schermo standard gamut, quindi pensato per conformarsi allo spazio sRGB.
In realtà, come spesso avviene per i display non specificamente fotografici, la sua gamma cromatica non coincide esattamente con l'sRGB, come si può vedere da questi grafici, ottenuti dopo la preregolazione manuale e la calibrazione con colorimetro:
Triangolo di gamut, monitor calibrato. Eizo FS2333 = bianco, sRGB = nero
Il grafico sopra è stato ottenuto tramite misura diretta con colorimetro: si vede che la gamma cromatica del monitor va anche un po' oltre lo spazio sRGB. Non così tanto, comunque, da creare difficoltà con le applicazioni non color-managed.
Vediamolo meglio con i grafici di gamut ottenuti dal profilo ICC del monitor generato dal software di calibrazione: misura indiretta, quindi.
Volume di gamut, monitor calibrato. Eizo FS2333 = trasparente colorato, sRGB = solido bianco
Il volume di gamut da misura indiretta (analisi profilo ICC) dell'Eizo FS2333 dopo la calibrazione è pari a 1'055'710 unità.
Interessante anche un confronto, sempre da misura indiretta, con il più ampio spazio colore AdobeRGB e soprattutto con il gamut di una stampante inkjet (Epson 3880, carta Epson Premium Glossy):
Grafico di gamut, monitor calibrato. Eizo FS2333 = colorato, AdobeRGB = blu, sRGB = bianco, Epson 3880 = rosso
Si vede che la maggiore copertura dell'Eizo FS2333 rispetto allo spazio sRGB "fa comodo": permette infatti di comprendere almeno il giallo-arancione della stampante.
Per riprodurre correttamente i verde-azzurri molto intensi che la Epson è in grado di stampare, però, serve un monitor wide gamut.
Accuratezza dei colori
Per usi fotografici, l'accuratezza dei colori riprodotti è estremamente importante.
Dopo aver preregolato il monitor con i controlli del telecomando ed aver calibrato i colori tramite il colorimetro e la LUT della scheda video, abbiamo effettuato una serie di misure dei colori tramite l'apposito software X-Rite.
L'errore cromatico si può misurare con vari indici; uno dei più diffusi, e quello adottato dall'applicazione utilizzata, è il DeltaE2000.
In linea di massima, e un po' grossolanamente, si può dire che un errore dE2000 fino a 1 non è normalmente rilevabile dall'uomo; un errore fino a 3 è rilevabile solo tramite confronto diretto.
Dopo regolazione e calibrazione, l'Eizo FS2333-BK esibisce un'ottima fedeltà cromatica: l'errore DeltaE2000 medio alla fine delle misurazioni è di solo 0.27.
Si tratta di un risultato ottimo non solo relativamente alla fascia di prezzo di questo monitor, ma in assoluto; a testimonianza del fatto che con un marchio come Eizo si può contare su certe qualità di base a prescindere della destinazione d'uso del prodotto.
Vediamo i risultati più in dettaglio, con gli errori misurati sulle varie gradazioni di colore:
Errori cromatici DeltaE2000, monitor calibrato
L'unica deviazione superiore a 1 (1.26) si ha in corrispondenza della patch numero 3, che corrisponde al Blu scuro. E' comunque un errore molto ridotto; in più il blu scuro è un colore cui l'occhio umano non è particolarmente sensibile.
Fernando Carello - 21/12/2012