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2 Utenti anonimi
Conservazione pellicole esposte... |
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Iscritto il:
29/9/2016 0:10 Messaggi:
43
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Un saluto a tutti,
secondo la vostra esperienza, le pellicole esposte in attesa di essere sviluppate, in questo caso delle diapositive, dove è preferibile conservarle: - in frigorifero? oppure.. - a temperatura ambiente in un luogo al buio? Fermo restando che sarebbe buona pratica svilupparle il giorno stesso dopo lo scatto, ne ho sentite di cotte e di crude... e vorrei sentire un vostro parere. Fabio.
Inviato: 15/7/2018 23:50
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Re: Conservazione pellicole esposte... |
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3/4/2009 12:52 Da Eboli
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833
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Ieri la temperatura ambiente in casa mia non era certo adatta a conservare pellicole.
Io direi frigorifero per tempi di attesa non troppo lunghi. Per tempi lunghi direi il congelatore. In congelatore ho sempre conservato le pellicole non esposte, avendo cura di spostarle in frigo un po' prima di usarle.
Inviato: 16/7/2018 4:33
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Gianluigi https://www.photo.net/profile/190407-g ... ry_image&change_section=1 https://www.juzaphoto.com/me.php?l=it&p=105763 |
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Re: Conservazione pellicole esposte... |
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Moderatore
Iscritto il:
13/5/2004 17:25 Da lombardia
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6596
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Direi frigo, in questa stagione estiva. Insieme a frutta e verdure.
Congelatore per pellicole già esposte, non sono sicuro (mentre sono sicuro per quelle ancora da esporre).
Inviato: 16/7/2018 8:16
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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Re: Conservazione pellicole esposte... |
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Moderatore
Iscritto il:
8/1/2005 22:33 Da Varese
Messaggi:
4739
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probabilmente sono il meno adatto a parlare per via della mia attuale esperienza limitata con l’argentico (scatto una decina di rulli 120 l’anno). Tuttavia mi sentirei di dire che dove conservare le pellicole esposte non è fondamentale. Diverso il discorso per le pellicole nuove, ma in quelle esposte la reazione che avviene dopo esposizione alla luce è fatta ed irreversibile. Lo sviluppo “toglie” quanto non serve (passatemi il termine ultra-semplificativo) e quanto si può degradare è “solo” il supporto dei granuli di argento (il film plastico e la gelatina), ma a livello chimico quanto doveva avvenire è avvenuto ed è irreversibile e solido.
Questo senza ombra di dubbio per il B&N e in minore misura per il colore. Prova è che sono stati sviluppati con successo rulli e rotolini vecchi di anni con successo. Vedi per esempio quelli di Vivian Maier…. Quindi (in particolare per il B&N) l’unica cosa che porta a rovina sicura sono condizioni che intaccano il supporto, tipo periodi lunghissimi a temperature molto molto elevate. Marco
Inviato: 16/7/2018 10:52
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Il mio sito "I'm not a photographer the moment I pick up the camera. When I pick one up, the hard work's already been done" “To photograph reality is to photograph nothing.” Duane Michals |
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Re: Conservazione pellicole esposte... |
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Iscritto il:
29/9/2016 0:10 Messaggi:
43
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Buonasera,
effettivamente la questione della conservazione delle pellicole credo che sia un pò sottovalutata.. comunque ho anche fatto delle telefonate a qualche titolare di negozi "famosi" del settore, uno lo avete voi sulla prima pagina del sito.. il quale mi dicono più o meno la stessa cosa, e cioè: - la conservazione delle pellicole non scadute deve essere fatta in frigorifero (non congelatore), - se la pellicola scade, dopo circa 4/6 mesi la possiamo congelare, - la pellicola esposta se non possiamo svilupparla in tempi brevi, va conservata in ambiente possibilmente fresco, al buio e non va assolutamente congelata pena variazioni importanti di densità ecc., che vedremo dopo lo sviluppo, questo mi è stato consigliato. Non resta che provare. Grazie per le risposte. Fabio
Inviato: 16/7/2018 21:00
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Re: Conservazione pellicole esposte... |
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22/6/2009 11:34 Messaggi:
1024
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Non concordo con quanto scritto da Pamar, e neanche su certe affermazioni riportate da FabioK.
La differenza tra una pellicola vergine e una esposta è un qualcosa di infinitesimo. Microscopiche variazioni sulla superficie di certi grani d'argento. Si chiama immagine latente. E' quando verrà fatto lo sviluppo che si avranno considerevoli variazioni chimiche, e infine a "togliere" quanto non serve sarà il fissaggio. Il successo di certi sviluppi su pellicole esposte e lasciate per lunghissimo tempo in solaio, è tale solo se rapportato al nulla che si avrebbe se non venissero sviluppate. Che una pellicola vergine si possa congelare solo dopo 4/6 mesi dalla scadenza è abbastanza curioso (mi piacerebbe sentire qualche spiegazione scientifica), e che una pellicola esposta non vada assolutamente congelata pena variazioni importanti di densità, mi pare ancora più fantasioso. Personalmente durante i miei viaggi africani ho sempre messo le Ektachrome esposte nel congelatore (sulla Land Rover avevo un congelatore oltre al frigorifero) al posto di bistecche e involtini che venivano consumati, e posso assicurare che dopo 2 mesi a -18°C non c'era alcuna variazione di densità apprezzabile dopo lo sviluppo.
Inviato: 16/7/2018 22:14
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Re: Conservazione pellicole esposte... |
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Iscritto il:
27/4/2006 13:48 Da Roma
Messaggi:
2755
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Per semplificare molto riporto la formuletta del bn, perla quale l'AgBr (bromuro d'agento) una volta esposto alla luce, subisce una trasformazione a causa della polarizzazione generata dal fotone (energia) sugli elettroni dei singoli atomi della molecola (polarizazione resa possibile proprio dal legame molecolare. L'AgBr diventa Ag+ Br-. E' l'immagine latente, invisibile. Poiché in natura tutto tende all'equilibrio, anche attraverso sconvolgimenti e reazioni, anche la nostra polarizzzione, attraverso il movimento orbitale elettronico, tenderà a raggiungere una sorta di equilibrio cercando di neutralizare gli ioni + e -. Il processo inizia nel momento del'esposizione, ma può durare ere geologiche.
La temperatura influisce direttamente sulla velocità orbitale degli elettroni e, esattamente come accade per lo sviluppo, accelerare o rallentare il proceso di neutralizzazione. Resta da dire che la temperatura da sola può bastare a polarizzare e velare l'immagine, quindi può accelerare anche il proceso di cesione degli ioni e dela neutralizzazione. In sintesi: meglio fresco, ma congelato mi sembra esagerato se no sei, appunto in Africa e con climi molto caldi, e se se sviluppi entro qualche mese. Questa spiegazione è una enorme semplificazone di un processo che in parte è ancora ipotetico, e sul quale sono stati scritti for di volumi. Abbiate pietà di me-
Inviato: 17/7/2018 7:13
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Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31...... -------------------------------------- www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!...... |
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Re: Conservazione pellicole esposte... |
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22/6/2009 11:34 Messaggi:
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Col mio intervento intendevo dire che non ci sono controindicazione a congelare una pellicola esposta, non certo che deve essere congelata. La scelta era dettata da ragioni pratiche: mentre il frigo veniva rifornito in continuazione, il congelatore si svuotava man mano che si procedeva.
Attualmente, che sulla macchina ho solo il frigo, le pellicole esposte stanno lì, magari per 3 mesi, e poi per altri 2 nel frigo di casa se non ho tempo di sviluppare dopo il rientro. (penso ai tanti che dopo lo scatto guardano immediatamente il display... )
Inviato: 17/7/2018 9:20
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