Il post di Andrea sintetizza magistralmente quello che dovrebbe essere l’agire di qualsiasi amante del mezzo fotografico come comunicazione del proprio mondo, comunque ritornando alla “provocazione” di Anto, vorrei sottolineare delle banalità  che molto spesso vengono trascurate: Anto, sei proprio sicuro che la foto della donna dineh sia un esempio del fare fotografia?
A me sembra che appaia solo il tuo ego! E’ vero, la composizione è giusta, lo sfondo fa capire che stavi nel territorio dei nativi americani, l’esposizione è il giusto compromesso fra controluce e zone in ombra… ma l’espressione della donna che fa intravedere? A me sembra la TUA “violenza” a volerle carpire un’attimo della sua esistenza e non quello che forse volevi evocare.
Pensi che Henry Cartier-Bresson (è il primo che mi viene in mente) avrebbe potuto fermare attimi di vita vissuta con tale intensità  se non avesse avuto l’abilità  di rendersi “invisibile”agli occhi dei soggetti? Anche questa è teoria da imparare, da discuterne, da studiare, se il nostro scopo è di trasformare delle persone in personaggi.
Pensi che Ansel Adams, se non avesse dedicato tanti studi e sperimentazioni in CO, avrebbe potuto elaborare la teoria del sistema zonale per il B&N che tanto ancora ci lascia a bocca aperta? Ce lo vedi a girare per gli Stati Uniti con una Leica o una Rolleiflex e poi portare i rulli al laboratorio?
Come dice giustamente Andrea l’abilità  del fotografo (come del resto per qualsiasi attività  umana) è quella di aver talmente assimilato le regole da poterle applicare o disattendere in automatico, e per fare questo bisogna studiare e discutere di ottica, chimica, estetica, informatica e psicologia altrimenti, come qualcuno a detto, basta spogliarsi al mare per essere fotografi (forse sarebbe meglio dire pellicole).
A proposito della querelle infinita Photoshop o non Photoshop vi invito, per chi ancora non lo conoscesse, di scoprire un giovane fotografo polacco Andrzej Dragan (28 anni e una laurea in ingegneria quantistica) che con la sua Hasselblad digit. ed ore ed ore in CC crea delle immagini stupefacenti, sconcertanti ma di una intensità  sconvolgente. Ho avuto modo di conoscerlo personalmente ed osservare da vicino le sue stampe digitali 50x60 a Reggio Emilia la settimana passata ed è stato un vero arricchimento interiore.

Citazione:



L'intervento di Andrea centra il problema.
Proprio ieri sera,dopo aver letto gli ultimi interventi, meditavo sulla tecnica o processo mentale e la conseguente serie di azioni che porta allo scatto,a volte fatte in maniera quasi "inconscia", come risultato della propria conoscenza,esperienza e sensibilità .
Questo a prescindere che si usi l'analogico piuttosto che il digitale...

Paolo

Citazione:

Come è vero che la fotografia (giustamente) è frutto nel suo giudizio, di valutazioni e sensibilità  molto personali.
A me per esempio lo scatto di Anto piace molto e non ci vedo quello che tu ravvisi. Invece non mi piace prioprio il lavoro di Dragan, che conoscevo da prima. Lo trovo stucchevole, vuoto. La tecnica che usa alla lunga rende i ritratti ripetitivi, e io dopo averne visti 4 o 5 sono bello che stufo. Se faccio un paragone con un Avedon..........no, non c'è paragone. Tutto quanto dico è chiaramente una mia opinione personale e sia ben chiaro che rispetto il tuo giudizio pur non condividendolo.

Marco

Invisibile agli occhi?...c'è un aneddoto su HCB, diceva degli inglesi che si differenziano da altri popoli per la modestia. Quando vedevano che li fotografa dicevano "sorry" pensando di essere in mezzo tra lui e il soggetto.
Penso che se si decide di fotografare persone ci si mette automaticamente in una situazione che puà prevedere il consenso, la complicità , l'incazzatura, la violenza e altro ancora. Pensa alle foto di Natchwey sulla carestia, e a quell'immagine dell'uomo a carponi che sta morendo...dobbiamo solo decidere se quello é un regalo all'umanità  o il rapimento anticipato della sua anima. Per me anche l'incazzatura ha un senso nella fotografia perchè ci dice che quella donna é cosi, in quel momento, davanti ad Anto. E' questo che da senso a quell'immagine (ovviamente anche non accettabile).
E sulla tecnica, tra le varie discussione non ho mai visto qualcosa sulla tecnica di ripresa nel reportage o nella street photography...si potrebbe aprire una nuova discussione...
bs
marco

Citazione:

Questo è vero, ma forse anche per le ragioni scritte da hologon per cui la fotografia di reportage e street photography comporta una limitazione del tempo disponibile per lo studio dell'immagine tale da lasciare il campo solo alla tecnica che riusciamo ad applicare in una forma automatica, istantanea.

Però è anche vero che la QUASI assenza di tecnica nella street photography esiste, conferma il fatto che vanno sempre più di moda le Holga e lomo fisheye, macchine che lasciano come unica libertà  la possibilità  di sceglere l'inquadratura, proprio per questo genere di fotografia. Assenza che molto spesso viene brillantemente compensata con gli elementi che samuel ha evidenziato nell'intervento precedente a questo.

Adesso vi lascio perchè questo fine settimana ho due giorni da passare nei campi da polo e uno nei campi da calcio..... avrei preferito inbucarmi in qualche fabbrica però.....

Che si fà  'pè campò .....

Pakname ha scritto:

Anto, sei proprio sicuro che la foto della donna dineh sia un esempio del fare fotografia?
A me sembra che appaia solo il tuo ego! E’ vero, la composizione è giusta, lo sfondo fa capire che stavi nel territorio dei nativi americani, l’esposizione è il giusto compromesso fra controluce e zone in ombra… ma l’espressione della donna che fa intravedere? A me sembra la TUA “violenza” a volerle carpire un’attimo della sua esistenza e non quello che forse volevi evocare........................
A proposito della querelle infinita Photoshop o non Photoshop vi invito, per chi ancora non lo conoscesse, di scoprire un giovane fotografo polacco Andrzej Dragan (28 anni e una laurea in ingegneria quantistica) che con la sua Hasselblad digit. ed ore ed ore in CC crea delle immagini stupefacenti, sconcertanti ma di una intensità  sconvolgente.

Ciao Pak

Forse, a causa della lunghezza smisurata del thread, ti sei perso qualcosa ..

Io NON HO MAI PORTATO LA MIA FOTOGRAFIA AD ESEMPIO DI ALCUNCHE'

Per il semplice fatto che, in questo thread, l'ha inserita il buon Roberto Manderioli e non il sottoscritto

La mia esortazione iniziale nulla aveva a che vedere con le considerazioni, interessantissime, successivamente svolte.

Anto

P.s.: in ogni caso, visto che hai espresso un giudizio, permettimi di dissentire .. non ravviso nella foto nulla di quanto scrivi

E' vero, mi ero permesso di inserirla io come esempio del fatto che l'eccesso di tecnicismo a volte inibisce e offusca il lato artistico della fotografia..
Effettivamente il 3ad sta diventando difficile da seguire, troppe parentesi aperte!!