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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

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9/12/2004 21:10
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Anche secondo me l'artista contemporaneo e' chi fotografa il mondo d'oggi, il paesagio d'oggi, la gente d'oggi, ma dico di piu', mi sento fotografo contemporaneo (non artista ) anch'io che fotografo i borghi medioevali, e li fotografo con lo stesso principio per cui altri fotografano discariche e fabbriche abbandonate. E' l'immagine di un mondo attuale che rispecchia periodi passati, che fa riflettere, una e' eredita' culturale, l'altra industriale.
Vedo il restringere il campo ai soli rigurgiti del consumismo come una forma di snobismo, tipo chi non fotogvafa i vesti dell'eva modevna non e' un fotogvfafo contempovaneo.... ( me la perdonate?)
Ciao,
Renzo

Inviato: 2/1/2006 20:22
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

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Ciao Renzo
Sicuramente sono più vicino al tuo modo di vedere questo particolare punto di vista che non hai grandi pensatori d'arte che pensano in che modo "ingabbiare" le opere d'arte, anch'io non mi sento particolarmente un artista sopratutto perchè non riesco a capire chi lo è, o meglio, cosa lo fa tale
Ciao
Stefano

Inviato: 2/1/2006 20:39

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Secondo me a volte vale la pena di vedere le cose in maniera piu´ "semplice" e "distaccata".
Il mescolare il problema, se e´ un problema, delle scelte di un gallerista o di un curatore con il fatto che tutti e nessuna siano artisti complica la cosa .....un mio semplice ed opinabile pensiero.
LA FOTOGRAFIA e´ un mezzo "multidisciplinare" espressivo per gli artisti che la usano, un mezzo per documentare vedi antropologi (Lombroso), un mezzo per divertirsi (le fotografie alla famiglia o all´amata).....la fotografia di per se´ non e´ arte, cosi come non necessariamente e´ arte lo scrivere (una poesia implica dei percorsi intellettivi e di ricerca, diversamente saremmo tutti poeti), la pittura non necessariamente e´ arte (ho dipinto degli stencil alle pareti ma non mi sento per questo artista)...
IL FOTOGRAFO essere fotografo non implica l´essere un artista, il fotografo usa uno strumanto per rappresentare quello che vede, non e´ detto che questo sia arte. Il fotografo che fotografa cio´ che gli piace e gli interessa usa la sua manualita´, le sue conoscienze, il suo "occhio" per riprodurre al meglio cio´ che lui vede e sente, questo fa´ di lui un artigiano (piu´ o meno bravo). Il fotografo naturalista e´ prima di tutto un naturalista che usa il mezzo fotografico per documentare cio´ che vede o cio´ che e´ andato a cercare, nella foto di due marmotte che trombano non c´e´ nulla di artistico ma cio´ non toglie che sia una foto straordinaria.
Se io fotografo una cascata, poi un sasso sulla riva e poi un pontile con uno splendido bianconero posso vedere delle belle immagini frutto di un sapiente lavoro artigiano ma mancano i presupposti per definirla arte. Manca un perche´!! il fatto che a me abbia suscitato delle emozioni non vuol dire che sia arte.
Ci sono artisti che fotografano strutture industriali se andiamo a vedere scopriremo che c´e´ una ricerca di forma, di colore, di linguaggio visivo....poi ci sono coloro che vorrebbero essere artisti ed allora vanno attrezzati di mega macchine e scimmiottando uno stile (colore saturo, desaturato, solo grandangolo, solo bianconero....) di cose gia´ viste pensano di essere artisti.
Ora il punto e´ che molti (fotografi in questo caso) producono delle immagini ottime da un punto di vista tecnico, con un buon gusto e per questo sono degli ottimi artigiani solo che la ..."presunzione"? gli acceca e non gli permette di vedere oltre.
Ora io non faccio fotografie industriali e non mi interessano, cio´ non toglie che di fronte ad esempio dei lavori di Marco e Cristina veda un progetto, e´ chiara la ricerca e non dubbi che sia arte, che mi poi mi piace anche (uso l´esempio di Marco e Cristina per parlare di ottimeimmagini note a tutti noi e per rimanere in casa) per contro poi vedo delle belle fotografie che rappresentano animali, castelli o paesaggi che sono il frutto della passione di fotografi ....ma non e´ arte.
GALLERIE D´ARTE attenzione l´arte ha generato un mercato, ed un mercato dell´offerta nasce solo dove esiste una domanda. A Venezia (tanto per fare un esempio) ci sono "gallerie d´arte" che vendono ai turisti gonzi mascherine in ceramica (made in China)....non so voi ma io non mi faccio nessuna sega mentale sul fatto di che cosa vendano e del perche´ si chiamano gallerie. Analogo discorso per la fotografia, e´ un fenomeno massmediologico, c´e´ una richiesta ed una offerta....alcune vendono arte altri vendono fotografie di artigiani replicanti. Ho visto a Monaco uno splendido dittico di un paesaggio alpino innevato, identico al lavoro di Walter Niedermaier, entrai chiesi e mi si disse che il prezzo era di € 15.000,- e che il fotografo era un allievo di Candida Hoffer...dello stesso autore mi e´ stato fatto vedere: fiori e nature morte (alcune molto vicine a Mapplethorpe, altre a Tom Barril)poi delle foto di porno riprese dalla Tv (il lavoro ed il libro di Struth) poi delle architetture (banalmente i Becher)....d´accordo la creativita´ aperta....
Io personalmente non mi faccio poi seghe su chi non e´ artista ed allora lo sono anch´io o lo vorrei essere, mi incazzo quando vedo artisti presentati male, curatori o galleristi incopetenti.....ma attenzione per incompetenza intendo la non cultura, se poi uno vuole aprire una galleria d´arte e presentare e vendere fotografie di gnomi della val Gardena non e´ che mi devo incazzare e per questo sentirmi artista a tutti i costi.
Per il resto poi parlare di arte e di artisti e´ un argomento vasto, praticamente infinito, ed allora cosa volete che vi dica...fate vobis!!
Ciao
Roberto

Inviato: 3/1/2006 0:16
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Se io fotografo una cascata, poi un sasso sulla riva e poi un pontile con uno splendido bianconero posso vedere delle belle immagini frutto di un sapiente lavoro artigiano ma mancano i presupposti per definirla arte. Manca un perche´!! il fatto che a me abbia suscitato delle emozioni non vuol dire che sia arte.


Roberto scusa se posso sembrare ottuso, ma ci terrei davvero tanto ad approfondire questo passaggio.
Mi rimane troppo difficile capire la differenza tra una buona fotografia "artigiana" che è in grado di suscitare emozioni, di affascinare, di attirare attenzione, e fotografia "artistica".
Non c'è nessunissima polemica né provocazione nelle mie intenzioni, solo una genuina voglia di capire, metabolizzare questi concetti così sfumati, o quantomeno di raccogliere opinioni personali in merito da parte di "addetti ai lavori".

Fer

Inviato: 3/1/2006 0:25
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Ok. Non c´e´ problema, spero di riuscire a farmi capire in maniera corretta.
Partiamo dal presupposto che io sia fortemente attratto dall´acqua. Bene l´acqua ha un suo colore, una sua matericita´, un sua "forza". L´acqua riflette, l´aqua distorge, l´acqua e´ una lente. L´acqua e´ vita, l´acqua e´ spiritualita´.....potrei andara avanti....il fatto che io ho deciso di indigare (per esempio) un elemento che mi attrae (potrebbero essere delle nuvole, delle presenze, delle forme femminili, dei ritratti....) ora attraverso un mezzo espressivo inizio ad indagre questo mio rapporto con l´acqua, lo potrei fare scrivendo, filmando.....ma io voglio usare la fototografia.
A questo punto mi documento....non sono preparato sull´argomento ma ad esempio mi vengono in mente le fotografie degli anni 35-50 di Ferruccio Leiss....una riscoperta di venezia nei riflessi dell´acqua, un lavoro poco conosciuto ma straordinario un´altra venezia stravolta, diversa che cambia con le onde e le maree.....
Ecco quindi che nella mia mente si forma un progetto, sento la necessita´ di sperimentare, provare, trovare un qualche cosa che ho nella mente ma che devo assolutamente "esplicitare"....
In maniera molto casereccia questo potrebbe essere il percorso di un artista.
Se io invece esco di casa vedo la cascata, gli faccio un bella lastra in B&W (che fa´ tanto arte) ed il mio problema e´ trasmettere il senso di movimento e di potenza della cascata, poi un´altra volta vedo un sasso e mi piace il grafismo, poi vedo ancora un pontile messo male ed in questo vedo un che di romantico.....capisci bene che in tutte c´e´ l´acqua ma non c´e´ nessuna forma di percorso...e´ un carpe diem pseudo artistico.
Per essere ancora piu´ esplicito pensiamo da H.C. Bresson un maestro del reportage, un genio nel cogliere l´attimo irripetibile.....ma le sue fotografie non sono arte....per contro H.C.B. era un ottimo pittore e la sua arte la esprimeva attraverso la pittura tant´e´ che i suoi ottimi disegni hanno un mercato e delle quotazioni (straordinari i disegni fatti al museo di storia naturale di Parigi).
Tom Barril ad oggi non e´ giudicato maestro di nessuno ma le sue fotografie di nature morte, la delicatezza della ricerca della luce l´espressivita´ della ricerca ossesiva nella stampa (quasi tutte al platino)fa´ di un lui un ottimo artista.
La definizione di artigiano e di colui che produce elementi decorativi o oggetti d´uso in maniera assolutamente non industriale e con ricerca attenta all´estetica. In pratica fa cose spesso uniche molto belle, ma quello che fa´ lo fa´ per un mercato o per un proprio gusto personale.
Questo in linea di massima e´ il mio pensiero.
Ciao
Roberto

Inviato: 3/1/2006 0:56
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Personalmente non sarei così sicuro che sia sufficiente un percorso ed una ricerca per definire un artista. Così come ciò è necessario, ritengo sia necessario valutare attentamente il risultato finale. Io potrei documentarmi, indagare e ricercare, sviluppare un mio percorso artistico.....ma se poi lo devo mettere su tela viene una cagata perchè non sà dipingere. Sono necessarie insomma anche le capacità  tecniche, ossia anche la manualità  dell'artigiano.

Marco(pamar5)

Inviato: 3/1/2006 1:03
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Duane Michals


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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Grazie, ora credo di aver compreso meglio cosa vuoi dire... molto interessante, e mi aiuta a mettere ordine in testa.
Tra l'altro fai un'affermazione molto forte (HCM non era un "artista" in senso stretto), che pure non mi scandalizza.

Quindi un'opera d'arte non è (necessariamente) un qualcosa di bello/sublime, un qualcosa che coinvolge ed emoziona l'osservatore; bensì è il risultato del lavoro consapevole dell'artista, il quale durante un suo percorso culturale studia una tematica, la approfondisce, e con un proprio linguaggio, attraverso la propria sensibilità , si esprime su questo tema?
Indifferentemente, quindi, dal risultato che questa sua opera ha sull'osservatore?

Fer

Inviato: 3/1/2006 1:06
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

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Ciao Roberto,
infatti, lungi dalle provocazioni, io che ho fatto studi di ragioneria, che ho fatto il tecnico informatico, che manualmente sono in grado di "rifare le zampe ai gatti" ma non ho avuto una educazione umanistica e non ho studiato filosofia, certi assunti mi risultano ostici da capire.
Quando mi si dice che artista e' colui che fa della fotografia una ragione di vita, che si applica nella ricerca di nuove prospettive con assiduita', confrontandosi e colloquiando sui vari temi espressivi con altri artisti di ogni continente, che ha una produzione costante e coerente, non trovo difficolta' ad identificarlo come tale.
Ma non riesco ad afferrare come chi effettua una ricerca interiore, motivata comunque ad un progetto fotografico( nel caso in oggetto ), possa essere ritenuto artista se poi non produce niente...di artistico.
Arrivo a capire come un bravissimo artigiano possa non essere un artista pur producendo opere bellissime, ma mi rimane difficile pensare il contrario.
Probabilmente il nocciolo e' proprio nella parola "ricerca".
Ciao,
Renzo

Leggo ora il tuo ultimo post: fose incominio a capirci qualcosa...

Inviato: 3/1/2006 1:27
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

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Ciao Roberto
Ancora una volta mi trovo preso di mezzo con le mie foto, ti devo dire che molte volte per giudicare bisogna conoscere, il sasso con il graffismo e la cascata (foto sul mio sito)per me hanno dei punti in comune, fanno parte di un percorso, è chiaro che con questo non voglio dire di essere un artista anche perchè penso che per essere giudicato tale, bisogna essere incoronato da qualche galleria, indipendentemente dai lavori che fai, sei artista perchè ti vendono come tale.
PS Non so se quella cascata B&W (che fa tanto arte) sia rivolta a me, ma devi capire che uno sceglie di fare BW per passione e non per fare arte o vendere di più, la foto per alcuni non si ferma allo scatto ma prosegue anche in camera oscura o forse pensi che sia solo da snob la CO?
Artista forse non lo sarà mai perchè non sarà mai incoronato da qualche gallerista anche se mi piacerebbe, cmq mi sento molto artigiano della foto prima che fotografo e sono anche convinto che per essere un artista bisogna essere anche artigiani.
Ciao
Stefano

Inviato: 3/1/2006 9:53

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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Risposte al volo
Per Marco
E´ ovvio che se un artista si vuole esprimere usi un mezzo espressivo che conosce bene e che usa con i controcazzi.
Facciomo l´esempio di Picasso nelle mostre importatanti a lui dedicate si trova quasi sempre un suo studio accademico di un S. Sebastiano, nessuno a mai messo in dubbio il fatto che egli fosse un maestro della pittura (il S. Sebastano serve proprio per tacitare il popolo bue che afferma che non ci vuole arte a dipingere come Picasso) che poi era anche un grande artista.
Di base mi verrebbe da affermare che un artista in fondo e´ anche un artigiano, ma non sempre vige il contrario.

Per Fer
HCB era un grande artista che si esprimeva attraverso la pittura, questo ha sicuramente influenzato il suo modo di essere e di vedere con la fotografia che lui ha usato con sublime maestria producendo fotografie bellissime.
Il problema di molti artisti e´ che vengono conosciuti dal grande pubblico solo per una parte del proprio lavoro e non per il resto o per il percorso che gli ha portati a produrre certe opere. Pensiamo al pittore Fontana con le sue tele tagliate (molti quando le vedono esclamo di essere capaci anche loro di farlo)ma quasi nessuno vede vede il percorso da lui fatto e la pura formalizzazione della forma in una logica barocca....idem per il pittore Burri o per Basquiat o le fotografie dei farmers americani di Richard Avedon......
Poi il bello e il sublime credo che sia una cosa soggettiva, io vibro di fronte al mio Helmut (consapevole del fatto della sua volonta di essere solo fotografo) e per molti e´ un voyer pornografo......

Ciao
Roberto

Inviato: 3/1/2006 10:04
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Scusa Stefano
solo ora ho visto il tuo sito. Non mi rivolgevo espressamente a te, il lago era un esempio e la cascata ed il resto sono quegli elementi che credo quasi tutti i fotografi paesaggisti abbiano fotografato, nello specifico ho fotografato anche io da quindicenne quando "provavo" di tutto e cercavo di capire cosa mi interessava.....ovviamente fotografi in b&W che stampai personalmente. Il b&w mi piace e stampo quando posso.
Converrai con me che pero´ molti "usano" il b&w per "cammuffare" cose che a volte sono prive di spessore e che con il non colore acquisiscono una particolare atmosfera "artistica".
Dici che ti senti artigiano....ho visto le foto in internet e quindi sappiamo che comunque si perde sempre, ma a occhio vedo una grande ricerca di qualita´ e di esperienza in CO. Bravo!
Ciao a presto
Roberto
P.S. attenzione io esprimo solo dei pensieri su cosa sia per me essere artisti, con questo non voglio fare ne´ il "maestrino", ne´ tantomeno presentarmi per quello che non sono. Ma visto che qualcuno mi ha chiesto delle precisazioni ho ritenuto opportuno darle cercando di farmi capire.

Inviato: 3/1/2006 10:14
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

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ilbavarese ha scritto:
io vibro di fronte al mio Helmut (consapevole del fatto della sua volonta di essere solo fotografo) e per molti e´ un voyer pornografo......

Io penso la stessa cosa per AA sia come fotografo artista che come scienziato della fotografia (artigiano) che da molti relegato a semplice riproduttore.
Stefano

Inviato: 3/1/2006 10:34

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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Roberto, io a titolo personale ti voglio ringraziare (estendendo il ringraziamento a tutti i Fotoavventurieri che hanno partecipato e stanno partecipando, in primis se mi permettete Marco perché mi ha fornito spunti preziosissimi col suo intervento) perché con l'esposizione chiara e dettagliata della tua opinione mi hai dato dei suggerimenti importanti. In particolare il concetto di artigiano<->artista (sembrerà  banale, ma non l'avevo messo a fuoco) e il concetto del cammino artistico.

Ora proseguendo si questa logica (e sono felicissimo che hai citato Fontana e Picasso), mi viene da dire:

L'opera d'arte non puà essere riconosciuta tale se isolata dal contesto dell'autore, è opera d'arte in quanto opera d'artista, perché è il risultato (il culmine temporaneo) di un percorso artistico.

Se così non fosse, come distinguere le tele forate di Fontana e l'Infinito di Picasso rispetto alla furia di un gatto o alla macchia di colore caduta sulla tela?

E qui mi si chiude un cerchio mentale sulla pretesa che certi hanno, di valutare le fotografie "in sé" come opere uniche di fotografi mai conosciuti... senza un contesto e magari senza neppure un titolo e una data perché "l'immagine se è arte deve parlare da sé"...

Fer

Inviato: 3/1/2006 11:26
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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E' un discorso veramente complesso ed è facile essere fraintesi, soprattutto quando si esprimono giudizi forti.
Anch'io ho avuto un'infanzia d'arte... ho vissuto tra pennelli e mostre e, fin da otto, nove anni mi facevano incazzare quelli che non sopportavano e non capivano la pittura astratta o il dadaismo... Quando non capivo chiedevo, e in ogni caso mi divertivo un mondo, mi piacevano tantissimo alcuni autori che ancor oggi amo, come De Chirico, e cominciavo ad apprezzare molto meno l'impressionismo, che mi aveva un po' annoiato già  allora! Anche nei confronti della fotografia la cosa era simile, anche se ho una maggior difficoltà  a ricordare nomi... ricordo però che una mostra di scatti industriali è stata una delle cose più belle che ricordo aver mai visto. Avevo poi modo di vedere alle pareti della casa di mio nonno le sue foto di nudo, che faceva dagli anni '50, e credo che derivi anche da questo il fatto che oggi quando vedo un nudo vedo prima l'arte, se c'è, e poi la modella...
Tutto questo perché credo che l'esposizione all'arte, ancor più che una conoscenza scolastica, servano a comprenderla.
Oggi capisco un po' di più quali possano essere le motivazioni per cui molti certe cose non le capiscano, mi sembra che a volte però ci sia una vera e propria barriera prefrontale rispetto a certe forme d'arte... proprio non passano e non c'è nulla da fare. Comunque, nonostante io cerchi di essere buono e tollerante, non ne posso più di gente che sghignazza di fronte all'orinatoio o alla merda d'artista, alla tela tagliata... Perché non limitarsi a dire che non si apprezza l'arte moderna e contemporanea, perché bisogna sempre insultare o sottovalutare artisti che con le loro vite e le loro opere non hanno fatto nessun male, se non quello di lasciarci un po' del loro mondo, della loro visione del mondo. A me non piace il barocco, ma non mi permetto di dire che non è arte! Anch'io non sopporto chi viene a casa mia e guarda con disgusto i libri di Helmut giudicandoli pornografia e dimostrando di non capire proprio nulla, gli stessi che giudicano il nudo fotografico un genere ai confini del buon gusto e peccaminoso e i fotografi di nudo degli erotomani... naturalmente in un mondo dove per vendere anche il taleggio ci si piazza un bel culo, alla faccia di coerenza e in perfetta tendenza con l'ipocrisia regnante e dominante.

Sono convinto che ci siano strade differenti per descrivere la contemporaneità , o la postmodernità , se preferite: c'è chi si rifugia nel bucolico e nell'agreste, senza la paura di citare o riprendere, che le stesse cose si possono dire sempre in modo diversi, chi fotografa discariche industrie & co. perché sono i paesaggi che sente, con i quali la sua rappresentazione mentale del mondo entra in risonanza... c'è poi chi utilizza altri metodi, che concettualizzano, riassumono, descrivono quello che vede e che sente con forme il cui significato e senso sfuggono ai più: sono coloro che rinnovano i codici, che fanno le rivoluzioni, che, al meno, ci provocano qualcosa, ci mettono in discussione.


Inviato: 3/1/2006 12:12
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Hologon ha scritto:
mi sembra che a volte però ci sia una vera e propria barriera prefrontale rispetto a certe forme d'arte... proprio non passano e non c'è nulla da fare. Comunque, nonostante io cerchi di essere buono e tollerante, non ne posso più di gente che sghignazza di fronte all'orinatoio o alla merda d'artista, alla tela tagliata... Perché non limitarsi a dire che non si apprezza l'arte moderna e contemporanea, perché bisogna sempre insultare o sottovalutare artisti che con le loro vite e le loro opere non hanno fatto nessun male, se non quello di lasciarci un po' del loro mondo, della loro visione del mondo.


Il tuo discorso non fa una grinze e il mio punto di vista è vicino al tuo. Ma permettimi una osservazione: non ti sei chiesto perchè in molte persone esista questo atteggiamento di "chiusura" di fronte ad alcune tipologie di espressione artistica ed in particolare verso il moderno? Se escludiamo coloro che partono prevenuti a piè pari per prese di posizione preconcette, penso che un gran numero di persone invece risenta di una certa sovrabbondanza attuale di mediocrità  che circonda e sommerge l'ambito dell'arte moderna. Parliamoci chiaro, in mezzo a capolavori e opere dall'indubbio valore artistico vi è una marea di spazzatura, di copiature e distorsioni, di mediocri imitazioni. Tutto ciò¶ secondo me fa fare a molti "di tutta l'erba un fascio" per quanto riguarda l'arte moderna. E'infati indubbio che da idee geniali e complessi percorsi di genesi siano fiorite, ai giorni nostri, tutta una serie di brutture (vedi "cagate pazzesche"), usate ed abusate da chi per sete di successo e per costruirsi con facilità  la fama di artista non ha esitato a fare proprie correnti e tematiche complesse travisandone lo "spirito" o non comprendendolo (ma semplicemente cavalcando l'onda). E sfortunatamente l'arte moderna si presta fin troppo bene a tali violenze e distorsioni.

Marco(pamar5)

Inviato: 3/1/2006 14:04
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Sono felice se posso essere stato di aiuto a qualcuno, poi mi sono piaciuti anche gli interventi di Andrea (Hologon) di Marco e Marco e di Fer.
Una volta definito piu´ o meno chi sia un artista e che cosa faccia un artista ci troviamo di fronte a fenomeni un po´ strani che sono le performance artistiche sulle quali pero´ sto´ ancora riflettendo
un esempio tra il geniale e il circo lo potete vedere qui:
http://www.corriere.it/vivimilano/spe ... 5_Maggio/06/pop_chi.shtml
.....ed ora fotoavventurieri scatenatevi
Ciao a tutti
Roberto
P.S. in Google trovate metri cubi di info sul signore di cui sopra.....ne vale la pena....quantomeno per cultura generale e puro divertimento.

Inviato: 3/1/2006 14:32
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Ma permettimi una osservazione: non ti sei chiesto perchè in molte persone esista questo atteggiamento di "chiusura" di fronte ad alcune tipologie di espressione artistica ed in particolare verso il moderno?


Io pure mi sono chiesto la stessa cosa, nel thread "Stockhausen Dixit"...

Fer

Inviato: 3/1/2006 14:33
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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ilbavarese ha scritto:

un esempio tra il geniale e il circo lo potete vedere qui:
http://www.corriere.it/vivimilano/spe ... 5_Maggio/06/pop_chi.shtml
.....ed ora fotoavventurieri scatenatevi
.


Sai cosa ti dico: io questo lo prendo molto pi༠sul serio di molti altri "pseudoartisti", e ti dico perchè: magari sbaglio ma ci vedo l'intento di mettere alla berlina e ridicolizzare lo stesso mondo da cui viene osannato e supervalutato, ossia il mondo dell'arte contemporanea, fin troppo pieno di adulatori, quotazioni fuori mercato e pecoroni che seguono l'onda sperando di ricavarne un tornaconto personale.

Marco(pamar5)

Inviato: 3/1/2006 15:25
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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
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Fer ha scritto:
Quindi un'opera d'arte non è (necessariamente) un qualcosa di bello/sublime, un qualcosa che coinvolge ed emoziona l'osservatore; bensì è il risultato del lavoro consapevole dell'artista, il quale durante un suo percorso culturale studia una tematica, la approfondisce, e con un proprio linguaggio, attraverso la propria sensibilità , si esprime su questo tema?
Indifferentemente, quindi, dal risultato che questa sua opera ha sull'osservatore?

Fer



Si, ci sei!

Nessun artista contemporaneo si pone la questione di un pubblico, di un osservatore da emozionare, l'unica cosa che conta per lui è la sua ricerca personale ed ciò che scopre grazie a questa ricerca...a questo aggiungici una frase di Eliot, che io considero il più grande poeta del '900, secondo forse solo ad Artaud, che diceva che "la poesia non è una liberazione di emozioni, ma una fuga dalle emozioni", sia per chi la fa che per chi la legge (aggiungo io), ed allora capisci quanto conti oggi nell'arte contemporanea il concetto di "emozione" sull'osservatore ...

Guarda, ti faccio un esempio personale, non amo parlare di me, soprattutto della mia poesia, ma essendo un qualcosa vissuto sulla mia pelle penso che possa essere chiaro ed esemplificativo...io sono sempre stato ossessionato dal linguaggio ed ho sempre "lavorato" in un ambito di sperimentazione linguistica...per farti capire cosa mi ha sempre interessato te la dico così: gli Inuit hanno 20 modo diversi per nominare la neve, questo significa che loro REALMENTE distinguono e vedono e catalogano venti tipi diversi di neve, a differenza di noi che invece, per via delle limitazioni linguistiche legate alla nostra cultura ne vediamo e distinguiamo solo una...è evidente che in questo caso è la mia cultura, il mio linguaggio, che mi ha posto dei limiti e mi ha impedito di vedere 20 tipi diversi di neve, e a me questa cosa non mi è mai andata giù, perchè significa che c'è una realtà  ignota che è lì pronta per essere scoperta, bisogna però scardinare tutti gli strumenti conoscitivi che la nostra cultura ci ha insegnato/trasmesso e con cui noi percepiamo la realtà ...senza considerare tutte le implicazioni legate a questa constatazione, cioè la non autenticità  del nostro rapporto con il reale, il fatto che non siamo noi a parlare ma è il linguaggio che parla attraverso noi, e "cosucce" di questo tipo...bene, allora ho cominciato a scrivere tutta una serie di poesie in cui l'unico scopo era scardinare il nostro linguaggio per poter accedere a questa realta a me ignota ma che c'è, esiste per altri popoli ed altre culture, compito quantomai arduo perchè il nostro linguaggio è si il nostro grande nemico ma è anche il nostro limite, è dannatamente complicato uscirne, non so se è chiaro, io voglio scardinare il linguaggio ma per farlo sto utilizzando lo stesso linguaggio che voglio scardinare, è quindi un lavorare per approssimazione e fallimento...vabbè, mettiamo che io fossi stato molto molto lucido e ci sia riuscito: appurato che il nostro linguaggio, la nostra cultura, il modo in cui noi interpretiamo il reale si regge su una serie di coppie oppositive di fondo (bene-male; alto-basso; sacro-profano; sublime-volgare ecc.ecc.), ho cominciato ad indagare quello spazio linguistico in cui queste coppie oppositive potessero coesistere sullo stesso livello di senso, cioè ad esempio che una cosa potesse essere contemporaneamente sublime e volgare (ovviamente non sto parlando di una "semplice" coincidenza degli opposti, i due termini non vengono più concepiti invece come opposti), che è uno spazio effettivamente ignoto per la nostra cultura e che quindi mi poteva consentire l'accesso a quella realtà  ignota a cui mi riferivo prima...inutile dirti che queste poesie sono veramente "deludenti" se giudicate con ciò che è comunemente accettato come poesia, non parliamo poi di emozionare gli eventuali lettori che scappavano invece inorriditi, ma DEVE essere così, questa ricerca doveva portare a questo risultato, altrimenti significava essere rimasti all'interno di ciò che la nostra cultura propina come poesia (che a me non interessava), non aver esplorato e trovato uno spazio ignoto (che in quanto ignoto, non avendo gli srumenti conoscitivi per interpretarlo, provoca una immediata reazione di repulsione), ed essere ricaduto ancora una volta nel simbolico, nella comunicazione e nell'arte accettata (che a me non interessava e non interessa neppure adesso)...

Mi accorgo che in questo lungo post ho indirettamente risposto alla tua prima domanda, quella sulla definizione sull'arte...è ovvio che è la mia personalissima visione dell'arte, che per come la pongo io forse cessa anche di chimarsi così...per me l'arte ha a che fare appunto con le scoperte di ignoto, l'artista è un ricercatore di ignoto, dove per ignoto intendo quella realtà  che è tenuta nascosta dagli strumenti conoscitivi della nostra cultura (definizione non mia ma di Mario Richter, docente di letteratura francese all'Università  di Padova)...


Per quanto riguarda le performance è un argomento che sto studiando ed approfondendo già  da un paio di anni, ho avuto anche la fortuna di conoscere personalmente alcuni dei maggiori performer europei, ci sono tantissime cose da dire, adesso non ce la faccio, ne riparliamo domani...vi lascio però con un link, perchè a parte le performance "moderne" di Cattelan che è molto sbilanciato sull'aspetto "provocatorio", le performace parte da molto lontano, dal Corpo senza Organi di Artaud (anni '40 e '50), dagli azionisti viennesi e le loro angosce che attingenvano alla psicoanalisi e al patologico (fine anni '60), da Chris Burden che si faceva sparare da un amico e si riprendeva mentre questo gli sparava...come dice la Macrì, "la cosa fondamentale che è successa negli anni '60 con la body art, con la performance in particolare, è che l'attenzione si è spostata dall'oggetto al soggetto e quindi per la prima volta ciò che l'arte investiva non era più qualcosa di oggettivo, realizzato manualmente, ma investiva veramente l'identità , il leib , il corpo come soggetto"...cmq questo è un bel link da cui cominciare:

http://www.lattuadastudio.it/Artisti/ ... kogler/schwarzkoglerx.htm





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Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

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ilbavarese ha scritto:

.....ed ora fotoavventurieri scatenatevi


Divertitevi pure voi, a questo punto su questo tema sono fuorigioco.
Io provo solo una grandissima pena.
Renzo

Inviato: 3/1/2006 20:10
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