Utente: Ospite
Cerca nel sito
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami



Password persa?

Registrati ora!


Naviga in questa discussione:   1 Utenti anonimi





"Why People Photograph" - Riconsiderando Robert Adams

Iscritto il:
25/8/2005 8:38
Messaggi: 3488
Offline
Molti di noi in questo forum nutrono un grande rispetto per Robert Adams - specialmente quelli che hanno letto "Beauty in Photography" (La Bellezza in Fotografia, Bollati-Boringhieri, 1995) (BIP). Penso che parte del motivo sia che leggere Adams e' leggere "uno di noi" parlare di Fotografia, Arte, Immagine, Espressione, non "uno di loro" (cioe' i critici). Io ho trovato nella lettura di BIP una immediata empatia con Adams, finalmente qualcuno che parlava dei MIEI problemi!

Il fatto che Adams sia anche un grande fotografo e' stato appunto il differenziale che mi ha affascinato nel leggere BIP. Dopo tante letture di classici della critica, da Newhall a Sontag, da Marra a Barthes, Adams mi faceva sentire a casa, per modo di dire, senza per questo non essere stimolante, anzi.

E' stato cosi' che ho preso in mano "Why People Photograph" (Perche' Si Fotografa) dello stesso Adams, con notevole anticipazione. E sono rimasto non deluso , ma perplesso dalla lettura di questo lavoro. Il ilbro di poco meno di 200 pagine si divide in due parti. Nel prima ci sono considerazioni generali sul perche' del fotografare, nella seconda parte Adams analizza diversi fotografi. Il titolo della seconda parte - molto esplicativo - e' "Esempi di Successo". Adams considera Weston, Strand, Gilpin, Ansel Adams, Lange, Atget, Meiselas ed altri. Adams non e' certo un diplomatico ed e' interessante leggere quello che ha da dire sia su Weston che Ansel Adams, con apprezzamenti anche personali.
Le sue critiche personali sembrano accentrarsi sui conflitti e le contraddizioni tra il Weston o l'AA privato e il Weston o AA fotografo - un tema che viene trattato in modo un po' troppo moralistico per i miei gusti. Per rimanere sui lati meno positivi, aggiungo - cosa molto piu' importante - una serie di affermazioni lapidarie di cui e' pieno il libro: alcune sono di una grandissima incisivita' e perspicacia, altre (mi) convincono meno. Ne riporto alcune, decidete voi quali siano sottoscrivibili e quali meno.

-1-
L'Artista talvolta sostiene di lavorare senza preoccuparsi del pubblico - sostiene di fotografare per se stesso. Ma noi non ci facciamo imbrogliare. L'unica ricompensa per cosi' tanta fatica e' una risposta, e se nessuno si cura del lavoro dell'artista o se l'artista non riesce a vivere della speranza, allora lui o lei e' perso/a.


-2-
Nessuno crede al metodo democratico per giudicare l'arte. A nessuno e' mai passato per l'anticamera del cervello che la maggioranza della gente riconosca l'arte migliore la maggioranza delle volte.


-3-
L'obiettivo ultimo dell'artista e' di produrre qualcosa nella sua intierezza e chiarezza, qualcosa che aiutera' tutti noi.


-4-
...[il fotografo] puo' descrivere l'equipaggiamento usato ed i processi seguiti in camera oscura, ma sa anche che se questi sono i segreti allora la fotografia [che viene mostrata] non e' molto importante.


-5-
I fotografi sono come tutti gli altri artisti nel fatto di essere reticenti [sulla loro arte] perche' temono che l'auto-analisi possa complicare il loro processo di creare nuova arte. Non sanno mai esattamente come hanno fatto quelle belle foto che hanno, ma sospettano che un certo grado di innocenza possa essere stato necessario.


-6-
... l'obiettivo dell'arte e' di fornire una visione di coerenza e pace, ma lo sforzo nel produrre questa visione inizia nelle esperienze piu' comuni di confusione e dolore.


-7-
Quello che vorrei capire in una biografia di Edward Weston - spero che una di riferimento venga scritta un bel giorno - e' da dove vengano le sue foto migliori. Penso che non vengano dall'uomo talvolta fuori di testa che era vegetariano ma amava le corride, quello che credeva nella astrologia e indossava un mantello di velluto. Devono venire da una persona piu' profonda, una che ha sofferto abbastanza da imparare.



Per concludere, un lavoro che secondo me varrebbe comunque la pena di leggere - ce ne sono talmente pochi di fotografi che scrivono di estetica! - ma che mi ha fatto riconsiderare i miei giudizi sull'Adams saggista, forse troppo acriticamente positivi e spinti dall'entusiamo per BIP.

Rimane un gigante, ma forse sceso dal piedistallo su cui lo avevo un po' ingenuamente collocato.



Inviato: 26/10/2007 16:39
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: "Why People Photograph" - Riconsiderando Robert Adams
Moderatore
Iscritto il:
19/9/2006 14:17
Da rho - milano
Messaggi: 728
Offline
Ciao Marco,
grazie di aver postato questi pensieri di R.Adams.
Non ho mai letto nulla di R.A., ma presto lo farà.
Tutto sommato mi sembrano affermazioni condivisibili e fatte forse da uno che di artisti ne ha conosciuti parecchi di persona.
Io trovo che queste affermazioni tendono a sottolineare la natura molto umana ed imperfetta degli artisti con i loro vizi e le loro virtù.

Inviato: 26/10/2007 17:10
http://www.carlocorradi.it
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: "Why People Photograph" - Riconsiderando Robert Adams
Moderatore
Iscritto il:
4/11/2005 13:12
Da Roma
Messaggi: 9985
Offline
Marco,
sulla base di quanto riporti ho quasi idea che in questo libro R.A. sia rimasto meno "distaccato" e più "coinvolto", per cui forse hanno pesato le sue opinioni personali sui fotografi che ha direttamente conosciuto... mi viene da dire che questo sminuisce il libro dal punto di vista tecnico, ma non dal punto di vista culturale
Penso che me lo procurerà, anche se la coda delle cose da leggere si è allungata oltre ogni ragionevolezza...

Grazie dello spunto.

Fer

Inviato: 26/10/2007 17:21
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: "Why People Photograph" - Riconsiderando Robert Adams
Utente non più registrato
Anch'io sto sommergendo il comodino di libri ma mi hai incuriosito e penso di leggerlo.

Inviato: 26/10/2007 18:02
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: "Why People Photograph" - Riconsiderando Robert Adams

Iscritto il:
8/10/2006 17:44
Da Torino
Messaggi: 1461
Offline
Non conosco glii scritti di Adams, forse perchè istintavamente diffido degli autori che scrivono. Leggendo le frasi che riporti non mi viene voglia di leggerlo, onestamente ci trovo l'odore della retorica. Fotografare e scrivere di estetica é una sintesi che non so quanti riescono a fare. E poi di estetica ci puà scrivere anche chi non produce manufatti estetici perchè l'estetica é un'esperienza che si sperimenta; e lo sguardo si rivolge non alla prorpia arte ma a quella degli altri.
Un libro straordinario di estetica (già  scritto in altri topic) é, a mio parere, "dell'Imperfezione" di A.G.Greimas (non leggete la prefazione) ed é uno grandissimo studioso che guarda alla letteratura, parlando anche di immagini.
E i "uno di loro" scrivono cose diverse da i "uno di noi", diverse esigenze, diverse finalità , diverso approccio; possono non piacere, ovvio. Per andare oltre l'odore di prima penso che lo leggerà BIP.
bs
marco

Inviato: 26/10/2007 23:16
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

..................
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: "Why People Photograph" - Riconsiderando Robert Adams
Moderatore
Iscritto il:
8/2/2005 19:08
Messaggi: 5349
Offline
Sì, in effetti le frasi citate non suonano benissimo e, francamente, mi paiono alquanto banali, a parte la 7 che è quantomeno pittoresca e la 6, che non condivido affatto, ma è certamente interessante e merita attenzione; tuttavia sono estrapolate da un contesto che potrebbe anche essere interessante, se non da un punto vista da trattato di estetica, perlomeno da un punto di vista storiografico. Immagino che la lettura di Adams sia rilassante, penso che senz'altro mi procurerài Bip, così aggiungo qualche centimetro al metro e mezzo di titoli in coda : compro troppi libri e il tempo è sempre più tiranno .


Andrea

Inviato: 27/10/2007 2:36
sono moderno, non contemporaneo
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: "Why People Photograph" - Riconsiderando Robert Adams

Iscritto il:
8/10/2006 17:44
Da Torino
Messaggi: 1461
Offline
aggiungo un paio di cose...come dice Hologon le frasi sono estrapolate e dunque bisognerebbe fare sempre attenzione a commentare estrapolazoni (mi rifersico al mio post), anche se ad un approfondimento notturno, ho ritrovato in altri siti la stessa pasta letteraria...
A proposito di estetica e di natura, ieri sera hanno ritrasmesso il film di Malick "La sottile linea rossa", per me straordinario film, dove la natura viene messa in costante relazione con l'uomo, definendo un rapporto inscindibile, nel bene e nel male. Oltretutto con scelte estetiche, visive, degne della grande fotorafia.
La buttavo li come ulteriore stimolo per parlare del rapporto tra bellezza, immagine e natura.
bs
marco

Anche in questo film talvolta il regista si mette sui confini con la retorica. A mio parere però non la utilizza.

Inviato: 27/10/2007 13:30
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

..................
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: "Why People Photograph" - Riconsiderando Robert Adams

Iscritto il:
25/8/2005 8:38
Messaggi: 3488
Offline
Un aspetto di questo libro, che non mi ricordavo di aver notato in BIP, e' proprio quello che ho cercato di esemplificare con le frasi riportate al'inizio del thread. Cioe' che R. Adams discute di uno specifico argomento in modo piu' o meno interessante o coinvolgente e poi ... BUM! ... spara una frase lapidaria che - mi e' successo piu' volte - ti fa fare un salto sulla sedia. Talvolta la frase e' geniale e illuminante, altre volte - come la numero 6 sopra che anche Andrea giudica negativamente - mi ha onestamente fatto cadere un po' le braccia.

Il commento di Samuel/Marco sul preoccuparsi del contesto di una affermazione e' supercondivisibile. Nel caso specifico di questo libro - ed e' anche una sua debolezza, mio giudizio personale - e' proprio l'affermazione improvvisa ed inaspettata, in effetti al di fuori dal contesto, che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca.

Non vorrei che questi miei interventi fossero male interpretati (ma non mi sembra proprio): la lettura e' stata molto stimolante, ma dato che avevo piazzato - con magari superficialita' come gia' detto - R. Adams nel Pantheon dei Grandi, averlo dovuto ricollocare in un piu' modesto "Consesso degli Ottimi" mi ha fatto pensare e venir voglia di condividere questo.

Grazie a tutti per i tanti spunti di discussione.






Inviato: 27/10/2007 14:28
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci






Puoi vedere le discussioni.
Non puoi inviare messaggi.
Non puoi rispondere.
Non puoi modificare.
Non puoi cancellare.
Non puoi aggiungere sondaggi.
Non puoi votare.
Non puoi allegare files.
Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

[Ricerca avanzata]


Partners





Mercatino
Utenti Online
286 utente(i) online
(269 utente(i) in Forum)Iscritti: 0
Ospiti: 286
altro...
Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 px o superiore
     
Privacy Policy