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"Sono così annoiato dalla fotografia!!..."
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11/3/2004 9:36
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Ok, allora inauguro io il nuovo spazio con quella che è più una mia riflessione che una potenziale discussione (più che altro perchè potrebbe essere un percorso molto personale), però se qualcuno volesse contraddirmi, confrontarsi e discutere di quella che apparentemente sembrerebbe una provocazione, io penso che potremmo arrivare a spunti e considerazioni molto interessanti...

Mentre stavo girovagando un pò sul web, mi sono imbattuto in un 3ad su Apug, in cui venivano citate alcune affermazioni di Duane Michals, fotografo che ho sempre ammirato per la sua capacità  visionaria, per aver creato immagini uniche ed innovative, mescolando molto spesso linguaggi che arrivano sia dalla tradizione fotografica che dalla pittura che dalla letteratura, insomma un artista che ha sicuramente ridefinito i confini ed i limiti di quello che comunemente intendiamo per fotografia...qui c'è l'intervista completa (http://www.pittsburghcitypaper.ws/scripts/printIt.cfm?ref=1889 ), però il passaggio che mi ha maggiormente colpito è questo:

"Really, I'm so bored with photography that I cannot tell you! And I'm so bored with new photographers because it's just old photography, except it's bigger and more boring and in color and much more expensive. No new ground has been broken in photography in ages. All those German photographers are just doing very large photographs of parking lots in Tokyo. Richard Avedon knows that the next five books he's going to do will look like the last five: people standing in front of [seamless backdrops] staring at you. [...] I don't know what I'll be doing five years from now. That's what I love. Creativity comes from not knowing what the hell you're going to do."...che tradotto in modo sintetico dice: "Sono così annoiato dalla fotografia!!...sono anche così annoiato dai nuovi fotografi perchè è sempre la solita "vecchia" fotografia, solo che è stampata più in grande, è a colori ed è noiosa...nessun nuovo territorio è stato esplorato da decenni...tutti questi fotografi tedeschi stanno solo facendo stampe enormi dei parcheggi di Tokyo, niente più...Avendon che sa già  che i prossimi 5 libri che farà  saranno esattamente identici agli ultimi 5 che ha pubblicato...io invece non so cosa farà tra 5 anni...la creatività  viene dal non avere la benchè minima idea di che accidenti farai in futuro..."

Ora, che simili affermazioni vengano da un fotografo come Duane Michals non sorprende, come dicevo prima lui è uno che ha sempre contaminato e trasformato il linguaggio fotografico con quello di altre discipline artistiche, è sempre stato evidente insomma che la fotografia non gli "bastava", però mentre leggevo le sue affermazioni non potevo fare a meno di essere completamente, icondizionatamente d'accordo con lui...cioè che in fotografia non sia ancora arrivato un qualcosa di equivalente al cubismo o a Bacon in pittura, a Burroughs in letteratura o ad Artaud nel teatro, che ci sia la diffusa sensazione che la fotografia contemporanea tutto sommato sia veramente un pò tutta uguale, che ripeta formule che oramai continuiamo a vedere e rivedere da decenni: chi segue la scuola di Dusseldorf (ed ho già  espresso sia la mia ammirazione, quanto devo a fotografi come Gursky e Struth, ma anche il fatto che secondo me adesso hanno fatto il loro tempo), chi si affida invece al reportage e continua a proporre immagini che sembra abbiamo visto un milione di volte, chi continua a ripetere lo stesso studio sul colore e le stesse formule dei "New Topographics" americani, insomma, per non dilungarmi, basta andare a qualsiasi rassegna o festival e l'impressione prevalente che si ha è che alla fine si sono viste sempre le stesse cose...ora, passatemi la generalizzazione, è ovvio che non è proprio così, qui su Fotoaventure abbiamo spesso parlato di fotografi che hanno saputo creare lavori originali e innovativi, penso a Witkin o ai coniugi Parke-Harrison, così come io stesso vi avevo proposto l'anno scorso il lavoro di Arthur Tress (nello specifico The fish tank sonata) che io ho molto amato, però quando Duane Michals dice "No new ground has been broken in photography in ages..." io sento che sta dicendo una grande verità , soprattutto se penso che invece nell'arte contemporanea di nuovi territori ne sono stati esplorati parecchi e di nuove scoperte ne sono state fatte parecchie, e la fotografia appartiene all'arte contemporanea di diritto e per vocazione, anzi potrebbe essere la più contemporanea e rivoluzionaria di tutte le arti, solo che sembra che la maggior parte dei fotografi non lo sappiano o non se ne siano accorti...poi ci sarebbe appunto un discorso molto interessante sul concetto di territorio, che io penso sia il vero problema dei fotografi oggi, però magari lo faccio se proprio nessuno vuole intervenire in questo 3ad ...



Inviato: 23/3/2006 16:22
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."
Moderatore
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8/2/2005 19:08
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Marco, come sai, abbiamo già  discusso di queste cose, e sai benissimo come la penso.
Duane Michals non ha tutti i torti, lo scenario della fotografia contemporanea si è fermato a scopert, rivelazioni, svelamenti che contemporanei non sono più. Personalmente non credo che il linguaggio fotografico non permetta di esprimere gli svelamenti necessari all'uomo contemporaneo, tutt'altro, è che è molto più facile uscire dal proprio guscio e far vedere le proprie opere, esporle, etc., se si fotografano parcheggi a Tokyo, piuttosto che lavorare sulla protesizzazione del rapporto mente corpo mondo o sul corpo senza organi, per non parlare del fatto che ci sono indubbiamente maggiori difficoltà  tecniche e di gestione rispetto al fotografare parcheggi.
Poi la fabbrica, il parcheggio, le cisterne d'acqua sono entrate a far parte dei codici estetici di quell'élite che compra fotografie, voglio vedere chi si metterebbe in salotto, per rimanere in tema Michals, un Nude desnuded o un'opera come Things are gueer...
E' probabile, anzi sono quasi certo di questo fatto, che i temi della scuola di Dusseldorf siano ormai entrati a far parte del connettivo dell'arte ufficiale, che, si sa, conserva e si tiene ben lontano da quel che rompe e innova.
Tuttavia la domanda rimane aperta: oggi c'è la possibilità  che qualcosa rompa ed innova?


Andrea

Inviato: 23/3/2006 19:06
sono moderno, non contemporaneo
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."

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23/2/2006 10:05
Da Ruda (UD) - Trieste
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ciao Andrea
Sono d'accordo con le tue considerazioni sui codici estetici delle fotografie, ma in fatto di innovazione io credo ad esempio che mentre nell'arte il valore di un'opera sia slegato dalla sua bellezza formale , la fotografia (che è indubbiamente una forma d'arte) è ancora legata a questo concetto.Da qui la tua giusta osservazione sulla facilità  nell'esporre foto di paesaggio, piuttosto che foto più "rischiose".
Ci sentiamo più traquilli ,banali, ma tranquilli.
A me però piacciono le foto di paesaggio ,mi sento un codardo aiuto!!!

Inviato: 23/3/2006 20:09
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."

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21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
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Ciao
Ahi ........ premetto che è una discussione da panico.
Non penso che la foto di paesaggio sia più o meno scontata di una foto di un parcheggio di tokio, ho fotografato anch'io discariche anni fa nonostante non sia il mio "genere", per me la fotografia resta un mezzo per descrivere il mio periodo in maniera molto istintiva anche se a volte molto formale, se dovessi ingabbiare il mio stile non saprei come fare inoltre tovo che la fotografia come la pittura è molto legata a chi la fa, che secondo me è l'elemento principale, Picasso ha inventato il cubismo ma gli va anche il merito di averlo reso quello che è con successo.
Mi sa che sono andato un pò fuori tema ............ va bè, ho partecipato.
Cao
Stefano

Inviato: 23/3/2006 21:49

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Ciao Marco,
c'e' tanta di quella carne al fuoco stasera che sono un po' confuso. Siamo tanti e tutti chiaccheroni...( pero' che bel gruppo di chiaccheroni, un plauso anche per i nuovi entrati ) e ci vuole sempre piu' tempo a leggere tutti gli interventi.
Stavo mettendo insieme la domanda sul perche' dell'Ultra Grande Formato con il perche' della noia della fotografia, e forse la prima e' una risposta alla seconda.
Probabilmente il limite della fotografia e' proprio la sua definizione. Quando non esiste piu' un campo vergine l'unica risorsa e' uscire dalla definizione e fotografare l'irreale, l'astratto, fotografare il pensiero stesso. Come? Non lo so, ma mi affascina l'idea.
Ciao, la discussione e' molto interessante,
Renzo

Inviato: 23/3/2006 22:11
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."
Utente non più registrato
Provocazione (in cui però credo).

Ritengo, e con me i miei studi d'estetica, che la fotografia non sia un mezzo d'espressione artistica. In poche parole, che essa non sia arte.
Sicuramente molti di voi conosceranno Walter Benjamin e le sue osservazioni d'estetica; ad esse mi riferisco, considerandole molto più che attuali, nonostante il suo "Piccolo storia della fotografia" sia stato pubblicato nel 1931, se non sbaglio. L'idea che lì viene esposta (e che, a mio parere, al giorno d'oggi, potrebbe anche essere definita tutt'altro che estremista) è che la fotografia non sia stato altro, nel suo "developement" storico, che uno strumento col quale massificare la creatività , riducendola a moda, eliminando l'unicità  del prodotto artistico, il famoso hic et nunc. A mio parere il problema è proprio qui: non c'è novità  nella fotografia perchè la novità  è imposta da chi "deve fruire" della fotografia stessa; naturale, allora, che essa generi noia. Non penso sia peregrino dire che, a tratti, essa si riduca a mero consumo.

Riguardo poi l'altro famoso saggio di Benjamin, "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità  tecnica", il discorso si puà ancor più generalizzare. In esso vedo un primigenio punto di arrivo, rispetto alle teorie di altri studiosi di Francoforte e non, del concetto di "morte dell'arte" hegeliana. Se l'arte, storicamente, è stata ricerca del bello, possiamo parlare oggi (come già  a metà  XIX secolo) ancora di una sua esistenza? Ritengo innegabile che il suo orizzonte sia mutato, e profondamente. Dov'è il "bello" in un'opera di Duchamp, o d'un Picasso, o di un Mondrian? Che l'indirizzo dell'arte sia diventato il concetto? Ma se noi intendiamo l'estetica (e quindi l'arte) come scienza del bello possiamo ancora definire come arte qualcosa che non ricerca più quest'ultimo? Con un paragone assurdo, se la scienza fisica non studiasse più la matematizzazione di un fenomeno, continueremmo ad avere "fisica" oppure "altro?
A mio parere la fotografia, nell'arte, è l'esempio più palese di questo processo, in quanto negazione pura del concetto classico di questa.
Il novecento, questo è da dire, ha prodotto anche di peggio (vedi pop-art e similia), sottomettendo il gesto artistico (che ritengo ancora vivo, a differenza dell'arte) alla fruizione di un bene.
L'unico orizzonte possibile per "l'arte", è la riprosizione lucida e ludica della sua stessa negazione.

Detto questo, fate pure fuoco!

Diamine, vorrei avere più tempo! Scappo e ne riparliamo... Ottima discussione, è il mio campo!!!

Inviato: 24/3/2006 0:31
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."

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Salve a tutti
Poichè visse la sua vita intensamente,
l'erba secca ancora richiama l'attenzione di chi passa.
I fiori semplicemente sbocciano,
e lo fanno meglio che possono.
Nella valle,il giglio bianco,nascosto a tutti,
non ha bisogno di dare spiegazioni a nessuno;
vive soltanto per la bellezza.
Gli uomini,tuttavia,non possono convivere
con i "soltanto".
Mi sembrava in tema ...o no?
Saluti

Inviato: 24/3/2006 11:17
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Citazione:

mojo_nikon ha scritto:

A mio parere la fotografia, nell'arte, è l'esempio più palese di questo processo, in quanto negazione pura del concetto classico di questa.


E chi dice che ci si debba fossilizzare nelle idee classiche? Il mondo si evolve, idee nuove, tecniche nuove, se non si dovessero mai ribaltare le idee e i canoni affermati uno come Galilei chi lo ricorderebbe?
Ciao,
Renzo

Io sono fra i piu' scettici ad ammettere che molte foto possano essere arte, ma da li' a dire che la fotografia non possa essere arte ce ne corre...

Inviato: 24/3/2006 12:48
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."

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ciao Renzo
Le tue considerazioni sulla fotografia (che condivido)
mi hanno tranquillizzato.
Affrontiamo le cose con leggerezza, ma con la mente e occhi ben aperti , forse questa è la via giusta per ottenere qualcosa di buono.
Ovviamente ognuno alla sua maniera.
Saluti

Inviato: 24/3/2006 16:46
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."
Utente non più registrato
Cari amici,
la fotografia nasce come rapido sistema per creare matrici tipografiche. Diventa specchio dotato di memoria. Il lavoro artigianale (manualmente esperto) trova, in alcuni operatori, delle espressioni visive arricchite di significati oltre al dato rappresentato. La fotografia assume il ruolo di testimonianza mimetica della realtà , ma si scopre che la realtà  e soggettiva e parziale. Nasce la sudditanza con la pittura. Novant'anni fa finalmente un giovane fotografo riprende secondo canoni propri alla tecnica fotografica. Si assiste in alcuni paesi del mondo all'affrancamento totale dalle tecniche pittoricistiche pur rimanendone concettualmente legate. Si sviluppano le ideologie della fotografia, idealismo contro realismo, poi il soggettivismo, ovvero la fotografia dell'interiore, degli stati d'animo. Si assumono forme, di volta in volta, aggressive, minimaliste, spudorate, macabre, ecc..per coinvolgere spettatori sempre più insensibili. Con l'arrivo delle nuove tecniche digitali la fotografia perde il suo compito di conservazione della memoria collettiva, nella forma classica del documento visivo, per adottare quello virtuale, più labile e astratto.
Oggi finalmente la fotografia tradizionale (ma anche la digitale nel suo risultato finale) si è consolidata come una delle tante tecniche espressive, come acquerello, acquaforte, olio, puntasecca, ecc.. per lasciare spazio all'autore di poterne usufruire liberamente, con gli argomenti che la cultura personale gli permette di inserire nell'immagine.
Parlo finalmente di "immagine" e cioè di quel "messaggio visivo" da immaginare, leggere, da interpretare, da intelligere su un supporto fotografico (tradizionale o digitale che sia).
Questi appunti vanno di sicuro approfonditi meglio: preparerà, se lo volete, una breve bibliografia di base per gli interessati e chi è già  addentro su questi argomenti lo prego di indicare la sua.
Ciao a tutti, Candidus

Inviato: 24/3/2006 16:48
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."
Utente non più registrato
ù
......non potete lanciarmi simili sassi adesso che sono incasinato con internet!!!! Sono in biblioteca e in una sola ora di tempo ho dovuto aprire 65 mail.....tra il resto una figuraccia, tutte che si propongono come modelle mandandomi dettagli della loro parte migliore....tutti mi passano vicino e sbirciano, il bibliotecario mi dice che non si possono gurdare siti porno, io gli faccio vedere che sono le mie mail e lui mi guarda con espressione ebete....
spero di poter tornare tra voi presto....
ma perchè non andate tutti in ferie una decina di giorni??
....maledetti krumiri

Domani vado a vedere la mostra di Candidus!!!!!

Roberto

Inviato: 24/3/2006 16:53
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."

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Ciao Candidus
Cosa posso dire ?
....GRANDE!!!

Inviato: 24/3/2006 17:02
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."

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Da Toscana
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Citazione:

ilbavarese ha scritto:
....una figuraccia, tutte che si propongono come modelle mandandomi dettagli della loro parte migliore....tutti mi passano vicino e sbirciano, il bibliotecario mi dice che non si possono gurdare siti porno......


sei un depravato, si, e' meglio che ti vada a ritemprare lo spirito guardando le immagini di Candidus...
Floriano, cerchiamo di riportarlo sulla retta via, di riportarlo al paesaggo, alle vette immacolate, alla tranquillita' dei paesini di montagna.
Penso pero' che sara' molto dura...
Ciao,
Renzo

Inviato: 24/3/2006 20:16
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."
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Da lombardia
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Puà anche essere che qualcuno, magari anche particolarmente dotato artisticamente, trovi scontato e noioso il panorama generale della fotografia contemporanea.

Prescindendo dal fatto che, in tal caso, puà sempre utilmente dedicarsi ad altro, mi permetto di dissentire. Se pure i soggetti della fotografia sono sempre gli stessi (e cioè praticamente tutto ciò che ci circonda, dai paesaggi e dal mondo della natura in ogni scala fino al micro-macrocosmo, alle persone, agli avvenimenti di cronaca-storia.sport - il che, per inciso, non mi sembra affatto poco), io credo di avvertire invece un continuo, seppur lento e graduale, rinnovarsi del modo di interpretare e rendere questi soggetti.

E' vero che, sfogliando i libri fotografici e visitando le Mostre, si ha spesso l'impressione del deja vù, ma c'è anche con frequenza la scoperta di cose nuove (o meglio di cose già  note, rese però in modo nuovo): che altro si deve chiedere alla Fotografia?

Non voglio addentrarmi nello spinoso problema se Fotografia sia Arte oppure no. Non sono culturalmente attrezzato per dire cose significative in proposito. Ed in fondo la questione mi lascia indifferente e, come spesso mi succede tentando di seguite le disquisizioni teoriche sull'Arte, questa sì che mi annoia mortalmente.
L'Arte si fa, se uno è capace a farla. Quanto ai Critici, pure svolgono o dovrebbero svolgere un'utile funzione nell'aiutare ad interpretare linguaggi espressivi, spesso alquanto lontani dal comune modo di comunicare-sentire.
Ma in generale, quando i discorsi sull'Arte diventano troppo involuti e prolissi, secondo il mio modesto parere c'è sotto della sbrodolatura gratuita. E quando una critica risulta ancora più oscura delle opere che dovrebbe interpretare, non vedo la logica dello stare a perdere tempo con la critica: tanto vale rivolgersi direttamente all'Opera (e con questo intendo dire che, se il loro successo fosse dipeso da me, personaggi alla Roland Barthes o alla Achille Benito Oliva, più che andare in giro col piattino delle elemosine non avrebbero potuto sperare) !

Finchè uno trova gusto nell'andare in giro a catturare immagini, e qualcun altro trova interesse nel vedere quelle immagini, il gioco puà continuare...
E se uno invece si annoia, lasci perdere...Mica glielo ha ordinato il medico di fare il fotografo.

Inviato: 25/3/2006 8:40
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."

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Da Ruda (UD) - Trieste
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ciao Luciano
Sono daccordo, quando parli delle già  cose note rese però in maniera diversa, la questione secondo me è proprio questa.
E' su questo punto che bisogna ragionare e confrontarsi,senza stress.
Credo che fotografia sia anche un'emozione,un attimo, un'intuizione, oltre che un piacere.
Non rendiamola un esercizio intellettuale.

Inviato: 25/3/2006 10:55
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."
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Eccomi qui, scusate l'"assenza" da questa discussione lanciata proprio da me ma sono state giornate molto dense di impegni...gli interventi sono stati tutti molto molto interessanti, a questo punto diventa difficile rispondere analiticamente ad ognuno, quindi mi perdonerete se mi affido alla mia consueta prolissità  e straparlo per una mezz'oretta...


Intanto una battutaccia a Mojo: ma come, si studia ancora Estetica? Ma non l'avevano abolita? Va bene che da quando è tornata in televisione con Zecchi lo "zombie" si è un pò imbellettato, però pensavo veramente che l'arte moderna le avesse fatto esalare l'ultimo respiro ...scusa la battutaccia, ma io "vengo" dalla Univesità  di Pavia, ed ai miei tempi c'erano tre anime: un'anima kantiana che non disdegnava contatti ed "imparentamenti" vari con l'altra anima, quella hegeliana, e poi c'era quella a cui appartenevo io, da ex kantiano convinto però!, cioè l'anima nietschiana che andava a braccetto con quella deleuziana...da buon deleuziano ho sempre pensato che qualsiasi filosofia che strutturasse un sistema di giudizio fosse da combattere e contrastare, va da se che uno degli esami che ho provato a far "saltare" nel mio piano di studio fosse proprio Estetica (anche se poi non ci sono riuscito, mannaggia!!)...meno battutaccia e più serio: ma non è che invece è appunto l'Estetica a non essere più adeguata a ciò che accade oggi nell'arte contemporanea, basti pensare ad una delle sue espressioni più interessanti, quella delle performances (e su questo sono completamente d'accordo con te sul giudizio positivo al gesto artistico)...tu parli di "Bello" ma per quanto mi riguarda il concetto di "Bello", così come è stato sempre formulato dalla cultura occidentale, era già  stato efficacemente liquidato molto molto prima dei dadaisti, mi riferisco all' Hymne a la Beauté di Baudelaire, in cui la Bellezza è diventate una specie di "mostro" se la dovessimo giudicare solamente con gli srumenti conoscitivi della nostra cultura...va da se che l'arte, o almeno l'arte che ha preso coscienza ed ha riconosciuto l'invenzione di Baudelaire, non ha più necessariamente potuto occuparsi del Bello ma di tutta un'latra serie di questioni di cui se ce la faccio parlerà nel corso del mio messaggio, non voglio assolutamente sottrarmi come fanno invece in molti, al tentativo di definire l'arte, non mi rifugerà sicuramente nelle parole che oggi si usano per sostituire questo concetto scomodo e che sembra in balia del soggettivismo e dell'indefinibile, parole come "espressività " o "comunicazione" non mi appartengono, anche perchè penso sinceramente che ogni comunicazione sia una forma di fraintedimento e che la grande arte sia una fuga dalle emozioni, nel caso pensassimo che queste ineriscano alla "espressività " personale...così come vorrei sostituire l'analisi/sistema di giudizio con l'oblio, e l'interpretazione con la sperimentazione...ci tengo però che a ribadire un concetto che ho espresso altre volte, cioè che non sono una persona che cerca nell'arte la "novità ", la novità  non mi interessa affatto e chi mi conosce sa che non "smanio" per queste cose, per quanto mi riguarda la novità  coincide troppo spesso con la semplice provocazione e lo sterile sensazionalismo, a cui aggiungo che anche io sono convinto, come molti sul forum, che abbiamo forse avuto fin troppi "seguaci" dei ready made di Duchamp, in molti casi sarebbe stato più opportuno fermarsi lì...piuttosto sono interessato al "nuovo", che è una categoria con bel altre caratteristiche...rimaniamo in campo filosofico, specificatamente al pensiero di Deleuze: quando un filosofo crea, inventa, un nuovo concetto (perchè sempre di invenzione si tratta, e non di scoperta), abbiamo la possibilità  concreta di accedere ad un nuovo orizzonte di senso, ad un nuovo ordine del mondo e della realtà ...questi concetti si intersecano, si sovrappongono, si mescolano in uno scambio continuo, con un'altro "prodotto" dell'attività  umana che possimo considerare similare anche se appartiene all'arte, cioè il "percetto"...là  dove il filosofo inventa e crea dei concetti, l'artista inventa e crea dei "percetti", cioè una forma tutta speciale di "percezione", è una percezione che "sopravvive", trascende, chi l'ha creata (oggi viviamo in uno strano mondo in cui chiunque ha un lutto in famiglia, una malattia, vince al lotto, si sente autorizzato a scrivere un libro, ma questo lo trovo veramente una ignominia, la grande letteratura, come la grande arte, non ha niente a che fare con il nostro "privato", con il nostro "quotidiano")...il percetto inventato/creato dall'artista ci permette invece di abitare il nuovo orizzonte di senso, il nuovo ordine del mondo e della realtà  scaturito dal concetto, ci permette in qualche modo di "riempirlo"...non ho fatto altro che dire in modo diverso quello che ho sempre sostenuto, cioè che l'arte ha il compito preciso di accedere all'ignoto attraverso invenzioni di ignoto (che è anche il Nuovo, nell'accezzione baudeleriana), là  dove l'ignoto è quella realtà  che è tenuta nascosta dagli strumenti conoscitivi della nostra cultura, è il solo modo per riappropiarci della autenticità  della vita e per avere la possibilità , concreta!!, di "cambiare la vita", ammesso ovviamente che questo interessi...tutto il resto, per quanto mi riguarda, è solo attività  consolatoria e decorativa, che puà andare benissimo, basta sapere che è attività  consolatoria e decorativa...


Tornando alla fotografia...io sono convinto che con la fotografia sia possibile creare sia dei concetti che dei percetti, quindi per quanto mi riguarda è una forma d'arte che è in grado di assolvere il "compito" che ho sopra esposto, quindi di farci accedere alle invenzioni di ignoto...il "problema" della fotografia oggi è che troppo spesso si limita solo a fotografare: lo so che detta così sembra un paradosso, però pensiamo al fatto che le cose più interessanti, stimolanti ed innovative in ambito fotografico ultimamente siano venute dall'arte contemporanea, da artisti che "usano" la fotografia ma non sono dei fotografi "puri"...non è che necessariamente bisogna pensare a manipolazioni del genere di quelle operate da Macku, anche se anche io come Fer ho trovato le sue immagini esaltanti, belli quegli "squarci" e quelle graffiate, a ricordare l'unicità  e la irriproducibilità  del gesto (qui ad esempio c'è hic et nunc!), così come alcuni immagini sono la cosa più vicina a Bacon che mi sia capitatop di vedere in fotografia (e posso anche dire che sia io che Cristina negli ultimi tempi siamo molto vicini a quel genere di esperimenti ed interventi sull'immagine), dicevo, non è che dobbiamo necessariamente pensare a questo genere di "promiscuità " di tecniche e "mescolanze di generi, penso ad esempio alle immagini di un artista che personalmente amo molto e seguo da anni, Robert Gligorov, immagini che apparentemente sono fotografia "pura" (come direbbe Stefano), ma invece poi hanno una fortissima contaminazione con la scultura, la pittura e le arti digitali...però ancora, secondo me anche in questi casi siamo ancora fermi al "solo" fotografare, cioè l'intervento o la promiscuità  di generi non porta comunque il mezzo fotografico su un territorio "altro" che invece secondo me è arrivato il momento di esplorare: a me piacerebbe vedere cioè una fotografia - fotografantesi, che nel suo effettuarsi/svolgersi fotografa se stessa, cioè una specie di ripiegamento come trampolino per la deteritorializzazione e lo sconfinamento nell'inaudito...lo so che detto così sembrano dele parole un pò folli, però io penso che sia possibile (c'è andato molto molto vicino Carmelo Bene nel suo film "Nostra Signora dei turchi", che come tutti i film ha una componente fotografica molto importante), e sia io che Cristina stiamo lavorando a questo "problema" che speriamo di riuscire a risolvere nel nostro prossimo lavoro sul Corpo senza Organi...




Inviato: 27/3/2006 16:32
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."
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8/2/2005 19:08
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L'estetica altra, da Nietzsche in poi, per quanto mi riguarda, lascia ben poco spazio alle altre teorizzazioni estetiche precedenti.

A volte, davanti ad un opera d'arte, si prova quella che mi piace chiamare un'epifania, un manifestarsi di una nuova visione della realtà , dell'esperienza umana, di un nuovo livello di consapevolezza; il tutto, in genere, è accompagnato da un rimescolamento dell'esperienza precedente, da una revisione, da un cambiamento, più o meno grande e significativo, del sé.

Poi c'è quella che chi detiene il potere di etichettare categorizzare catalogare chiama arte e non provoca nessuna epifania, magari consola, appaga, decora: la cosa puà interessare, puà anche piacere, ma ci si ferma qui...



Andrea

Inviato: 27/3/2006 19:19
sono moderno, non contemporaneo
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Re: "Sono così annoiato dalla fotografia!!..."
Utente non più registrato
Caro Marco, cari amici,
di fronte all'imponenza delle argomentazioni di Marco, c'è poco da discutere se non con un serrato approfondimento teorico dell'estica della fotografia. In questo campo suggerisco la lettura delle opere di Claudio Marra, che è attualmente il più aggiornato critico della fotografia italiana (Università  di Bologna - fa capo alla rivista Around Photography), ma a monte ci stanno tanti nomi importanti e il loro approfonimento diventa molto impegnativo (preparo una piccola bibliografia per gli interessati).
Quello che a me preme però è: come trasmetto le mie "con o scenze" nelle immagini che realizzo(parlo di immagini come di una catalizzazione mentale). Si corre il rischio dei tecnocrati e cioè di dimenticare lo scopo principale del fare fotografie per inseguire la loro tecnica nei meandri della chimica o dell'elettronica.
Stesso panico: cosa dico adesso? come vedere quella cosa lì e realizzarla? Tempo fa parlavo di automatismo mentale frutto di un bagaglio consolidato che, sintetizzando l'esperienza tecnica, permetta la rielaborazione del visto in immagini (sempre questo termine) che abbiano un valore principalmente per l'autore (per me) e poi aprano canali di interesse anche ai possibili lettori. Attenzione non parlo di spettatori (non è uno spettacolo consumistico), ma di interpreti avvertiti dell'opera che hanno di fronte da "intelligere", da vedere dietro alle apparenze, da sentire con le antenne della "con o scenza". Come per le poesie, il teatro, la danza, la musica, ecc.
Soluzione: tanto lavoro, non ansioso, di fretta, ma a misura personale, d'uomo. Ritorno sempre su questo principio: le proprie immagini sono un fatto strettamente personale e non è neccessario piacciano a tutti i costi, ognuna ha una storia dietro, proprio come gli uomini.
Ciao, Candidus

Inviato: 30/3/2006 18:54
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