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Anonimo
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Apprendo da una risposta data sul forum che Galago possiede una Cannon 300D...pur avendo letto alcune recensioni in rete, e se tu ne hai voglia, sarei curioso di sapere quali sono le tue impressioni personali su questa macchina...

Inviato: 1/3/2004 8:18
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Da Roma
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Grazie per l'alzata.. in questo momento sono in ufficio e faccio finta di lavorare.
Nell'intervallo di pranzo metto giu' il mio piccolo report, cercando di non debordare..
Cerchero' anche di essere 'obiettivo' ???

Inviato: 1/3/2004 10:20
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Anonimo
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Senza fretta, vai tranquillo...

Inviato: 1/3/2004 10:47
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Da Roma
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Eccomi a voi..

Metto il carro davanti ai buoi e faccio un paio di affermazioni a freddo.
La 300D e' un milestone nella diffusione del digitale. Ha il merito storico di avere portato la qualita' alla portata delle tasche consumer. Prima o poi doveva succedere, lo ha fatto per prima Canon con la 300D. Ho detto !

Passiamo alle mie impressioni.

Soddisfazione piena sul versante immagine : a ISO 100 si fanno dei 20x30 impeccabili. Anche il 25x38 e' buono, (specie per un presbite come me ).
ISO 200 e' ancora ampiamente praticabile, mentre da 400 in su salgo solo in caso di effettiva necessita'.
La compressione non e' eccessiva. Non utilizzo il raw perche' lavoro sotto Linux e il dcraw non mi convince. Altri convertitori per ora non ne ho trovati.

La gamma dinamica non e' infame. Tenendo moderato il contrasto in ripresa, poi magari tocca lavorare di piu' in 'camera oscura' pero' si evitano le letali sparate sulle alte luci.

Le funzionalita', per me che vengo dal fuoco manuale e lettura con l'esposimetro, sono piu' che sufficienti. Forse col tempo avvertiro' le mancanze. Per ora casomai vedo dei difetti, ma ne riparlo piu' avanti.

L'estetica e' quella che e', ma la costruzione non e' troppo ballerina. Certo che con lo zummone da un chilo, se non impugni bene senti il corpicino che flette.

Voglio spezzare una lancia per l'obiettivo di serie, che vedo troppo strapazzato in giro. Su IAFD c'e' gente che fa i salti mortali per evitarlo, convinta di tirare fuori qualcosa di piu' da uno zoom da 200 o 300 euro. Invece secondo me e' un obiettivo con qualche difetto (poco luminoso, barilotto sul grandangolo, un po' di aberrazione con forti contrasti), ma buono nel complesso e buonissimo per il prezzo.

Veniamo ai difetti:
- il mirino da' un immagine decisamente troppo piccola.
- si sente la mancanza della FEC, anche per una cronica tendenza a sottoesporre col flash
- qualche esposizione erratica, anche senza flash. Forse a volte mi e' capitato di premere inavvertitamente il pulsantino del lock esposizione. Pero' ultimamente mi e' uscita una serie di foto sottoesposte (uno stop abbondante) all'aperto, senza un motivo plausibile (lavoravo in priorita' di diaframmi, e la luce non era neanche troppo variabile, essendo una giornata grigetta). Con la modalita' manuale l'inconveniente pero' non si e' mai verificato.

Per adesso mi sembra di avere detto le cose principali, almeno quello che mi e' venuto in mente di getto.
Ci rimedito, e poi ne riparliamo.

Intanto se ci sono domande...

Inviato: 1/3/2004 13:57
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Anonimo
Utente non più registratoAnonimo
Intanto grazie per l'esauriente risposta...mi vengono subito in mente un paio di domande: non senti la mancanza (anche se parliamo di una macchina che non viene progettata specificatamente per il "mercato" professionale) di una scala degli ISO più estesa, soprattutto verso il basso? Vedere un ISO 50 (e qui parla il Velvista) personalmente non mi sarebbe dispiaciuto...
Ti verrà  da ridere ma mi interessa molto la qualità  di visualizzazione sul monitor LCD...io adesso ho una Canon S50 che utilizzo sia per avere anche qualche foto da "turista" e sia per sperimentare inquadrature e composizioni prima di tirare fuori la 4x5"...la qualità  di questa compatta è straordinaria, solo che ho avuto qualche problema, soprattutto con le luci abbaglianti del deserto, con la visualizzazione delle immagini sul monitor LCD (nel senso che a volte mi tocca tirare fuori il telo nero)...magari tu a questo particolare non ci hai mai fatto caso, però mi chiedevo quale fosse la tua esperienza con le immagini visualizzate sull'LCD...

Inviato: 1/3/2004 15:58
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Da Roma
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Cribbio, mi prudono le mani, non riesco a star senza rispondere..

Sul primo punto, ISO 50 potrebbe essere interessante, ma sinceramente gia' a 100 le superfici risultano cosi' uniformi che non so quanto margine ulteriore ci sia di miglioramento. Certo ingrandendo magari a 40x60 si potrebbe notare la differenza, ma un 6MP secondo me oltre il 25X38 non va spinto (parlo sempre in ottica alta qualita'). Insomma, io personalmente non ne sento la mancanza. Nice to have.

Il secondo punto per me e' invece quasi dolente. A parte che sono, come dicevo, presbite e quindi leva e metti gli occhiali e' scomodo (con la macchina al collo la situazione e' uno strazio). Sulla 300D ci sono diversi livelli di illuminazione selezionabili, ma non e' questo il punto. Il visore e' piccolo, c'e' poco da fare.
E non cambierebbe la sostanza con qualche frazione di pollice in piu' (anche se the bigger the better).

Sogno allora un monitorino TFT da 10" o giu' di li', con un ingresso videocomposito per prelevare il segnale TV.
Lo appendo al cavalletto (cosi' siamo sicuri che mi porto sempre anche quello..) lo alimento con 4 BP511 o anche di piu' se occorre..

Ampliando il discorso, non limitato alla 300D, in ottica futuribile per il lavoro in studio vedrei bene un'uscita video digitale sulle macchine in modo da poter collegare un monitor in alta risoluzione.
Magari c'e' gia' sulle professionali, non mi sono informato. L'altro giorno proponevo su IAFD qualche sistema per la pulizia automatica del sensore (mai sentito parlare di polvere sul sensore ?) ed e' venuto fuori che sulla Olymps E-1 ce l'hanno messo.

Ecco, un sistema automatico di pulizia e' anche una cosa di cui sento fortemente la mancanza.

PS
proprio adesso un mio amico mi ha telefonato per raccontarmi di quanto sia venuto bene un 50x70 di una foto della moglie e della piccolina appena nata che ho fatto qualche sera fa.
Non e' vero, ma ci credo...

Inviato: 1/3/2004 17:28
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Anonimo
Utente non più registratoAnonimo
Peccato per l'LCD, ma mi sa che è un problema che assilla tutte le digitali e forse mi sto solo incaponendo a cercare qualcosa che non esiste...sul discorso della pulizia automatica del sensore ti seguo benissimo e posso capire come quello della polvere sia un problema mooolto noioso, d'altronde il sensore digitale crea un campo elettrostatico che attira la polvere, c'è poco da fare, se poi ci aggiungiamo che ogni volta che cambi la lente qualche schifezza sul sensore ci va abbiamo il quadro della situazione!!...mi sembra che esista in commercio un prodotto per pulire il sensore, caro come il diamante!!, sono delle specie di bastoncini cotton fioc, si chiamano Sensor Swabs, ma sicuramente li conosci già ...se ti vengono in mente altre cose sulla 300D non esitare a comunicarcele...

Inviato: 2/3/2004 8:34
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Da Roma
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Ecco, un'altra faccenda che mi ha dato un po' di filo da torcere e' la resa dei colori.

Prima di tutto il bilanciamento: quello per la luce diurna tende a scaldare la tonalita', cosi' come quello per il flash esagera con la correzione. In tutte e due le situazioni preferisco usare il bilanciamento auto. O al limite quello personalizzato.

Il rosso tende in certe situazioni a sovrasaturare, di default tengo la saturazione bassa. Il primo giorno sono uscito e ho scattato con la regolazione a +1 e bilanciamento per luce diurna. Nelle foto fatte all'ora del tramonto, davanti al Pantheon, i maglioni e le sciarpe rosse bucano gli occhi..

Il giallo e il rosso litigano. Regolando la tonalita' si puo' far venire piu' fedele uno o l'altro, ma tocca trovare un punto di compromesso. Non so se in realta' questa sia una limitazione intrinseca dell'SRGB.

Passando ad altro, abbastanza buono il tempo di risposta allo scatto, anche se qualcosa di meglio sarebbe certamente benvenuto.

Inviato: 2/3/2004 16:07
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Anonimo
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Ho visto che hai stampato dei 20x30 e dei 25x38, con quale stampante?
Quali sono i tuoi commenti di workflow tutto digitale rispetto ad un sistema "ibrido" come quello che utilizzo io (dia/scanner/inkjet)?
Ti chiedo questo perchè dai tuoi post appare evidente che "vieni" anche tu dalla pellicola e dal momento che hai deciso di fare il "grande salto" mi sembra un confronto interessante...

Inviato: 2/3/2004 17:22
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Anonimo
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Si, scusa, volevo scrivere "quali sono i commenti e le impressioni sul tuo workflow tutto digitale"...la stanchezza di fine giornata comincia a farsi sentire...

Inviato: 2/3/2004 17:25
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Da Roma
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Ho accantonato per il momento l'uso di stampanti.
Dopo i primi entusiasmi con una Epson S.C. 680 da poche lire e la successiva disillusione per lo sbiadimento/viraggio dei colori nel tempo, sono passato a una E.S.P. 820, ma poi ho abbandonato anche quella. Cause: difficolta' nella calibrazione, bizzosita' degli ugelli e dei chip, tempo perso e costo esoso degli inchiostri (e in definitiva non mi fidavo piu' della stabilita' dei colori).

Adesso porto a stampare a un centro Fuji che, lungi dall'essere la soluzione ottima, e' un buon compromesso costo/qualita'/praticita'.
Se dovessi stampare per vendere o esporre mi rivolgerei a un laboratorio professionale oppure, avendo sufficiente tempo a disposizione, tornerei a stampare da me, e la E.S.P. 2100 sarebbe in cima alla lista delle papabili.

Per quanto riguarda il workflow, mi pare incontestabile che quello tutto digitale sia piu' pratico e produttivo.

Sul rischio "scatto a casaccio tanto c'e' Photoshop", a parte che non uso Photoshop ma Gimp , me ne guardo bene: trovo molto piu' gratificante il lavoro di ripresa di quello, sfiancante, di scelta e rielaborazione successiva.

Sul fatto che i risultati siano piu' 'innaturali' rispetto alla combinazione dia + scanner, non ho avuto modo di fare confronti. Ho pero' il sospetto che quest'ultimo possa apparire piu' naturale perche' forse somiglia di piu' a quello che si ottiene dal 'tutto chimico', a cui siamo piu' abituati. Ma quale dei due, anzi dei tre, sia piu' 'reale' forse e' anche un falso problema. Sono tutte rappresentazioni, solo che con quella chimica - magari perfino col bianconero.. - abbiamo piu' consuetudine. Poi e' anche questione di gusti, suppongo.
Ci metto un IMHO grosso cosi', perche' parlo per congetture e non per esperienza diretta.

Inviato: 3/3/2004 13:35
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Anonimo
Utente non più registratoAnonimo
Se tu dovessi mai decidere di acquistare la 2100 ne ricaverai solo delle gran soddisfazioni, è una stampante magnifica con cui puoi ottenere magnifici risultati, senza considerare la possibilità  di avere il controllo creativo totale sulla tua immagine...
Si, è vero, a volte le consuetudini estetiche sono "dure" da sconfiggere e ci puà tranquillamente essere una componente "culturale" nel giudicare innaturale il look delle stampe inkjet, però...c'è un però, e te lo dice uno che stampa in digitale, felicissimo di farlo e gratificato da eccellenti risultati...a parte il "look" differente, che potrebbe appunto piacere o non piacere magari perchè abbiamo ancora come parametro di riferimento le stampe chimiche, io invece ho anche altre "sensazioni", che mi portano a considerazioni oggettive: le stampe inkjet su gran parte delle carte glossy mi sembrano oggettivamente uno scimmiottamento, anche un pò scadente, delle stampe chimiche, mentre quando passiamo alle carte opache i risultati che otteniamo con le stampanti inkjet (Epson sopra tutte) sono altrettanto oggettivamente magnifici ed unici nel loro "look"...

Inviato: 4/3/2004 8:59
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Utente non più registrato
Mi intrometto nel discorso
Secondo me bisogna fare una precisazione, si possono ottenere 4 differenti combinazioni;
1) Matrice digitale stampa inkjet
2) Matrice pellicola scannerizzata stampa inkjet
3) Matrice digitale stampa chimica
4) Matrice pellicola scannerizzata stampa chimica

Se manteniamo la variabile stampa settata su inkjet, ovvero consideriamo solo il caso di stampare con la nostra 2100, che differenza passa nel look di ciò che otteniamo partendo da una matrice oppure da un'altra?
Ovvero se la stessa foto la realizzo con una Eos10d in raw oppure con un medioformato e velvia e poi le stampo con lo stesso procedimento cosa ottengo?
Pensandoci un po' ottengo nel primo caso un'immagine "perfetta" ma irreale e con le alte luci che devastano la parte "buona della foto", mentre nel secondo la resa delle luci è equilibrata (logaritmica grazie al film) ma devo lavorare maggiormente con photoshop per togliere la polvere e correggere le modifiche non volute introdotte dallo scanner!
Appena mi arriva lo scanner faccio la prova poi vi so dire, comunque credo di sapere già  il risultato. Vado a pranzo, ciao a tutti!

Inviato: 4/3/2004 12:39
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Mi intrometto anch'io...

Per favore, postate una foto con queste alte luci devastanti? Perche' non ho ben capito a che cosa vi riferiate.

Grazie

Ettore

Inviato: 4/3/2004 14:33
.........
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Anonimo
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E' quello che diceva Roberto in un altro post, cioè che la "risposta del CCD lineare porta sopratutto ad una gestione delle alte luci deleteria", è proprio un problema di gamma dinamica e al momento è ben lontano dall'essere risolto...io stesso nel mio "piccolo", cioè la mia Canon S50, l'ho riscontrato in più di una occasione...

Inviato: 4/3/2004 14:57
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Partiamo dal presupposto che la gamma dinamica di una digitale e' limitata, anzi riferiamoci alla 300D che e' il caso che conosco nonche' la 'star' di questa discussione.

Diventa molto importante 'azzeccare' l'esposizione in ripresa, in particolare non debbono essere bruciate le alte luci, per cui meglio un mezzo stop in meno che mezzo in piu' (a volte pare che la macchina lo sappia da sola..). Utile poi utilizzare il RAW (chi puo' :( ) o moderare il contrasto (io lo regolo a 0).

Dopodiche' si lavora parecchio a tavolino con le curve. Io fisso il punto di bianco, il punto di nero e li porto al massimo e minimo valore o comunque molto vicino (dipende anche dal tipo di immagine).
Quello che faccio di solito e' poi aumentare il contrasto dove e' il centro di interesse dell'immagine. Questo porta spesso a una compressione di dinamica nella parte alta delle luci (che poi puo' somigliare, restrizione della gamma complessiva a parte, al comportamento logaritmico della pellicola). In altri casi invece (es. foto di gioielli) curo il contrasto nelle alte, quindi devo poi comprimere da qualche altra parte.
Cerco anche di fare uscire del dettaglio nelle ombre, se occorre, comprimendo quindi la parte medio-bassa e ricontrastando dalle ombre al nero.
Se escono delle dominanti indesiderate (a volte nelle ombre), ricorreggo selettivamente sottraendo solo dai canali opportuni.
Il tutto confidando che la calibrazione alla 'volemose bene' del mio monitor abbia sufficiente riscontro in fase di stampa.

Quello che esce fuori da tutto questo armeggiare ha normalmente un aspetto abbastanza 'naturale' (mi contraddico da solo) e leggibile.
Difficilmente ci sono bruciature involontarie.
Se invece qualcosa non ha funzionato, e l'immagine vale la spesa, prendo atto e rifaccio tutto daccapo...

Inviato: 4/3/2004 17:30
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Anonimo
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Grazie Raffaello, molto molto molto chiaro, anzi dieri pure un pochino sovraesposto ...questo tra l'altro mi conferma che per ottenere dei buoni risultati, sia che parliamo di chimico o di digitale, è richiesta la stessa enorme mole di lavoro e di impegno...una curiosità  che esula un pochino dal discorso gamma dinamica del sensore digitale...dal momento che per le stampe ti rivolgi ad un laboratorio, come hai fatto a risolvere il problema di "compatibilità " tra i tuoi profili e i loro?
Detto più brutalmente: le stampe che ti realizzano si avvicinano quello che tu vedi a video e se la risposta è si, è stato difficile raggiungere questo risultato e come eventualmente ci siete riusciti?
Grazie

Inviato: 4/3/2004 17:56
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Si', come dicevo prima, calibrazione del monitor alla 'volemose bene'. Empiricamente, dal confronto con le stampe via via fatte sempre con lo stesso tipo di lab, ho regolato contrasto e luminosita' in modo da poter perlomeno prevedere il risultato della stampa.

Mi sono pero' rifiutato di adeguare anche la resa tonale, che infatti in stampa mi scaldano sempre un po' troppo (virano al marroncino). Anche per questo dovro' una volta o l'altra vincere la pigrizia, mettere mano al borsellino e scegliere tra 2100 e lab professionale.

Inviato: 4/3/2004 18:21
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Da SAN CARLO TO
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Non so per voi ma "l'istant feedback" della stampante sulla propria scrivania mi ha fatto migliorare tantissimo...
Marco sa che io stampo delle "prove colore" di 9 x 6 cm alla dimensione finale su carta A4 riempiendo via via il foglio di vari francobolli.
Ad ogni prova controllo sia il contrasto che i colori e li correggo se necessario...
Il costo dell'inchiostro non cambia ma quello delle carte Matte e SemiGloss molto per cui scegliendo la matte A4 per le prove si riducono anche i costi di stampare tutta la foto per poi decidere di doverla buttare...
La semi gloss per la 2100 costa in A4 15,52 Euri per 20 fogli
La matte "da archivio" costa in A4 14,43 Euri ma per 50 fogli...
Notata la differenza???

Utilizzando sistemi Macintosh di Apple i problemi di settaggio di monitor/stampa sono stati "risolti" abbastanza facilmente (come tutto il resto nei sistemi non-Win )
Ho calibrato il monitor con un software freeware (open-source) per Mac OS X che crea un profilo .ICC che poi viene considerato sia da Photoshop sia dai profili specifici della stampante sia dal driver della stessa utilizzando ColorSync (gestione colore nei sistemi Mac).
L'utilizzo di uno "spider" per la creazione di un profilo piu' preciso puo' essere utile e dovremo pensare di acquisirlo per fare un'altro passo avanti.

Ma quanto sono lungo quando scrivo...una bella gara tra me e Marco!!!
Quando passiamo delle giornate insieme le nostre ugole e le orecchie delle nostre mogli sono parecchio sollecitate...

A disposizione per qualunque cosa...

Ettore

Inviato: 4/3/2004 18:56
.........
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Anonimo
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Se e quando deciderai di fare il "grande salto", io ti consiglio vivamente di renderti indipendente dai laboratori e comperare la 2100 o addirittura la Pro 4000...ha ragione Ettore, il fatto di stampare da solo le tue immagini ti fa crescere tantissimo, anche e soprattitto in fase di ripresa (e se tu vieni dal bianco e nero questo lo capisci benissimo), senza considerare poi che avresti il controllo creativo totale sul tuo lavoro, io oggi non affiderei mai le mie immagini a qualcun'altro, a meno che quel qualcun altro non si chiami Ansel Adams o Fatali ...e poi vuoi mettere, avresti anche la consulenza tecnica totale ed incondizionata mia e di Ettore ...

Inviato: 5/3/2004 8:14
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