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2 Utenti anonimi
Ghirri al Masi di Lugano |
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13/5/2004 17:25 Da lombardia
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Fino al 26 Gennaio il MASI di Lugano ospita circa 140 opere di Luigi Ghirri. E visto che in questo periodo sono per alcuni giorni in vacanza da quelle parti, ieri ci ho fatto un salto.
Ora, il mio incontro con Ghirri risale ormai ad oltre un trentennio. Mi capitò tra le mani il suo “Il profilo delle nuvole” che ancora oggi ho nella mia collezione di libri fotografici e circa in contemporanea vidi una sua mostra e per me, che all’epoca mi cimentavo (ci tentavo) nella fotografia di paesaggio, le sue atmosfere brumose, i pilastri isolati nella campagna nebbiosa a delimitare le proprietà terriere, i porta attrezzi in legno sulla spiaggia a fare da cornice e parzializzare la visione più ampia del mare, i notturni delle piazze cittadine dei paesini del modenese e del reggiano, gli interni antichi ed intimi coi mobili di noce massello ed i lampi di luce sulle pareti, i colori desaturati eppure intensi del suo stampatore Arrigo Ghi, furono una rivelazione quasi sconvolgente. Per un certo tempo tentai di fotografare i paesaggi “alla Ghirri”, rimanendo beninteso assai lontano dall’originale e dallo sperato. Purtroppo ieri nella mostra luganese ho ritrovato ben poco di quella magia. Come riportato in uno dei cartelli esplicativi “decise di fotografare a colori, perchè il mondo è a colori ed hanno inventato pellicole e carte a colori” . Peccato che le stampe analogiche a colori non hanno l’identica persistenza del BN. Sicchè le stampe esposte, provenienti dagli archivi degli eredi e da quelli istituzionali, hanno ormai subito in modo irreparabile l’insulto del tempo. I colori pastello , con le loro delicate variazioni che posso ancora ritrovare nelle immagini sul libro e nella memoria, ora sono diventati un impasto omogeneo e spento, una miscela di magenta/verdastro/brunastro che non restituisce pressocchè nulla dell’originale. Ed a parte questa nota dolente su una scelta, esteticamente perfetta all’epoca, ma disastrosa sul piano museale, direi che anche molte delle serie, tipo “atlante” che stupirono ed entusiasmarono al loro apparire, ora non mi son sembrate più cosí coinvolgenti. Mah, sarò cambiato io certamente. Negli anni si son viste tante di quelle cose ed immagini che quelle di Ghirri mi son sembrate abbastanza scontate e non più in grado di soprenderti e men che meno di lasciarti a bocca aperta dalla meraviglia. Per inciso, sentendo i commenti, mi è sembrato che nessuno notasse e si lamentasse del fatto di stare osservando una serie di stampe dai pesanti slittamenti cromatici. Forse pensavano fosse un effetto voluto ? Mah…
Inviato: 3/1 4:27
Modificato da luciano su 3/1/2025 4:43:39
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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Re: Ghirri al Masi di Lugano |
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29/5/2009 11:05 Da Bologna
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Condivido completamente, io ho amato molto Ghirri e purtroppo non sono mai riuscito a conoscerlo. Ho stampato da Arrigo per un decennio buono e ho sentito racconti vari sulla persona e sul colore. Anche a me oggi non stupiscono più i suoi lavori ma c'è da dire che li vedo da 30 anni e una certa assuefazione ci sta. Oggi quando mi capita di vedere mostre di Ghirri, (bellissima quella di Parma "labirinti della Visione" del 2023) e vedo quelle piccole stampe ingiallite o magenta come dici tu, le guardo con tenerezza, leggo sopra di esse non il paesaggio ma il tempo che è passato e mi piace pensare che sono passate di mano in mano e che ancora vengono esposte e che verranno esposte ancora in futuro. Ho visto delle stampe nuove, sempre di Arrigo per altre mostre, a volte in grande formato e con colori squillanti e mi facevano un effetto peggiore di quelle piccole e sbiadite. Credo che la fotografia o meglio la stampa fotografica, sia anche spirito del tempo, e guardo a queste fotografie vintage come oggetti che appartengono a una determinata epoca e che indubbiamente hanno esaurito il loro effetto dirompente ma mantengono un'aura poetica che non so come spiegare.
Inviato: 4/1 14:17
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Re: Ghirri al Masi di Lugano |
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29/5/2009 11:05 Da Bologna
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Una breve aggiunta perchè cade a proposito. Ieri sera mi hanno regalato la riedizione del famoso Viaggio In Italia, il libro che diede il via a tutto il fenomeno del nuovo Paesaggio Italiano.Ho tutti gli altri libri di Ghirri ma non avevo mai visto l'edizione originale dell '84 e tra autori noti e altri sconosciuti o scomparsi, si h ala netta percezione che quel modo di guardare al paesaggio appartiene a quel tempo, dirompente all'epoca oggi certamente passato e invecchiato.
Inviato: 5/1 9:45
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Re: Ghirri al Masi di Lugano |
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29/5/2009 11:05 Da Bologna
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e,scopro adesso,oggi ricorre l'82 anniversario della nascita di Luigi Ghirri.
Inviato: 5/1 16:53
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Re: Ghirri al Masi di Lugano |
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26/8/2022 22:02 Da Correggio
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In questo interessante articolo sul mercato dell'arte in ambito fotografico, Michele Smargiassi affronta anche il tema di questa discussione, con particolare riferimento proprio alle fotografie di Ghirri.
https://smargiassi-michele.blogautore. ... ntage-tirature/index.html
Inviato: 8/1 10:31
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Riccardo | ||
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Re: Ghirri al Masi di Lugano |
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Moderatore
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8/1/2005 22:33 Da Varese
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Grazie per il link all'articolo Plafoto. Molto interessante per le riflessioni proposte.
Marco
Inviato: 8/1 16:05
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Il mio sito "I'm not a photographer the moment I pick up the camera. When I pick one up, the hard work's already been done" “To photograph reality is to photograph nothing.” Duane Michals |
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Re: Ghirri al Masi di Lugano |
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13/5/2004 17:25 Da lombardia
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Inviato: 8/1 16:44
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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