Va bene, siamo d'accordo: il colore digitale ha raggiunto livelli di qualità che rendono abbastanza incongruo l'utilizzo delle pellicole colore.
Tuttavia, ci può essere pure qualcuno che desidera continuare ad usare le negative colore 35 mm.
A trovarle, però. Ma tranne cose assai strane , "creative" ovverossia con colori di fantasia più o meno improbabili, non si trova praticamente quasi più niente da produttori Kodak e Fuji e risulta quasi tutto esaurito o fuori produzione.
C'è maggiore scelta nel 120. Ma il 35 mm è proprio un pianto.
Pazienza. Però un poco incavolato, lo sono.

Ne parlavo stamane con i titolari del fotolaboratorio di fiducia. sono sconfortati anche loro, incredibile però il consumo che ne fanno i mocciosi ritenendo così di essere artisti creativi.

Io compro sia bn sia colore su Macodirect o Fotoimpex da anni, e i prezzi sono molto più bassi dei negozi. Mi spiace ma sulle pellicole ormai i negozi vanno bene solo per gli acquirenti occasionali, o i “mocciosi” come li ha chiamato qualcuno

mocciosi a dispetto dell'età, tra loro anche over 40. sono imbarazzanti. ad alcuni molto giovani sono riuscito (ripetendo un vecchio numero di repertorio che usavo con gli onanisti da circolo fotografico) a "vendere" il filtro bianco latte da porre davanti all'obiettivo per separare le nubi dal cielo. la mocciosità si esprime in una arrogante ignoranza e nell'uso dettato esclusivamente dalla moda della pellicola.

Citazione:

Anche io, e sul BN niente da dire. Ma almeno in questo periodo, sul negativo colore specie in 35 mm, mi paiono messi assai male pure loro. Tranne per pellicole “strane” appunto.

Fotoimpex mi sta sviluppando sette rullini Portra 160 (35mm). 37 euro, solo sviluppo, pagamento anticipato. Evidentemente c'era gente che non veniva a ritirare i film sviluppati ....

Citazione:

se la ragione è quella che sospetti, la cosa sarebbe ancora più sconfortante della penuria di pellicole.
In effetti le Portra sono disponibili, almeno le 400 ISO, ma il prezzo è davvero fuori di testa e vorrei delle alternative più abbordabili...che in teoria sarebbero presenti anche nello stesso listino Kodak, ma nella realtà invece, no.

Ritirati i sette rullini, parte di un progetto che potevo fare solo in 35mm.

Ottimo sviluppo fatto da Fotoimpex (nel senso di negativi con pochi difetti nell'emulsione). Fatta qualche scansione (Epson V850) ho iniziato la mia lotta - titanica - con spazzolini antistatici, liquidi e fazzoletti, perette ad aria per tenere pulite la superficie dello scanner e i vetri del portapellicola. E comunque le scansioni necessitano di interventi magici e ben calibrati del software contro i difetti e comunque un minimo di intervento manuale - scansione per scansione, e sono circa 200 - ci vuole.

E mi sono ricordato perchè una decina di anni fa avevo abbandonato il 35mm.

eheheheh.. esaltante esperienza. Diciamo che ti sei messo in una situazione complicata. Ma se come dici non si poteva fare altro che in 35 mm , non c'era scelta.
Personalmente il 35 mm (in strisce da 6 immagini) lo scansiono con il Nikon 5000ED ed il suo accessorio dedicato per film che NON prevede l'uso di vetrini e quindi basta semmai dare una passata di antistatica sulla pellicola.
Ma le scansioni mi servono giusto quando non ho tempo di chiudermi in CO, perchè altrimenti quello che faccio è un provino dell'intero rotolo (con il torchietto della Paterson) e poi di un rotolo stampo sì e no le 4-5 immagini che mi paiono interessanti. Ed anche in questo caso non uso portanegativi con vetrini (lavorando attorno ad f.8 mai avuti problemi di sfocature, forse per merito degli ottimi portanegativi del Kaiser) e quindi di eccesso di superfici da ripulire.
Certo, scansionare (sia pure in batch come possibile con l'Epson) 200 negativi piccolo formato da ritoccare singolarmente è una esperienza che non augurerei come lavoro a nessuno.
Comprendo quindi il tuo disappunto per le scomodità del 35 mm ed i suoi problemi di peluzzi e polvere, che però si possono risolvere agevolmente, per esempio portandosi in giro una ventina di kg di attrezzatura GF. Schiena permettendo (e la mia non lo permette).

Eh si, mi sono espresso in modo ambiguo. Quando ho detto

"E mi sono ricordato perchè una decina di anni fa avevo abbandonato il 35mm."

non intendevo spezzare una lancia in favore del grande formato ma della fotografia digitale. Oggi ho grosse difficoltà a giustificare il colore a pellicola, qualunque sia il formato. Poi ognuno fa come meglio crede, per carità, ma per me il colore è solo digitale a questo punto.

Direi che hai ragione da vendere. La mia era voglia di riprovare. Ma se devo dannarmi anche solo per trovare le pellicole, e svenarmi se le trovo, non vale la pena e penso che riserverò l'analogico al solo BN.

Concordo con tutto quello che ha scritto Luciano sui vetri. Tenerli puliti è un'utopia. Già con l'ingranditore ero passato ben presto alle mascherine senza vetri, e anch'io scansiono col Nikon 5000 che ha tutti supporti per pellicola senza vetri.
Il vetro è ottimo per tenere in piano la pellicola, e il fatto di scansionare senza mi crea problemi di messa a fuoco dovuti alla profondità di campo ridottissima dello scanner in questione e del fatto che i negativi BN risultano sempre leggermente incurvati. Ma, per quanto ricordo, i negativi a colori sono abbastanza piani, quindi il problema non si dovrebbe presentare.

Io non ho mai avuto grandi problemi di polvere, eppure la mia camera oscura non è il massimo per la pulizia, è un vecchio garage sottoterra e di polvere ne arriva di fuori, ma per esempio io non ho mai usato armadi o altro per asciugare le pellicole e polvere praticamente quasi 0. Stampo a contatto quindi vetro grande tende a portare polvere nonostante la pulizia. Ingranditore 5x7” con porta negativo con vetri, ma anche qui poca polvere quando stampavo questo formato con ingranditore. Credo che i più grandi portatori di polvere siamo noi, credo. I problemi di polvere agli inizi ne avevo anche io, poi un fotografo di fama, mi disse sei tu la polvere, specialmente la tua testa, usa un cappello in camera oscura, così provai e sembra strano ma la polvere si è ridotta al quasi niente, casualità, forse ma io ci credo. Tornando al colore in negativo oramai non è più fattibile, il colore è digitale. Sono qui a Tokyo e a Yokohama c’era la dimostrazione live della Hasselblad X2D, pensare di ottenere qualcosa con quella qualità in pellicola è impossibile. È brutto da dire, ma ho provato sulla campo quello che si ottiene e devo dire che mi prudevano le mani… meno male c’era mia moglie che dopo più di un ora di prove varie mi ha portato via con la forza… ???????? ma c’è sempre Natale ????????

Citazione:

Grazie della dritta sul cappello in CO che oltre a risolvere a quanto pare diversi problemi di polvere, aggiungerebbe un motivo in più al giudizio alquanto severo che mia moglie assegna alla mia passione ed ai miei comportamenti "oscuri". E forse potrebbe anche avere un qualche peso nelle decisioni di un giudice nella malaugurata evenienza di una causa per separazione.
Fortunatamente ci vogliamo un gran bene, nonostante ci si mandi reciprocamente da qualche parte pressoché quotidianamente.

Venendo al dunque.
Secondo me i problemi di polvere nel 35 mm, pulizia della CO e cappello in testa a parte, dipendono soprattutto dai rapporti di ingrandimento cui deve essere necessariamente sottoposto.
Un microscopico granellino che in una stampa a contatto od ingrandita di solo un 2-3x passa quasi inosservato, diventa un macigno se ingrandito 10x o più, idem per graffi e qualsiasi altra imperfezione.
Insomma, le attenzioni antipolvere ed anti imperfezioni vanno in modo inversamente proporzionale alle dimensioni dei negativi con cui si ha a che fare.

Per quanto riguarda il confronto colore digitale/analogico, concordo che ormai il primo ha surclassato il secondo ..ed anche di parecchio nel caso di apparecchi di vertice come Hasselblad (ma anche Fuji medio formato, Phase One, ecc.).
Però....probabilmnte mi sbaglio, infatti vorrei tornare in CO colore proprio per verificarlo, in analogico le immagini mi paiono avere un qualche cosa di distintivo e di particolamente appagante che non ritrovo molto spesso nelle stampe digitali e che evidentemente non è la pura qualità (poi, su cosa sia questa qualità, bisognerebbe anche fare un discorso lungo).
Curiosità: i mirabolanti risultati digitali della X2D che hai apprezzato a Yokohama, erano visti a monitor o stampati? Perchè già in termini di vivezza, profondità colore, differenziazione dei dettagli ci sono differenze davvero sensibili tra le due modalità di fruizione.
Insomma, vero tutto quello che dici, ma se non vi fossero pesanti limitazioni di costi pellicole ormai alle stelle e di reperibilità assai scarsa e incostante, forse qualche ragione in più per non abbandoanare del tutto l'analogico, si potrebbe trovare.

Ciao Luciano, ho visto sua a monitor che stampate, il mio giapponese è scarso ma da quel che ho capito, il monitor era tarato molto bene, il profilo di stampa era stato fatto da loro per poter essere il più preciso possibile, mi sembra che mi abbia detto che la carta era della Pictorico, ma non mi ricordo quale. Comunque una qualità veramente alta. Anche qua le pellicole hanno un prezzo oramai troppo elevato, sia colore che Bianco e nero Devo prendere delle pellicole 8x10 e mi sa che farò un mutuo, voglio pellicole di qualità, non rebrand o altro…

Si forse il negativo colore 35mm non ha più un gran senso. Diversa la situazione del medio formato (o grande) a mio avviso una Portra 6x7 ben scansionata è ancora interessante come risultato. La cosa buffa è che stanno costruendo di nuovo macchine 35 mm (vedi Leica m6) ma nessuno pensa a rifare le medio formato. Si pagano cifre elevatissime alcuni corpi vecchi di 30 anni: Pentax 67 ii, Mamiya 7 sopratutto ma anche Mamiya rz e Rollei varie. Dico ad esempio Phase One che possiede il marco Mamiya e che ancora produce ottiche, potrebbe rifare la 7 senza problemi. A 4000 euro solo corpo ne venderebbe molte. Non pensate che sia una possibilità?

Scomodità (se ne può parlare però) e tempi a parte (ed anche di questo si può parlare, se guardiamo al tempo passato davanti ai monitor per la PP), per me il negativo colore avrebbe ancora qualcosa da dire, eccome. A cominciare dalla sensazione - magari solo psicologica, ma comunque la sento - di una maggiore aderenza alla realtà.
Anche nel 35 mm.
Concordo con te che nel formato 120 la situazione è comunque messa meglio.
L'offerta non è amplissima, ma c'è una discreta scelta.
Personalmente ho parecchia Fuji NH400 Pro conservata e volendo non ci sarebbe al momento problema a procurarsi le Portra 160 e 400. I costi sono alti, ma col medio formato analogico non si sparacchia a ca..o. e quindi, alla fine i conti tornano.

Nel mio ultimo libro ho voluto fare un gioco. Le foto di ambiente sono state scattate con phase one, Fuji 100s, (che ha sostituito la Phase One nell’ultimo anno) sony 7r4, Pentax 67 e Ebony 4x5. Il libro è 24x30 e devo dire che se non lo sapessi non riconoscerei le diverse macchine (è un approccio non scientifico volevo vedere come il mezzo modificava la mia visione). Le stampe 110x140 e 60x80 mostrano invece delle differenze e devo dire che personalmente preferisco la pellicola con la sua nitidezza meno analitica, più morbida. ma parliamo di gusti e non vorrei ritornare su argomenti ormai vecchi. E’ bello che ci siano queste possibilità di sperimentare e trovare il proprio equilibrio.

Citazione:

che libro è? grazie ciao oscar

https://www.artribune.com/editoria/202 ... ta-stefano-cerio-laquila/
Aquila!