Se vi ballano un bel pò di soldi in tasca (ma poi tutto sommato gli stessi chiesti per un sistema digitale medio formato alto di gamma, tipo Leica o Hasselblad o Alpa) si potrebbe considerare il nuovo dorso LS45 della LargeSense (mi pare che avessimo a suo tempo già parlato del precedente modello).

Onestamente faccio un pò fatica a capirne l'utilità.
In quel formato o superiore, preferisco lavorare su pellicola.
E se avessi necessità di lavorare in digitale con apparecchi superiori al 35 FF, i sensori medio formato offrono ormai qualità esuberante e ben altra praticità e velocità d'impiego (anche con movimenti di macchina dove occorrano con apparecchi Alpa, Sinar, Linhof, ecc. ).

Comunqne, registriamo anche questa presenza sul Mercato.
Non fosse altro che per il fatto che alcuni anni fa, anche su questo Forum, si fantasticava della possibilità di avere un giorno un dorso digitale da poter usare sui nostri apparecchi LF.
Ecco: ora c'è, ma direi mostri molto meno appeal di quanto si favoleggiava all'epoca.

Molto interessante dal punto di vista tecnico, infondo era il sogno di molti fotografi. A questo punto ci aspettiamo un sensore 6x6 per le Hasselblad.

Solo un considerazione personale.
Io credo che chi usi ancora il grande formato cerchi una fotografia di tipo tradizionale. Scattare su pellicola, sviluppo fatto con cura e poi, magari anche stampa con ingranditore.

Gianluigi

Mah, 6.7 megapixel a 26'000 dollaroni... con l'handicap di quell'orrenda e scomoda base a cui collegarlo.

Mi stupirei parecchio se avesse successo, ma non si può mai dire.

Fer

potrebbe andare peggio, c'è anche l'edizione 9x11 http://largesense.com/index.php/products/ls911-mark-2 a solo 85 mila dollari... vabbè mi compro un BMW 420 e una compatta da due lire... oppure un tir di pellicole piane ! buon anno!

Speriamo che torni di moda la pellicola, come i vinili nel campo alta fedeltà.
Per me già i medio formato digitale sono dei bidoni, il 35 mm si adatta meglio alla tecnica digitale e in ogni caso solo le grandi case portano ad un vero sviluppo e nel medio formato (medio ma un po' piccolo comunque) c'è solo Fuji.

Citazione:

Cortesemente puoi motivare questa frase sul MF digitale? Sono curioso di sapere il perché, visto che io non ci arrivo. Grazie

Marco

Citazione:

Mah la pellicola è complicata e costosa e oggi devi comunque passare da uno scanner perché nessuno ti stampa più un negativo a colore come si deve . credo che la pellicola rimarrà una cosa di nicchia .

Mentre escludo la morte della pellicola in bianco e nero nei prossimi 20-30 anni (e della carta ai sali di argento), non sarei sorpreso che quella a colori scomparisse.

Il BN sopravvive anche per merito di una filiera tutta analogica obiettivamente “semplice”: sviluppi e stampi in casa senza molti patemi, se non sei bravo ci sono ancora stampatori BN professionali in giro con un business sostenibile.

Tutto questo a colori diventa moooolto più complicato. Giá trovare qualcuno che ti sviluppi una pellicola a colori senza massacrartela é cosa non scontata. Poi - mi sembra di capire - la stampa a colori inkjet a pigmenti ha oggi una durata nel tempo superiore a qualunque stampa a colori analogica. (Esclusa quella eterna al carbone in tricromia, ma siamo veramente nell’esoterico.)

Citazione:

Sul colore, per metà è come dici e per metà ti ci “costringono”.
Per chiunque abbia, non dico una Jobo, ma anche solo una semplice vaschetta termostatata, il trattamento del negativo colore è perfino più semplice del trattamento bianco nero: in fondo nel colore l’unica criticità è appunto mantenere una buona stabilità di temperatura del bagno di sviluppo, perché per il resto è tutto standard, a fronte delle migliaia di variabili possibili dagli incroci di pellicole/sviluppi/diluizioni/tempi del BN.
E pure la stampa analogica, qualche problema di filtraggio a parte - peraltro risolvibile in vari modi con minore impegno di tempo e capacità della postproduzione digitale - non sarebbe affatto complicata, se proprio si volesse e beninteso, si disponesse di un ingranditore ad hoc.
I problemi sono invece i prezzi delle pellicole colore, ormai quasi insostenibili tranne che nel 35 mm e parzialmente, nel MF e la progressiva contrazione delle offerte commerciali.
Le pellicole professionali colore ormai sono quasi sparite , Fuji non offre nulla e Kodak solo le Portra (preciso che parlo solo di negativo, ma sulle invertibili siamo lì). .... e per forza, con quello che costano, chi le compra? Insomma il classico gatto che si morde la coda.
Quindi hai ragione che presto il colore analogico sparirà. Ma non perché sia difficile, facilmente deteriorabile o di scarsa qualità. Sparirà per motivi di costi e di mancanza di offerta.

Condivido
il BN si può ancora fare e spero si potrà fare ancora in futuro.
Per il colore i costi sono troppo elevati e se poi alla fine devi fare una scansione del negativo, tanto vale scattare direttamente in digitale.

Gianluigi

Sinceramente quando vidi i miei primi scatti professionali a colore usciti dalla canon 5d mark 2 una dozzina di annni fa, rimasi impressionato perchè erano nitidi e soprattutto pulitissimi, non dovevo spuntinare per ore il negativo passato allo scanner o andare a Modena e passare giornate a fianco dello stampatore per trovare il colore giusto della stampa. Queste piccole ,cose unite ai costi, mi hanno fatto passare immediatamente la malinconia del negativo a colore. Non inserisco in macchina un 4x5 a colore da circa dieci anni o forse più mentre qualche bianco e nero ancora mi capita di scattare, e dire che mi sono sempre considerato un fotografo "a colori" per gusti personali, per anni di training con lo stampatore e per la scarsa dimestichezza e pazienza in c.o. Quindi si credo che ci voglia una buona motivazione per affrontare oggi costi e fatiche di questo materiale.