Scansionare pellicole veramente grandi non è cosa agevole.

Fino al formato A4, dunque fino al formato fotografico 8"x10", ci sono varie opzioni economiche (come l'Epson V800), ma quando si cresce ancora di formato le opzioni si riducono notevolmente.

Avendo il budget, un'opzione praticabile è l'Epson Expression 12000XL Pro.

Si tratta di un flatbed A3 in grado di coprire fino al formato 12"x17" che, appunto nella versione Pro, è fornito di retroilluminazione per pellicola.

I suoi punti di forza sono la retroilluminazione a LED e la presenza dell'Autofocus; tra l'altro, è compatibile con Vuescan (che supporta l'autofocus di questo modello dalla versione 9.5.81).

La versione precedente, 11000 XL Pro (anch'essa dotata di autofocus), è stata recensita da www.filmscanner.info

http://www.filmscanner.info/en/EpsonExpression11000XL.html

che ha misurato una risoluzione effettiva di 2170 PPI (che possiamo tradurre in poco più di 40 lp/mm sul piano pellicola): non male per un formato così ampio!



Peccato per il prezzo non proprio economico: circa 5'000 euro.

Fer

in effetti per noi poveri ULF o troviamo un buon scanner a tamburo o son dolori... io per le mie 8x20" ho preso un Screen Cezanne, non è un tamburo,ma mi trovo bene e per il bianco e nero va che è una meraviglia(anche con il colore non è malaccio)... comunque molto interessante questa news... anche se un pò piccolo per il mio formato, ma è bello sapere che c'è anche se un pò costosetto...

La risoluzione effettiva è quasi la stessa della seria V700-V800, e in più ha l'autofocus. Non ha la pulizia a infrarossi, ma le ultime versioni di Silverfast (so che a Fer non piace!) che viene fornito si serie, sono in grado fare delle ottime pulizie da righe e polvere senza maschera IR.
Io l'ho valutato, ma in effetti non è proprio economico, anche se il rapporto qualità prezzo credo sia molto buono.

E io che credevo che i grandi formati fossero abbastanza grandi da stamparsi a contatto senza la bega della scansione...sbagliavo!

Stampa digitale e stampa chimica sono cose diverse, ti pare?

non c'è dubbio

[Articolo 1] Sono un acceso sostenitore dell'idea che ognuno interpreta la fotografia come gli pare.

Pero' questa idea di andare un giro con mostruosita' meccaniche dai pesi e ingombri micidiali per poter generare un altrettanto mostruoso negativo che venga poi scansionato generando un file digitale da stampare con una Epson o Canon digitale a rullo mi sembra veramente ... diciamo curiosa.

Non lo capisco da un punto di vista estetico, non lo capisco da un punto di vista commerciale, non lo capisco da un punto di vista qualitativo, non lo capisco e basta.

Poi invocando l'articolo [1] di cui sopra, ognuno faccia un po' quello che gli pare.

Io personalmente preferisco la purezza di un negativo ULF stampato a contatto - meglio ancora se all'interno di un workflow che non richieda corrente elettrica - e tutto analogico.

Citazione:

Se riesci a stampare (a contatto) senza corrente.....beato te che ci riesci.
Una curiosità: usi una candela?

Marco

Citazione:

Se riesci a stampare (a contatto) senza corrente.....beato te che ci riesci.
Una curiosità: usi una candela?

Marco

Citazione:

Concordo. Non ho una ULF (sono arrivato massimo all' 8x10"), ma se l' avessi, troverei appunto "curioso" utilizzare una tecnica ibrida e certo scansionare il negativo, sarebbe l'ultimo dei miei problemi.
Ma, come dice Mxa, ovvio che ognuno interpreta la fotografia come vuole.

Citazione:

Un'amica espone i suoi cianotipi (?) in cortile. Ma se non ti piace il blu (a me lascia perplesso) e vuoi stampare argentico puoi esporre in una camera oscura ... oscurata malamente. Oppure usare un foglio di plexiglass grigio se la luce che entra e' troppa. Alla candela non avevo mai pensato ma e' un'idea interessante.

La domanda, che forse c'entra poco, mi sorge spontanea: la lampada elettrica è stata inventata nel 1880, la fotografia 40 anni prima e nel 1880 la stampe a contatto erano già fatte bene. Come le facevano, forse con la candela davvero?

Citazione:

I primi processi (calotipia etc) erano tutti in-camera e quindi non c'era un processo negativo-positivo e i tempi di esposizione erano infiniti. A me sembra che il processo negativo-positivo e quindi la stampa a contatto sia dello stesso periodo dell'inizio dell'energia elettrica, appunto il 1880. Mi sbaglio?

Magari nei primi anni le lampadine elettriche (e l'elettricità') non erano cosi' facilmente disponibili a fotografi squattrinati. La sensibilità era cosi' bassa pero' che non mi sorprenderei che usassero la luce solare e che usando una candela i tempi diventassero inaccettabili. Sarebbe interessante venirne a capo.

Oggi le carte sono cosi' sensibili che una candela ci potrebbe anche stare, in effetti. Non so se lo spettro con cosi' poco blu-violetto non crei qualche problema anche con l'argentico, pero'. Sicuramente lo crea con processi antichi che richiedono UV come il cianotipo; infatti la mia amica aspetta una bella giornata di sole per andare in cortile ...

io stampo dal 8x10" al 8x20" solo a contatto, ma mi sono state chieste stampe più grandi e quindi il sistema ibrido mi ha permesso questa possibilità, nonostante preferisca sempre le mie stampe a contatto.

Io tipicamente stampo 60x80, mi servirebbe una macchinetta niente male per stampare a contatto...