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3 Utenti anonimi
Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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30/1/2017 12:30 Messaggi:
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Su un sito di fotografia australiano ho trovato questo: http://procounter.com.au/2017/01/17/fujifilm-drop-35mm-film-stock/
Se dovesse essere vero, ho il sospetto, che fujifilm tra pochi anni uscirà del tutto dal mercato delle pellicole.
Inviato: 30/1/2017 12:39
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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4/11/2005 13:12 Da Roma
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Brutta notizia.
Se non altro (e forse non a caso), Kodak ha ricominciato a produrre le Ektachrome E100G. E presto, speriamo, la Ferrania si riunirà alla partita. Fer
Inviato: 30/1/2017 17:48
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Tessera C.F.A.O. n°14 Gallery (pBase) ** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** .... |
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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13/5/2004 17:25 Da lombardia
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Non penso che Fuji abbia più grandi interessi nella pellicola.
Al contrario di Kodak non mi pare produca pellicole per uso cinematografico professionale che riescono ancora oggi ad essere un elemento abbastanza trainante commercialmente. Inoltre ha una linea di apparecchi digitali di largo e meritato successo. Sì: penso che presto sarà fuori dal giro. Mi dispiace per la Acros 100.
Inviato: 2/2/2017 18:13
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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13/6/2006 7:14 Da Santadi - Sardegna del sud
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Sarebbe una catastrofe, perlomeno per il sottoscritto, in particolare per la mia adorata ed insostituibile Acros 100.... forse smetterei di fotografare a pellicola dato che ormai il 99,9 % dei miei scatti è sempre e solo con questa pellicola. Mi sa che comincio a fare scorta.
Inviato: 4/2/2017 5:55
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...Tessera C.F.A.O. n° 24... "Da qui messere, si domina la valle, ciò che si vede è. Ma se l'imago è strana al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso, e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo"......... |
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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13/6/2006 7:14 Da Santadi - Sardegna del sud
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Però, leggendo ben bene, non si parla di pellicole b&n ed in nessun caso si parla di formato 120 per cui...... per ora sono salvo.
Inviato: 4/2/2017 15:11
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...Tessera C.F.A.O. n° 24... "Da qui messere, si domina la valle, ciò che si vede è. Ma se l'imago è strana al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso, e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo"......... |
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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30/1/2017 12:30 Messaggi:
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Buonasera a tutti.
Sul sito australiano di fotografia che aveva dato la notizia ho trovato questo: http://www.photocounter.com.au/2017/fuj ... -supplies/ sembrerebbe quindi che la cessazione di fornitura riguarda le confezioni multiple (cosa peraltro che avevo sentito alcuni mesi fà)
Inviato: 14/2/2017 15:48
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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10/1/2010 10:42 Da Roma
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Parliamo di un continente enorme con soli 23 milioni (se non ricordo male) di abitanti o poco più, non è un mercato interessantissimo. Solo distribuire... poi non è mica detto che l'interesse medio degli australiani per l'argentico sia utilizzabile come parametro di raffronto con quel che accade qui... quanti in Italia se si trovasse in cattive acque lotterebbero e cercherebbero di alimentare un movimento di opinione pubblica per evitare che chiuda la federazione del cricket? Eppure in Pakistan è lo sport nazionale, come da noi il calcio.
Parliamo di Australia. Già in Europa penso che basta un effetto emulazione simile a quello che si è visto per il ritorno del vinile... Comunque, sinché il mostruoso mercato indiano delle copie in pellicola dei film (quanto gli indiani paghino relativamente poco il biglietto del cinema, quanti cinema prosperino e quanta gente vada al cinema lo avrete letto di certo) i formato 35 mm non verrà davvero dismesso. So che il carissimo Osvi facilmente mi casserà dal testamento, ma io temo che vada a sparire prima il formato 120 - che al di là della fotografia still non ha altre applicazioni - che non il 135. Anche se il 135, onestamente, a parte il b/n soffre molto di più la concorrenza del digitale. Ormai che la conosco a fondo, una banale K20D mi permette dei livelli di fedeltà cromatica e precisione di sfumature che qualche volta ancora mi stupiscono. Figuriamoci una D810, una K1 o le ultime Fuji APS-C. Sul b/n invece non c'è storia: analogico e digitale son diversi e basta, confronti non sono possibili, la matericità della grana dei cristalli di argento ridotti non è simulabile da un SW né è equiparabile ad alcun rumore termico gestito ad hoc per avvicinarsi all'effetto.
Inviato: 2/3/2017 21:47
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...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx) | ||
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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Io continuo a pensare che parte delle avverse fortune della pellicola siano dovute alle difficoltà (e costi, e tempi) di farsele sviluppare e scansionare con qualità adeguata.
Un buon numero di appassionati di fotografia ha, o può avere in prestito, una fotocamera a pellicola di un qualche formato e di buona qualità. Se fosse possibile avere facilmente un rullino ben sviluppato e ben scansionato, penso che la maggioranza di loro proverebbero, anche solo per curiosità, a scattare qualcosa con pellicola a colori. A quel punto magari piace (per i neofiti) o torna a piacere (per chi già la usava). Ma la barriera davanti all'ingresso è alta. Sinceramente io se non avessi San FabioBi non so quanta pellicola impressionerei, non essendo un grande amante del BN. Fer
Inviato: 3/3/2017 0:47
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Tessera C.F.A.O. n°14 Gallery (pBase) ** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** .... |
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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20/8/2008 18:11 Da Roma
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Purtroppo ha ragione Fer, la scarsa popolaritá della pellicola è dovuta principalmente alla mancanza di laboratori che sviluppano dia e negativi colore con un minimo di qualitá.
Proprio la scorsa settimana un collega in ufficio mi raccontava di aver ricevuto in eredità dal padre due rolleiflex, mi ha chiesto "ma non li fanno più i rullini?", io: "certo che li fanno, a Roma puoi acquistarli in alcuni negozi specializzati oppure su internet"... , "e per lo sviluppo e la stampa?", "ci sono pochi laboratori... Un pò lontani da dove abiti ma ci sono, oppure puoi provare a svilupparli da solo, il bianco e nero non è difficilissimo da trattare", il suo sguardo si faceva sempre più perplesso.... Quando mi ha chiesto cosa avrebbe dovuto acquistare per lo sviluppo del negativo e l'eventuale acquisizione dello stesso.... ed io gli ho detto Tank, tre chimici e uno scanner....mi ha risposto che le avrebbe tenute come soprammobili.... Solo chi ha una passione forte come la nostra è disposto ad affrontare le "difficoltà, i costi ed i tempi" della pellicola. Io sono di Roma e non conosco un lab decente per il colore, figuriamoci per chi vive nelle piccole provincie quanto possa esser ancora più difficile acquistare, sviluppare ed ottenere delle stampe. Questo è secondo me il vero motivo per cui la pellicola non gode di popolaritá. Peccato perché sono convinto che basterebbe anche un solo lab (serio) in ogni cittá per cambiare le cose.
Inviato: 4/3/2017 11:32
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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Sto andando tre giorni a Napoli. Un lavoro lunedì e due giorni di svago prima, approfittando dell'alloggio messo a disposizione. Stavo prendendo una M6 per lo svago e un'Hassy per il lavoro. Perché no. Pellicola, una volta tanto. Poi mi è caduto l'occhio sulle macchie dell'ultimo sviluppo fatto dal laboratorio. Ho riposto tutto. Non posso permettermi il lusso del rischio, e la comodità di scattare thetered e di vedere subito il risultato grezzo mi ha fatto cambiare idea.
Qualche anno fa, mi raccontava un amico che di mestiere fa la segreteria di edizione cinematografica, hanno girato una fiction TV su Trilussa. In pellicola 16 mm. Una scena molto costosa, con molte comparse, è andata perduta a causa di un problema meccanico della linea di sviluppo. Sembra che un cavo d'acciaio abbia graffiato l'emulsione bagnata per tutta la lunghezza, asportando pezzi di immagine. Imponderabile? No, la giustificazione è stata che la macchina ormai lavora poco e la manutenzione non è stata costante e quotidiana. Ecco il problema: tutta la catena ha quasi grippato, dalla produzione, alla conservazione, al trattamento.
Inviato: 4/3/2017 11:48
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Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31...... -------------------------------------- www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!...... |
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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lo sostengo da tempo e leggendo anche Franz direi che è un cane che si morde la coda, se non c'è mercato non c'è laboratorio e viceversa e la macchina grippa. Oggi forse l'unica rimane farseli da soli (gli sviluppi) ma per il colore è piuttosto complesso e allora il bianco e nero può avere i vantaggi della semplicità di trattamento e rimanere in auge.
Inviato: 6/3/2017 10:41
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www.oscarferrari.com | ||
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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23/2/2009 22:15 Da Albiate (MB)
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Tutto vero, rimane però il fatto che Kodak reintroduce le diapositive.
Non è che nel passato la dirigenza Kodak si sia dimostrata di una lungimiranza proverbiale, ma penso che qualche proiezione (di mercato ) l'abbiano pur fatta... Riguardo alla produzione cinematografica in digitale non sono aggiornato ma penso che niente metta al riparo dal guasto o dall'errore umano: in ambito televisivo storie di girati perduti o sovrascritti ce ne sono a bizzeffe.
Inviato: 6/3/2017 16:40
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Comunque, a suo tempo, dalla nuova Ferrania era giunta voce che avrebbero studiato qualche proposta per il problema sviluppo colore.
Magari stanno pensando a una formula tipo diapositive con sviluppo e/o riversamento digitale prepagato incluso, come si fa spesso con il Super8. Se la qualità fosse buona e i prezzi ragionevoli, potrebbe essere un'ottima idea per chi non ha voglia o tempo di affrontare lo sviluppo colore casalingo. Fer
Inviato: 6/3/2017 17:19
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11/3/2004 9:36 Messaggi:
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Un breve intervento di Christian Caujolle, proprio in merito al ritorno della pellicola...Caujolle e' un photo editor, curatore e pensatore di chiara fama (tra le tante cose direttore artistico per tanti anni ad Arles).. peccato sia cosi breve, e non elabori, perche' alla fine prefigura una scenario speculativo interssante, u a divisione tra fotografia digitale di massa e fotografia espressiva e professionale...
Comunque devo dire che qui a Milano in fatto di pellicola, laboratori e stampa siamo messi secondo me discretamente bene, soprattutto da quando si e' creato il polo "virtuoso" che fa capo a Punto Foto, Studio Fahrenheit ed Il Conservatorio della fotografia di Simone Casetta, un triangolo che garantisce acquisto, sviluppo, stampa non solo di pellicole ma anche con una attenzione alle tecniche antiche, spesso organizzano corsi e workshop...
Inviato: 6/3/2017 19:45
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Mi accodo al pensiero di Franz.
Diciamo che sulla carta la soluzione digitale pur introducendo alcuni "problemi" insiti nel mezzo ha facilitato (dal punto di vista operativo e solo per certi aspetti, poi il "pensiero" serve sempre per scattare fotografie significative a prescindere dal mezzo) di molto la vita dei professionisti rimuovendo quelle variabili rappresentati da maneggiamento sviluppo e stampa eseguiti dal laboratorio. Ora una volta che hai fatto il backup del raw puoi metterci le mani anche milioni di volte perchè sempre quello è, ma una volta che il lab ti ha rigato, piegato o per usare un termine omnicomprensivo "cannato" il negativo, fotogramma, quello è e quello resta. Poi io con la fotografia non ci lavoro, quindi ho fatto la scelta personale di accettare la fotografia a pellicola nel 2017 per quello che è: una bellissima passione che nel caso del b/n posso gestirmi da solo tempo permettendo, mentre nel caso del colore (usato sempre più raramente) accetto l'aleatorietà del fatto di non essere padrone al 100% del procedimento e di essere in balia di possibili casini dovuti a terzi (disclaimer: la nostra responsabilità si limita al costo del rullino...e tra e6 sviluppati in c41, fotogrammi tagliati a metà, rigature, piegature etc etc etc...beh anche questo fa parte della passione!) PS: con questo non sto sostenendo di scattare un tanto al chilo o a membro di segugio semplicemente accetto lo stato (attuale) delle cose e a maggior ragione quelle cose che non posso cambiare.
Inviato: 6/3/2017 22:44
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8/1/2005 22:33 Da Varese
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Secondo me parole buttate a caso. Dovrebbe spiegare cosa significa per lui questa frase. Allora io che fotografo in digitale faccio foto che non sono espressive: traduzione non comunicano un caz.. ma dai! Magari io si, ma gli altri 10000 che usano un dato strumento sono una massa di inespressivi? Lasciamo perdere, sarà anche un grande photo editor ma (per me) meglio perderlo che trovare persone che ragionano dividendo tutto in settori invalicabili. Marco
Inviato: 6/3/2017 23:57
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Il mio sito "I'm not a photographer the moment I pick up the camera. When I pick one up, the hard work's already been done" “To photograph reality is to photograph nothing.” Duane Michals |
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Re: Fujifilm sembra voler cessare la produzione di quasi tutte le pellicole da 35mm |
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Supponiamo che a un certo punto arrivi sul mercato una vera sviluppatrice automatica C41/E6 casalinga: non un grosso e complesso minilab ma qualcosa di più vicino a una Jobo CPE automatizzata, per cui devi solo caricare la tank e poi mettere ad asciugare. Sarebbe sufficiente a riavvicinarti al colore? Fer
Inviato: 7/3/2017 9:30
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Marco guarda che Caujolle non parla mai a vanvera, credimi, lo conosco da anni, è un pensatore ed un intellettuale rigoroso, ha scritto tanto e tanto ha fatto per la fotografia a livello mondiale, dalle tue parole e dalla tua reazione si capisce che non hai ben presente di chi stiamo parlando...
Tornando al tema, leggi bene TUTTA la sua frase che, sono d'accordo con te su questo, è comunque poco elaborata e sviluppata e questo è un problema, lui non sta contrapponendo digitale vs pellicola, come sembra abbia inteso tu, lui mette in relazione i nuovi scenari invece con l'idea diffusa oramai da tempo che la fotografia sia morta come strumento di espressione, ma anche a livello prfessionale, "uccisa" dalle milioni di immagini che girano superficialmente e senza alcun senso soprattutto grazie ai social, "uccisa" da tanti improvvisati che sono agevolati dal fatto che oggi in qualche modo tutti riescono ad ottenere una immagine utilizzabile, ed infatti lui scrive: "A questo punto, invece di parlare di morte della fotografia converrebbe cominciare a distinguere tra immagine digitale di massa e fotografia espressiva o professionale", se lo conosco come lo conosco lui vuol dire, la fotografia non è morta, si sta trasformando, da una parte probabilmente abbiamo la massificazione senza pensiero e senza scopi, veramente "a vanvera", di immagini digitali di massa (nota che non usa la parola "fotografia", parla di immagini, questa è una distinzione fondamentale), che per come la leggo io vanno sui social, vengono fatte con telefonini, tablet, magari anche reflex ma ripeto, immagini a vanvera e necessariamente digitali perchè è il mezzo "giusto" per questo tipo di immagini veloci e che viaggiano velocemente, e dall'altra abbiamo la fotografia (ecco la parolina "magica") professionale ed espressiva, dove per "professionale" io voglio anche intendere il no professionista che si pone seriamente, con rigore e pensiero, la fotografia (digitale o a pellicola che sia), quindi in genereale per "professionale" intendo una fotografia con pensiero e senso e scopo, che a prescindere se sia digitale o a pellicola appunto si differenzia, si vuole fortemente differenziare dalla immagine di massa, vuole ribadire l'importanza del pensiero, del processo, delle scelte estetiche (ripeto, sia digitali che analogiche), ed in questo contesto la "rinascita" della pellicola assume nuovi significati, nuove valenze, sia da un punto di vista professionale che di ricerca che amatoriale "evoluto" (parolaccia che odio ma così ci capiamo)... Io la leggo così, veramente non vedo la contrapposizione banale, superficiale, tra digitale vs analogico che sembra trasparire invece dal tuo intervento...tra l'altro avevo letto una intervista relativamente recente a Caujolle su Vogue in cui si stava avvicinando ad elaborare questi temi nel modo in cui ho detto, se la trovo la posto...
Inviato: 7/3/2017 9:44
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Anche io non ho letto la contrapposizione digitale-pellicola nel suo intervento (effettivamente troppo sintetico).
Va notato che lui *non* scrive "fotografia espressiva o professionale A PELLICOLA", quindi la contrapposizione è tra "fotografia di massa" (necessariamente digitale) e "fotografia espressiva O professionale", che dunque può implicitamente essere sia digitale che a pellicola, non fa differenza. Secondo me è molto importante anche quell'"O". Perché sta a significare (almeno nella mia interpretazione) che fotografia professionale e fotografia espressiva non necessariamente coincidono: e infatti non si nota nel suo pensiero alcun vantaggio culturale implicito attribuito al professionista. Fer
Inviato: 7/3/2017 10:27
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Si, concordo anche io che anche quel' "O" sia importante, ed ecco l'intervista a Vogue, in cui elabora molto meglio rispetto al breve intervento nel blog, penso che valga la pena di arrivare fino in fondo a tutti i 45 minuti di filmato senza affidarsi solo al riassunto scritto fatto dalla redattrice perché che si condivida o no il pensiero di Caujolle in questa intervista tocca a mio avviso temi cruciali sulla contemporaneità della fotografia, come dicevo nel mio primissimo intervento legato al post sintetico sul blog, il suo è un punto di vista stimolante che pone questioni interessanti sul futuro della fotografia, ma non solo, anche questioni interessanti da un punto di vista sociologico quando afferma che ora le immagini digitali "strutturano" la realtà stessa, un punto di partenza per una discussione che è ancora tutta da fare e da elaborare perché fa parte della attualità e della evoluzione quotidiana del mezzo...
Inviato: 7/3/2017 17:28
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