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1 Utenti anonimi
Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Scusa Renzo con tutto il rispetto, ma dove sta scritto che si deve vedere tutto in una sola fotografia? E'come ostinarsi a fare un racconto di una sola riga...
Sono 20 anni che mi occupo di fotografia di architettura, ci ho fatto una Tesi di Laurea, qualche libro di fotografia di architettura l'ho letto e non ho mai trovato da nessuna parte questa strana regola...
Inviato: 17/6/2016 18:22
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Nessuna regola, ma un modo di vedere tutto personale che mi rende inguardabili le foto delle chiese con mezzo campanile, le facciate di un palazzo di cui non si vede la base o il tetto... e cosi' via. Nel piccolo di una abitazione, se devo mostrarne l'abitabilita', non vedo perche' debba limitarmi a dei particolari.
Se in un residence c'e' una piscina, perche' mi debbo limitare a mostrarne soltanto un angolo? Serve a indicare che c'e' la piscina, poi com'e' te la devi immaginare? Tu sei un professionista e quindi sei tenuto a seguirle le regole, ti devi uniformare al comune modo di intendere la foto di architettura, ma io ho la fortuna di poterlo fare per puro divertimento e di seguire strade anche poco battute cercando di prendere il meglio da percorsi ritenuti poco appetibili. Gli esempi che ho mostrato sono estremi, oltre 180°, ma io normalmente non arrivo a tanto. Cerco soltanto di evitare il grandangolare, che per sua natura fa vedere le cose come dentro un binocolo alla rovescia, esaltando le angolazioni prospettiche e le distanze. Preferisco 6 scatti con un 45 o con un 50 che secondo me sono le ottiche che rispettano le proporzioni e restituiscono le rese prospettiche simili a quelle che percepisce l'occhio umano. Preferisco seguire, scegliere e anche inventarmi i sentieri di montagna piuttosto che le frequentate strade di citta'... Comunque non mi voglio ostinare a mostrare tutto in una sola foto, sono soltanto esercizi estremi per vedere dove si puo' arivare.
Inviato: 17/6/2016 19:51
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Io non devo uniformarmi a nesssuna regola perchè non ho nessuno che mi dica quello che devo fare e come devo farlo, decido io, altrimenti non sarei un professionista ma un dipendente. Ci tengo a precisarlo. Però se mi componi 20 scatti con un 50 non è più grandangolare che usare un 24? o no? poi abbandono la discussione.
Inviato: 17/6/2016 21:52
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Oscar, una non regola di fatto e' una regola: se mi dici che non hai trovato da nessuna parte che si deve vedere tutto in una sola foto e' evidente che ti attieni al criterio opposto. Il che io lo accetto tranquillamente, lo faccio anch'io, ma quando c'e' la possibilita' di pubblicare piu' foto di un solo ambiente e soprattutto quando c'e' lo spazio sufficiente a fotografare una serie di particolari significativi.
E' da notare che tutta la discussione e' nata da una mia foto esasperata, una prova realizzata per poter documentare in qualche modo un ambiente molto piccolo. Una situazione che si manifesta in condizioni molto particolari. Quanto allo stitching di piu' foto, nel mio caso non e' vero che il risultato e' uguale a quella di un grandangolare spinto, perche' quello che realizzo io e' ottenuto modificando quanto fornito dal programma e che e' improponibile. In pratica e' come se le quattro mura si aprissero e che le pareti diventassero 5 delle quali la piu' grande fosse proprio dove si affaccia il fotografo( e' probabilmente l'effetto che fa storcere la bocca a Fer ). Anche nel caso estremo della foto di 180°, all'interno della scena se ne puo' ritagliare una parte di maggior interesse e la foto appare gia' piu' realistica.
Inviato: 17/6/2016 22:57
Modificato da Falcopardo su 17/6/2016 23:25:35
Modificato da Falcopardo su 17/6/2016 23:28:26 |
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Renzo possiamo anche decidere di giocare a calcio con una palla di piombo per vedere che effetto fa e per trasgredire le regole. Ma non parliamo di calcio per favore! ciao
Inviato: 18/6/2016 8:32
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Renzo sai qual'è la mia domanda numero uno?
...ma come diamine hai fatto a portare i mobili su per quella scala e attraverso quella botola?!?!?!?!?!?! Fer
Inviato: 18/6/2016 9:27
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Non lo so Fer, sicuramente smontati. Anche la scala meriterebbe interesse, mai viste fatte così. Ha i gradini rastremati alternativamente per non inciamparci con la punta dei piedi. Nondimeno la torre è un chicco..
Inviato: 18/6/2016 11:28
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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È la richiesta dell'art director di un cliente, che deve uniformare il sito web di una struttura ricettiva allo standard internazionale del settore: una stanza=una foto. In quella foto ci deve essere il bagno, la stanza, il balcone con eventuale panorama... Io non faccio architettura e le ho commissionate ad una collega che lavora nel settore architettura d'interni da circa trent'anni. Lei mi conferma che se il committente è una rivista lavora con focali più moderate e per più foto, ma il commerciale sul web richiede una sola foto per ambiente.
Inviato: 19/6/2016 17:48
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Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31...... -------------------------------------- www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!...... |
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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se quell'art director cambia le regole della fotografia di architettura, allora fotografiamo l'architettura col fisheye!
Inviato: 20/6/2016 19:11
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Scusami Oscar, ma avevi appena detto:
"Io non devo uniformarmi a nesssuna regola perchè non ho nessuno che mi dica quello che devo fare e come devo farlo, decido io, altrimenti non sarei un professionista" poi dici "se quell'art director cambia le regole della fotografia di architettura"... Insomma delle regole esistono o no? E se esistono, qual'è il problema nell'ignorarle volendo ottenere certi risultati? Fer
Inviato: 21/6/2016 0:19
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Fer, hai ragione a precisare, forse non mi sono spiegato bene. Le regole ci sono eccome poi ognuno è libero di fare quello che crede. Io non ho regole imposte da nessuno se non dalla tradizione centenaria della fotografia di architettura che si basa, da sempre e per sua natura di camera ottica, sulla prospettiva rinascimentale. Queste regole possono benissimo essere infrante creando prospettive da mal di mare ad uso e consumo di art director, o per creativi passatempi personali. Io rimango nelle regole canoniche su cui si fonda la fotografia senza che qualcuno me lo abbia imposto, perchè credo che entro i canoni della prospettiva convenzionale ci stia tutta la fotografa di architettura del mondo anche di quell'architettura che nasce al di fuori dei canoni prospettici rinascimentali, leggi Peter Eisenman, Zaha Hdid Frank Gehry e tutti quegli architetti le cui opere hanno un carattere "fluido" e non convenzionalmente prospettico come poteva essere Aldo Rossi per capirci. Quando ho detto facciamo le foto con fisheye era anche provocatorio ma mica troppo perchè se un art director ti chiede una foto in cui si deve vedere una stanza a 180 gradi o a testa in giù o con 26 stop di gamma tonale puoi anche farla, e per lavoro si fa tutto ci mancherebbe non sono certo io a rifiutare, ma a mio parere non stiamo più parlando di fotografia di architettura.
Come dicevo prima possiamo anche giocare a pallone con una palla di piombo per provare che effetto fa o per cercare di sovvertire le regole del calcio ma non parliamo più di calcio. Aggiungo ma c'entra poco, che ultimamente sto rivalutando obiettivi per me lunghissimi e poco usati come il 50 sulla canon o il 100 su hasselblad, per avvicinarmi maggiormente alla percezione prospettica dell'occhio.
Inviato: 21/6/2016 8:43
Modificato da archifoto su 21/6/2016 9:02:24
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Capito, grazie!
Fer
Inviato: 21/6/2016 8:46
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Molto più banalmente, nel lavoro che ho affrontato si trattava di vendere un prodotto e, architettura o meno, tutte le immagini degli alberghi pubblicate sul web (basta aprire qualsiasi sito di prenotazioni alberghiere), sono basate sulla regola (consuetudine? Abitudine? Norma? ) che riassumerei con "un'ambiente, una foto". Si tratta di fotografia commerciale che, incidentalmente, serve per affittare ambienti architettonici. Un fish eye non credo funzionerebbe, ma memmeno la costruzione di una descrizione con più immagini prospetticamente ineccepibili, poiché la lettura del web è molto più veloce e dimamica della carta stampata. La gotografia ê uno dtrumento di comunicazione e, per essere efficace, in certi casi deve adattarsi al linguaggio corrente. Er me, ad esempip, non esiste la street photography, ma c'è e devo farmene una ragione
Inviato: 21/6/2016 9:38
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Anche io con la street food...
Inviato: 21/6/2016 10:56
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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Non ho mica criticato il web e le sue regole più o meno commerciali e il tuo lavoro Franz . Se vogliamo fare "una stanza una foto" perfetto, troviamo il metodo migliore che soddisfi il cliente. Ma se scatto una foto di una stanza non faccio architettura tutto lì, se sbatto le dita sulla tastiera non faccio musica.
Inviato: 21/6/2016 12:06
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Si e' parlato di foto d'architettura e giustamente Oscar si e' risentito, perche' quella di cui discutiamo attualmente e' un'altra cosa e ha un'altra finalita' anche se l'oggetto e' il solito.
A chi deve promuovere un appartamento, che le linee prospettiche siano perfette non gliene interessa un tubo, quello che vuole e' che si veda il piu' possibile come e' strutturata una camera, un bagno, una cucina. Che la foto sia artistica gli puo' far piacere ma non e' la finalita' principale. L'importante e' che mostri e dimostri. Pero' il discorso sulla foto d'architettura e' interesante e potrebbe essere aperta una discussione a parte perche' le tecniche fotografiche si sono evolute o perlomeno diversificate e mi piacerebbe andare a indagare quali di queste possono essere utilizzate ai fini di una fotografia che si possa ancora chiamare architettonica. Appena ho un po' di tempo ( arduo dirlo ) preparo un po' di esempi.
Inviato: 22/6/2016 12:03
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Re: Un supergrandangolo per architettura? |
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Visto che vi è un professionista della fotografia architettonica (archifoto) avrei una curiosità da chiedere. A lui e o a chiunque vorrà dire la sua chiaramente. Io non sono certamente un esperto di foto architettonica, tuttavia rilevo l’attuale prassi di ottimizzare le geometrie e linee cadenti non iperperfette in postproduzione. A mio avviso questa “mania” di rendere il tutto iper-preciso geometricamente/prospetticamente porta spesso a risultati che paiono visivamente innaturali. Non saprei ma esempi di scatti fatti con un apparecchio a corpi mobili o una lente basculante davano risultati meno “artificiali”. Insomma la mania di rendere il tutto impeccabile al cinquemillesimo di grado o di micrometro rende (a me e alla mia visione) il tutto palesemente finto e a volte quasi fastidioso. E non parlo di foto palesemente sbagliate poi aggiustate in post, ma pure di foto originariamente ben fatte ed in seguito iper-ottimizzate in post. Non ricordo dove ma un tutorial di LR incitava a lasciare qualche leggerissima imprecisione nella post atta ad ottimizzare le foto architettoniche per avere un risultato maggiormente accettabile visivamente.
Marco
Inviato: 22/6/2016 12:32
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Il mio sito "I'm not a photographer the moment I pick up the camera. When I pick one up, the hard work's already been done" “To photograph reality is to photograph nothing.” Duane Michals |
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Nemmeno io sono un esperto di foto di architettura, non sono un geometra e nemmeno un architetto o ingegnere edile, ciò nonostante l'architettura mi appassiona e sovente mi diletto a ritrarre fotograficamente molte strutture che mi appaiono interessanti,lo faccio ricorrendo alle ottiche più svariate, dal 14mm passando per un 16 fish eye fino al normalissimo 50mm. Ho provato anche lo stitching, ma a mio avviso forse è più adatto per foto panoramiche piuttosto che di architettura per via del fatto che soprattutto in quest'ultimo caso sono incombenti distorsioni, linee cadenti ecc.ma in quei casi citati da Renzo in cui si deve promuovere la vendita o l'affitto di un appartamento questi problemi svaniscono, l'importante è dare al cliente una veduta d'insieme anche se visivamente non del tutto corretta.
Personalmente ho sperimentato in architettura anche una ennesima soluzione: quella del "Polittico" ovvero scattare da due a più foto ed affiancarle senza fonderle insieme, si ottiene comunque una veduta d'insieme ma ben più corretta, eccovi un esempio fatto con un 50mm: Naturalmente è solo un esempio, si può fare certamente di meglio,volevo informarvene sperando di farne cosa gradita, così tutte le volte che ci si trova con un ottica non propriamente ultragrandangolare, scattando opportunamente in varie angolazioni, una volta tornati a casa, c'è un'alternativa allo stitching che può raggiungere buoni risultati.
Inviato: 22/6/2016 13:40
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Provo a risponderti Pamar anche senza avere visto le foto che citi. La fotografia di architettura si fa con le linee in bolla perchè l'architettura la si progetta e la si costruisce in bolla e la fotografia di architettura non è per niente "artistica" in quanto deve documentare il progetto che si trova di fronte. Se mi concedo di inclinare la macchina a piacimento, creo una prospettiva distorta e se l'edificio è un palazzo del '500 posso capire che il fotografo ha fatto una foto distorta perchè so che le sue pareti sono perfettamente verticali. Se fotografo un edificio di Zaha Hadid o di Gehry (ad esempio) dove non c'è una parete verticale ma tutto corre fluido con pareti e pilastri inclinati, non capisco più dove finisce il progetto dell'architetto e dove cominicia la deformazione indotta dal fotografo. Sarebbe come inserire arbitrariamente qualche nota su di uno spartito musicale di Bach o aggiungere quache goccia di colore su un quadro di Pollock. Non so se sono riuscito a spiegarmi, questo è il mio pensiero per la fotografia di architettura. Poi se artisticamente vogliamo distorcere il mondo facciamolo!
Inviato: 22/6/2016 14:17
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No, non sono stato chiaro nella mia richiesta. Non intendevo licenze artistiche o cose simili. Partendo dal postulato che la fotografia architettonica deve essere geometricamente corretta, la mia domanda è se le correzioni estremamente ed esageratamente puntigliose fatte in post produzione danno risultati visivamente/percettivamente fuorvianti o se vuoi danno un’impressione di “anomalo”. Io parlo delle correzioni in post possibili con i sw moderni. Come detto scatti fati con i corpi mobili non mi danno la stessa sensazione di strano. Marco
Inviato: 22/6/2016 14:58
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