Prima o poi bisognava arrivarci; e così la prima fotocamera digitale in commercio da 100 megapixel sarà una Phase One.

La Phase One XF 100MP ha un sensore Sony CMOS che copre grosso modo il formato 645 (è grande 53.7mm x 40.4 mm) e conta 101 milioni di pixel attivi.

La sensibilità va da 50 a 12800 ISO, la gamma dinamica dichiarata è di 15 stop e i convertitori A/D sono a 16 bit.
Il sensore CMOS permette il Live View; è inoltre presente la prima tendina elettronica per ridurre le vibrazioni.

In kit con l'obiettivo Schneider 80mm con otturatore centrale, la nuova medio formato costa circa 49'000 dollari.

https://www.phaseone.com/en/Products/Camera-Systems/XF100MP.aspx

Fer

La cosa che mi piace di più è che il formato equivale al vecchio 4.5x6 analogico, millimetro più, millimetro meno. Sarebbe bello vederlo in dorsi coi vari attacchi tipo hasselblad, rolleiflex , bronica , mamiya . Ma naturalmente, con prezzi simili resta una considerazione solo teorica.
Forse lo farà l' Hasselblad in sostituzione del suo attuale dorso da 50 mp, ma sarà troppo caro per rivitalizzare il sistema V .

Quindi è il primo sensore medio formato "full frame"?
Gli altri sono tutti croppati?

No, ce n'erano altri più o meno "full frame 645", ma CCD.
Questo è il primo 645 quasi "full" CMOS, quindi con Live View.
Insomma non gli manca niente.

Fer

Se vinco la lotteria vi dico come funziona. Ah, gia', bisogna che vada a comprare il biglietto...

La cosa strana delle MF digitali è che mica si svalutano tanto!

Anche usate e sorpassate, continuano comunque a costare una bella secchiata di euro.

Fer

Forse, perché anche superate continuano a fornire una qualità che nella gran maggioranza dei casi è perfino sovrabbondante rispetto alle necessità.

Due esempi alla buona: già diversi anni fa, con un fotografo che usava uno dei primi dorsi digitali su corpo Hasselblad 500, riuscivi a contare le ciglia di una persona ripresa a figura intera. E quello era un dorso antidiluviano rispetto agli attuali.
Molto più recentemente, alla presentazione della nuova fotocamera Phase One XF (col precedente dorso da 50 MP), per dimostrare la dinamica di cui è capace, hanno scattato una foto sottoesposta di diversi stop che appariva praticamente nera (e sappiamo che nel digitale, il sottoesporre vuol dire aumentare il rumore digitale) . Eppure, trattata con Capture One, l'hanno aggiustata fino a farla apparire assolutamente normale e, almeno a monitor,senza che si riuscisse a notare alcuno scadimento di qualità o artefatto.

Sono attrezzature costose, ovvio.
Ma la distanza di qualità rispetto anche alle migliori che abbiamo in dotazione noi comuni mortali non professionisti affermati, penso siano perfino superiori a quelle tra 35 mm e medio o grande formato dei tempi dell'analogico.

Vitali lo ha testato su Alpa xy e dice che la qualità è quella del 8x10 ( in realtà scrive almost) io l'ho brevemente provato con il corpo Phase One e mi ha impressionato. Forse siamo arrivati alla qualità 8x10 scansionato a tamburo ma ci vogliono ottiche eccezionali e 45000 euro (certo che tra pellicole sviluppi e scansioni si fa presto a fare 8/10000 euro l'anno).

La riflessione che faccio, quasi un paradosso, è che ad un miglioramento di prestazioni delle macchine che ormai sono praticamente perfette, sono seguiti una diminuzione del mercato della fotografia e uno scadimento generalizzato della sua qualità. Specifico qualità intesa non in senso tecnico perchè oggi fare una foto corretta è decisamente più facile che 10 anni fa, dico qualità in senso di professionalità, oggi va bene tutto, basta che costi poco.
Parlo per il mio ambiente, l'architettura, ma credo che non sia il solo. Scusate il fuori tema.

In effetti, seguendo il ragionamento fatto da wing e stante che come dice Oscar "oggi va bene tutto, basta che costi poco", mi chiedo: a parte Vitali e pochi altri, quanti fotografi professionisti possono ammortizzare in tempi utili un investimento di almeno 60-70000 euro (considerando che oltre al corpo, almeno un paio di obiettivi nuovi serviranno per sfruttare i 100mp)?

Fer

Citazione:

Pur sapendo che teoria e pratica spesso fanno a cazzotti, c’è qualcosa nella matematica che non mi torna.

Parlando della sola capacità risolvente, una lastra 8x10 produce un file da 100 Mp se acquisita a soli 1100 dpi.

Una risoluzione di 1100 dpi è sufficiente se i dettagli sull’originale non eccedono le 22 linee per millimetro.

Mi sembra una filiera molto molto scarsa per essere quella di Vitali …

Cosa mi sfugge?

A presto.

Fabio

pensando ad una stampa finale di 50x70... per la visione della totalità della foto.... mi chiedo quanta risoluzione occorre? io son già contento dei miei 60x90 a 23mp...... mi accontento o vaneggio?

Ciao mitico Nicola,
stampando a 300ppi senza interpolazione, le dimensioni di stampa, in funzione dei Mp, sono le seguenti:

6 Mp: 17cm x 25cm
12 Mp: 24cm x 36cm
24 Mp: 34cm x 51cm
36 Mp: 41cm x 62cm
42 Mp: 45cm x 67cm
50 Mp: 49cm x 74 cm
100 Mp: 69cm x 104cm

Ovviamente non tutti i soggetti presentano dettagli super fini e non tutte le stampe si guardano a 50cm di distanza, quindi è perfettamente lecito e comprensibile che ci si possa accontentare di risoluzioni di stampa inferiori ai famigerati 300ppi.

Comunque bisogna tener presente che ad ogni raddoppio della dimensione dei lati di stampa i Mp devono quadruplicare quindi, alla fine della fiera, con 100 Mp saresti in grado di stampare “soltando” nel formato di circa 120cm x 180cm, conservando la stessa distanza di osservazione e lo stesso grado di soddisfazione che hai ora con i tuoi 23 Mp.

A presto.

Fabio

Fer noi quando pensiamo ai costi e agli ammortamenti pensiamo al mercato italiano. Ma ci sono posti in cui è diverso. Negli Stati Uniti,ma non solo, quando si scatta in pubblicità c'è un budget specifico per il noleggio del medio formato (corpo dorso ed un ottica generalmente sui 600 euro al giorno) se il fotografo possiede la macchina comunque quella cifra se la tiene. Noi ad esempio come laboratorio abbiamo la Phase One xf con l'iq250 che viene noleggiata almeno 25 giorni l'anno, soldi con cui si paga il noleggio operativo dell'attrezzatura. Un professionista non compra mai una macchina del genere ci sono molte soluzioni per dilazionarla in proporzione all'uso.

Ecco, appunto, se mi parli di noleggio è un discorso, ma altrimenti siamo fuori dal mondo, almeno per il mercato italiano della fotografia.

D'altronde anche in altri ambiti, io non conosco professionisti che fanno investimenti simili.
Io sviluppo software e progetto sistemi embedded; nessuno che io conosca, nel mio campo, potrebbe mai permettersi investimenti di questo calibro per le proprie apparecchiature; neppure i più strapagati dei miei colleghi.

Fer

4 generatori Profoto o Broncolor e 8 torce (lo standard di molti studi di alto livello) non costano molto di meno!

da qualche parte tempo fa lessi che all'occhio umano bastano i 72 dpi... sempre godendosi l'interezza dell'immagine 72 x 10x15.... per spiegarmi meglio... 72 ugualmente per un 50x70.... cerco e poi posto chi sostiene questa teoria

Citazione:



No Nico dai, non è possibile.
L'occhio umano normale ha una risolvenza che, a seconda del soggetto e delle condizioni di illuminazione, va da 0.35 a 0.9 primi di arco (1 primo = 1/60 di grado).

A una distanza di 30 centimetri ("scrutiny distance", distanza di esame di una stampa), significa in media 300 punti per pollice.

Se consideriamo una distanza di osservazione media, e quindi usiamo la legge della diagonale, servono almeno 100 ppi per fare contento l'occhio.

Fer

Citazione:

Ma 1 studio di alto livello è ben altro concetto di 1 professionista, che era la mia questione.

E' come dire 1 studio di alto livello di architettura rispetto a 1 architetto.

Fer

qui parla riguardo i monitor... ehttp://www.thedarshan.com/elettronica ... luzioni-inutilmente-alte/