C'è sempre chi ha un po' di timore per fare questo piccolo grande passo, indispensabile per poter produrre delle immagini in b/n che corrispondano alla propria visione, alle personali esigenze espressive.

In un'altra discussione ci si chiedeva cosa occorresse per partire: qui propongo quello che secondo me è il minimo per sviluppare: in seguito esigenze personali particolari potranno forse rendere necessario altro.

Sviluppo e fissaggio per pellicole, acqua distillata o imbibente.

Una tank: ce ne sono di vari modelli e prezzi; per il 135 e per i rulli 120 e 220 consiglio vivamente l'AP, economica, ha spirali molto semplici da caricare, adatte sia per il 135 che per i rulli. Per le piane fino al 4x5" la Combiplan è senza dubbio la soluzione più economica e - a mio giudizio - per nulla disprezzabile.

Un termometro per liquidi che copra la scala da venti a venticinque gradi.

Un contenitore graduato da un litro, se ha il beccuccio è meglio.

Una bottiglia a soffietto da un litro.

Un luogo dove caricare le spirali al buio: basta un bagno con la tapparella abbassata di sera e la luce spenta in casa.

Un luogo dove sia disponibile acqua corrente: un bagno o una cucina, ad esempio.

Un paio di forbici, non necessariamente da utilizzare esclusivamente per questo.

Mollette e pesi per appendere le pellicole, sostituibili con mollette per bucato.

Una siringa permette di graduare gli sviluppi più diluiti con precisione.

Del resto se ne puà fare a meno.



Andrea

Anche se non strettamente indispensabile, per chi sviluppa il 135 potrebbe essere utile un estrattore per la pellicola. Io ho sempre assassinato i contenitori a forbiciate, ma magari e' preferibile farlo in modo meno cruento..

Giusto per riportare la mia particolare esperienza di viaggiatore, ecco la checklist del kit con il quale viaggio (per il solo sviluppo):

1 tank di acciaio (che non si rovina nel maltrattamento dei bagagli)
2 spirali in acciaio
1 sacchetto di plastica dura con segnate le graduazioni in passi da 50 cc
1 siringa da 25 cc senza ago
1 borraccia di plastica morbida da 1 l. (marca liquipack) che quando è vuota si stende, arrotola, stropiccia ecc..
1 bottiglina di HC110 la cui capienza varia da viaggio a viaggio 125/500 cc.
1 confezione di fissaggio in polvere, solitamente il TF3 autoprodotto, perché ha una lunga capacità  ed è quasi inossidabile
1 bottiglina contagocce con l'imbibente
1 termometro digitale
4 mollette di legno
1 corda lunga 5 metri
1 pacco di fogli di portanegativi in pergamino
1 sacco nero (o portable darkroom che dir si voglia) che oltretutto contiene l'intero equipaggiamento.

Citazione:

Non hai mai provato con una apribottiglie? è facilissimo da usare e non si rischia di segnare la pellicola.

Io ho sempre usato solo le dita, facendo leva tra i due feltrini, fino ad aprirlo come una vongola.

Citazione:

Anch'io, nonostante abbia l'estrattore Ilford trovo questo sistema estremamente più veloce .


Andrea

Io aggiungerei un cronometro oppure un contaminuti (un po' meno preciso del primo...)

Ciao

Citazione:

Assolutamente indispensabile qualcosa che indichi il passare del tempo.

Consiglio il contatempo del cellulare, così si evita di dimenticarsi al polso in CO il cronografo abbondantemente cosparso di trizio - o del più moderno luminol - che vela le pellicole !


Andrea

Citazione:

Il cellulare ?
e se qualcuno ti chiama mentre avvolgi il rullo sulla spirale?
I cellulari hanno la brutta abitudine di illuminarsi quando meno te lo aspetti.
Lo dico per esperienza diretta

Citazione:

, lo so che dovrei essere più preciso, quando faccio certe affermazioni...

A prescindere dal fatto che nessuno mi chiama negli orari in cui sviluppo - tipo adesso che si sta consumando il tempo di uno stand - quando avvolgo il rullo nella spirale orologio e cellulare e quant'altro di luminoso o illuminabile sta fuori dalla CO, anche perché non mi serve una misurazione del tempo mentre carico la tank.

Preferisco utilizzare il cellulare, anziché il cronografo, perché non ho nessun problema se entra in contatto con le mani sporche o con qualche schizzo di chimico: con il mio Eberhard sono molto più conservativo .

In ogni caso la tua osservazione è giusta ed utile: soprattutto quando si è agli inizi ci si dimentica sempre di qualcosa... Ricordo che i miei primi rullini avevano una strana e lievissima velatura: era il led della caldaia che benché verde e benché di minima intensità  era sufficiente a velare.


Andrea

grazie mille Andrea, insomma una changing bag e via (con il resto dentro)!

anche io mi devo decidere a prendere una attrezzatura base da camera oscura...ho visto che sia fotomatica che Fotografia che passione sono sforniti di un po' di cose che aveva segnalato Andrea...altri negozi da consigliare con buoni prezzi?

e io che pensavo che sventrare le pellicole con le dita come "vongole" fosse da assassini
il materiale che uso per lo sviluppo è:
-tank jobo 1000 (fino al 120 va benissimo e porta 2 spirali)
-termometro da che posso immergerlo anche nella tank
-piccola bacinella che uso per mantenere costante la temperatura del sistema
-forbici per smussare gli angoli della pellicola e tagliarla alla fine
-cronometro da polso che uso per tenere il tempo durante lo sviluppo
-almeno due bottiglie a soffietto
-acqua distillata
-cavo stendipanni di mamma a cui appendo con le "ciappe" le pellicole
-bottiglia di champagne per esultare se il risultato è soddisfacente

il materiale gianluke lo puoi trovare anche da "ilfotoam...", ci trovi tutto

colgo l'occasione per chiedere ai più esperti dove e quale lentino acquistare per analizzare i negativi con una qualità  decente ...

ciao a tutti e buon inizio settimana

Ciao a tutti.
Assolutamente utile la changing bag. Soldi spesi bene per chi ha problemi di spazio casalingo.Metti dentro tank, rullino,pinza , apribottiglie, chiudi, infili le mani nei fori
e dopo un pò di pratica vai tranquillo , senza problemi
familiari Una volta che hai sbobinato la pellicola
la lasci nella tank e la tank nella changing bag per stare tranquilli. Ti prepari con calma i liquidi e volendo anche un caffè.
Io perlomeno ho risolto così.
Vi parla uno che ha 45 metri quadri di casa e la camera oscura per stampare se la monta di notte in bagno.
Ricapitolando, per lo sviluppo del negativo:

1)Changing bag
2)Tre cilindri graduati da 1000 cc con beccuccio
3)Termometro al mercurio.
4)Cronometro(comune orologio al quarzo tanto sviluppando in changing bag non c'è problema con il display)
5)Comune apribottiglie
6)Naturamente sviluppo arresto e fissaggio. Caldamente consigliate bottiglie a soffietto per conservare i liquidi non diluiti.

ciao

Sileno trovi comodo caricare nella changing bag? Perchè poichè sono in fase di rifornimento...non so se provarla...hai dei modelli da consigliarmi?

da quando ho preso la changing bag la mia vita è cambiata!!!
prima per avere una "stanza" a tenuta di luce caricavo tutto ... sotto le coperte... nel senso che disponevo tutto sul materasso, coprivo con abbondanti coperte e da inginocchiato caricavo tutto...
mai avuto problemi di luce... ma di polvere si eccome!
con la changing bag è un'altra vita anche se è un poco inquietante l'idea di essere in una stanza perfettamente illuminata...
comunque prendila graaaande. io ho preso la più grossa che ho trovato e ci sta giusta una tank da tre deve essere 68x68 ma non sono sicuro
domani se vuoi controllo
ciao
daniele

ok dani dammi anche qualche riferimento...

la mia è Paterson ed è il modello da 76x68cm
l'ho presa alla unionfotomarket di milano, ma la avevo dovuta ordinare perchè avevano solo il modello più piccolo che va bene per caricare le pellicole di grande formato ma non contiene comodamente una tank

ciao
daniele

Citazione:

Le dimensioni sono all'incirca quelle. Più piccola non conviene.

Ciao

Vi ammiro, io non ci riesco assolutamente a caricare le spirali nella changing bag.
Dopo poche decine di secondi le mani iniziano a sudarmi, l'aria dentro la borsa diventa umida e la pellicola non scorre più.
La mia c.b. è (era) bella grande, credo più o meno come dite voi.

Fer