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digitale converge verso il miglior argentico. |
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oggi sono ottimista.
sì, ok, Emanuele Severino, il dominio della tecnica, il fine che diventa la promessa magari vuota ma che deve comunque riproporsi e porre un po' più su l'asticella, ecc.... Insomma, credetemi, se c'è qualcuno poco propenso a entusiasmarsi per l'ultimo ammennicolo para-fotografico basta che sia sono io. Il mio riferimento tecnologico massimo è il banco ottico, le più belle immagini fotografiche che ho visto su una parete o su uno schermo sono alcune stampe di Ansel Adams (parete). Però, però.......avete notato che bell'incremento nella valorizzazione di qualità considerate proprie della stampa argentica ha portato il passaggio dal full hd al 4k? Per quanto mi riguarda, questo formato (meglio non retroilluminato nella sua versione OLED, ma anche a LED...) rimette in moto tutto quello che nel digitale "vedi piccolo e con poche migliaia" era stato soffocato, èiallato, ridotto al silenzio, lasciando il palco alla sola scelta del soggetto ed alla composizione: sfumatura, dettaglio, ricchezza di toni, acutanza. Passo gigante in avanti (o indietro, per quelli che "tanto non conta"), provateci se non ci credete a preparare qualcuna delle vostre più belle immagini per tale visualizzazione e poi ammirarla su un buon monitor/tv a risoluzione corrispondente, e ditemi se non è vero. L'efetto tende assai ad una stampa (buona stampa se avete lavorato bene e la qualità anche ottica è ok) semplice (OLED) o retroilluminata (se LED) con ricchezza di sfumature SCONOSCIUTA ad una visualizzazione o peggio proiezione full hd o addirittura inferiore. Sarò magari tra i puniti a questo gioco pooichè non sono certo tra i più bravi, ma vale lo stesso la pena di prepararsi e di giocare, se amate la fotografia tradizionale ed i suoi valori è il momento che il digitale ne permette la riemersione. Datemi retta, preparate e presentate le vostre immagini in 3840X2160 (o meno panoramico, se preferite). Vedetele e condividatele così, anzi meglio ancora in 7680X4320 (8k, aquanto pare modelli sotto i 2k euro in un paio d'anni). E scoprirete che il digitale può essere meno piallatore e massificante di quanto appaia ora. A quelle risoluzioni il gioco si fa molto più sottile, duro, selettivo, come per quanto mi riguarda è giusto e bello che sia. E mi piace pensare, ripeto, che si ricolleghi alla tradizione della fotografia analogica, riportando in campo fotografico valori importanti e schiacciati dal "piccolo e poco definito così vanno tutte bene". Voi direte, ma c'è sempre stata la stampa da digitale, lì le definizioni massime le potevi sempre vedere. Ma è per me un problema, per me il getto d'inchiostro o la stampa chimica a colori sono supporti ridicoli, insensati nella loro caducità e debolezza fisica, la stampa per quanto mi riguarda è e resta argentica. Se la praticità dell'immagine a schermo porge la mano (per chi crede e vuole) a quella splendida stagione, riscoprendone certe qualità ripeto massacrate dal digitale più massificato e corrivo, ciò mi fa piacere. Addirittura mi fa felice, fotograficamente parlando, nel mio minuscolo modo di appassionato che vede a schermo per la prima volta certi riflessi che credeve perduti di immagini sue, e ancora di più in generale. S.
Inviato: 23/10/2016 19:18
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La fotografia è debole e caduca per la natura del supporto cartaceo, che comunque trovo imprescindibile, il monitor 4k o 20 k per me non è fotografia ma immagine da consumare a più o meno alta definizione e da dimenticare appena spento il monitor. La stampa ink oggi occupa la massima parte dei lavori (fotografici) in campo artistico lasciando alla stampa argentica una nicchia molto piccola. Una stampa su carta photo-rag credo non abbia nulla da invidiare ad una stampa argentica in termini di resa e durata. Specifico che non sono un bravo stampatore in c.o. ma ho sempre stampato i miei lavori, prima a colori rc e oggi con inkjet.
Inviato: 25/10/2016 8:46
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Non son caduche manco per niente. Scegliendo con accuratezza supporti e inchiostri, non più della stampa tradizionale argentica.
Semmai, col digitale si è assistito ad una produzione di immagini impensabile ai tempi della pellicola. Penso che molti ragazzi con lo smartphone scattano più immagini in un mese di quante i nostri nonni ne scattavano in una vita (non commento ovviamente la qualità delle stesse, ma semplicemente la quantità). Abbastanza scontato che per il 99% e forse più, esse rimangano confinate nella dimensione del monitor e che non arrivino mai alla stampa (l' Amazzonia non può che ringraziare, altrimenti non si saprebbe da dove ricavare tutta la carta necessaria). Che i monitor divengano sempre più perfetti e performanti, va benissimo; e neppure mi sento di abbracciare totalmente la tesi di quanti sostengono che la "vera fotografia" (ammesso si riesca a definirla) è solo quella stampata. Forse una volta. Ora non ne sono più così sicuro. Ad ogni modo, quando si decide poi di stampare, già oggi ed immagino ancora più domani, esistono mezzi e supporti che garantiscono qualità e durata delle stampe di eccellente livello.
Inviato: 25/10/2016 9:03
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La fruizione su schermi di alta qualità sta soppiantando quella che era la proiezione di diapositive, non le stampe.
Sono approcci diversi. A livello di qualità, già oggi un display 4k di alta qualità, ben tarato, possibilmente OLED con HDR, ha tecnicamente poco da invidiare alle diapositive da 35mm proiettate: dove perde eventualmente in risoluzione, guadagna in profondità di colore e gamma dinamica. Fer
Inviato: 25/10/2016 9:14
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Sì, hai ragione. E sebbene esistessero eccellenti spettacoli di proiezione pubblica, diaporama , ecc., la maggior parte delle proiezioni di diapositive era in ambito privato ed amatoriale, mentre invece venivano usate in campo professionale, perché da esse si ricavavano accurate quadricromie per stampa tipografica di qualità. Quindi, di stampa si trattava, ma già allora non argentica.
Inviato: 25/10/2016 10:20
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Forse sono un purista come dice Luciano, per me la fotografia rimane la stampa, amo le stampe mie e degli altri, colleziono stampe fotografiche, ma ammetto che oggi stampo in percentuale molto meno rispetto ad un tempo quando lavoravo in negativo. E'un dato di fatto aimè che molto del mio lavoro venga fruito solo attraverso la rete, perchè il mondo va così e perchè purtroppo non abito il mondo delle gallerie.
Il freno alla stampa me l'ha dato soprattutto il costo della carta e dell'inchiostro altrimenti avrei la stampante a getto continuo e terrei in archivio copia cartacea di ogni servizio.
Inviato: 25/10/2016 12:06
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La qualità delle visualizzazioni di fotografie a monitor è oggigiorno arrivata a livelli d’eccellenza. Su questo punto non ci piove. Che poi una fotografia sia vista come finita una volta stampata oppure vista su uno schermo probabilmente è solo questione di preferenze e anche di abitudini personali. Da parte mia sono di vecchia scuola (se è corretto parlare di vecchia scuola…); per me una fotografia è tale, finita e completa solo se stampata su un supporto cartaceo. Se creo un portfolio lo faccio visualizzando i file a monitor, (scelta, sequenza, ecc.) ma lo considero definito ed ultimato e completo solo quando ho le stampe in mano. Capita alcune volte che una fotografia che ne fa parte imprescindibile, sia poi scartata una volta vista su carta. A ben guardare poi non è poi cosa stranissima (a mio avviso); sono due modi fondamentalmente diversi di “percepire” un’immagine: il monitor ce la mostra con luce trasmessa mentre una stampa ce la mostra in luce riflessa. Non è poca cosa. Questo spiega anche come una fotografia a monitor (considerando lo schermo ottimale, tarato e calibrato ad hoc) appaia spesse volte diversa dalla stessa vista stampata.
Vi è poi anche un connotato tattile, materico dato dal fascino di un supporto concreto. Le possibilità date da supporti cartacei di diversa tipologia sono per me impagabili e capaci, se scelti con criterio di dischiudere un ventaglio di possibilità assenti a una visione su uno schermo. Quanto differenzia fondamentalmente la visione si una fotografia stampata da una a schermo è l’aspetto di “concretezza” fisica e materica. Questo non solo per la possibilità tattile di una stampa; anche una stampa incorniciata o laminata trasmette un suo aspetto fisico e tattile che mentalmente ha un suo perché. Io associo ad un’immagine a schermo la sensazione fisica associata al contatto tattile con un pezzo di vetro che è poi il vetro del monitor. Per dirla in breve la fotografia è una disciplina visiva, ma a me piace anche (e molto) il suo connotato più puramente fisico/tattile (tattile anche se solo a livello “mentale”). Quindi io sgombererei il campo da giudizi legati alla bontà visiva di un supporto rispetto all’altro, che a mio giudizio sono oggigiorno non penalizzanti. Vi è “altro” non legato solo alla bontà di presentazione visuale. E poi, che volete farci, io per formazione associo uno schermo, monitor o quant’altro ad immagini in movimento e non all’immobilità di una fotografia… Marco
Inviato: 25/10/2016 12:55
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Il mio sito "I'm not a photographer the moment I pick up the camera. When I pick one up, the hard work's already been done" “To photograph reality is to photograph nothing.” Duane Michals |
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la durata di una stampa a getto di inchiostro è nei desideri e nella pubblicità (ho visto stampe di questo genere rovinate dopo un paio d'anni di esposizione alla luce, il fatto stesso che in ambito collezionistico non valgano nulla come oggetti vorrà dire qualcosa no?) , quella delle stampe argentiche nei fatti (e quelle infatti, a differenza delle altre, vengono assai quotate).
Ma è una mia posizione, della quale sono peraltro convintissimo: la stampa è argentica, il digitale va a schermo, stop. Tra vedere 10 immagini digitali a colori stampate ad una parete e vedere le stesse ruotare su uno schermo (massima qualità delle une e dell'altro, se 4 o presto 8k) preferisco senz'altro lo schermo. Solo i miei 2 cent, la mia esperienza ed il mio gusto, ripeto, ma per me la stampa a colori ( beh, lasciamo perdere Gursky, Crewdson, pensiamo ad una normale stampa a getto d'inchiostro da un bel tiff o jpg) è più un deve essere (bella, e cara) imposto da parte del marketing che un essere bella più di quanto non sia su uno schermo di definizione adeguata. E' la "definizione adeguata" per me la chiave, il vero elemento di novità (l'attuale 4 ed il prossimo 8k) che rende possibile il confronto. Non c'era, ora sì: per molti non cambia nulla e una stampa a colori resta intangibile, per me invece cambia tutto. Ciao, Sandro
Inviato: 25/10/2016 15:46
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scusa insisto solo sulla retro-illuminazione.
Ne "La stampa" Ansel Adams evidenzia il fatto che con la carta baritata (quella vera per la stampa argentica e non pagliacciate con tal nome presentate per il getto d'inchiostro) una parte della luce arriva al fondo e di lì rimbalza retroilluminando l'immagine. Per imitare tale effetto si sono viste foto esposte su pannelli retroilluminati in gallerie e musei......ora, tale moderata (carta baritata) o esibita (pannelli) retroilluminazione con il getto d'inchiostro è evidentemente del tutto assente. Beh, con l'OLED tale retroilluminazione (neri assoluti a parte) avviene molto discretamente come "autoaccensione" , con i LED è molto (troppo, anche se per certe cose può piacere) esibita. S.
Inviato: 25/10/2016 15:54
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Fatemi approfondire qualcosina sugli OLED, forse non tutti conoscono questa tecnologia.
Nei normali schermi LCD (che Samsung ha cercato di chiamare LED con un basso trucco marketing), abbiamo un pannello luminoso bianco dietro, e una pellicola a cristalli liquidi davanti. Quando i cristalli liquidi sono polarizzati in modo da essere trasparenti ("accesi"), vediamo il bianco (del pannello dietro). Quando sono polarizzati in modo da essere opachi ("spenti"), non fanno passare la luce del pannello e vediamo nero. In realtà non riescono mai ad essere né perfettamente trasparenti né, soprattutto, perfettamenti opachi, quindi non c'è mai né il "vero bianco" né soprattutto il "vero nero". Ne scaturisce un contrasto massimo non buonissimo, con intuitivi limiti sulla gamma dinamica. Gli OLED consistono in una pellicola di particelle di origine organica che, sollecitate elettricamente, emettono direttamente luce. Quindi niente retroilluminazione: quando il pixel è acceso emette luce, quando è spento non emette niente. Dunque neri molto migliori, teoricamente perfetti (se lo schermo non riflette luce ambiente, chiaramente) e quindi gamma dinamica maggiore e maggiore brillantezza. Fer
Inviato: 25/10/2016 16:07
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Ciao Sandro, in realtà l’apprezzata peculiarità della carta baritata è “solo” quella di essere “bianca che più bianco non si può”, con capacità, dunque, di riflettere molta luce, restituendo toni chiari molto brillanti. Stampando inkjet su una ipotetica carta anch’essa “bianca che più bianca non si può”, si ottengono esattamente gli stessi benefici ottenibili dalla baritata argentica (infatti il bianco nella stampa inkjet è costituito dal colore della carta). Riguardo le stampe inkjet sbiadite dopo due anni, certamente si trattava di stampe fatte con tecnologia dye di molti anni fa, l’attuale stato dell’arte in fatto di stampa inkjet Fine Art, offre durate almeno uguali o spesso superiori alla stampa chimica (penso ad esempio ai pigmenti di carbone). Al pari della stampa analogica, anche l’odierna stampa inkjet richiede buone competenze, metodo e perizia, presupposti senza i quali difficilmente si ottengono buoni risultati; questo talvolta induce a dare frettolosamente la colpa dei risultati scadenti alla tecnologia di stampa. Tutte le ultime mostre fotografiche di grandi autori che ho visitato erano stampate inkjet (o giclée che dir si voglia) e gran parte degli artisti contemporanei vendono le loro opere stampante su inkjet, quindi tale tecnologia di stampa è stata ampiamente sdoganata anche nel mondo dell’arte. Detto ciò, incidentalmente anch’io riconosco maggiore valore alla stampa chimica (quando ben eseguita), ma solo perchè sono cresciuto con il mito della (ed in) camera oscura e so riconoscere, apprezzare e dare valore all’abilità dello stampatore, non certo per qualche forma di superiorità del risultato tecnico della stampa. A presto. Fabio
Inviato: 25/10/2016 17:51
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Forse alle alte risoluzioni la differenza è maggiore, ma sull'hd, nella mia esperienza personale, non ho visto una differenza abissale tra un buon lcd e un oled.
Inviato: 25/10/2016 19:48
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Condivido in buona parte ma non posso fare a meno di osservare una tendenza, in alcuni ambiti, alla stampa degli scatti digitali con tecniche "analogiche" --dai servizi di trasferimento su pellicola offerti da alcuni laboratori, alle tecniche antiche con "negativi" digitali, passando per il digingranditore-- che sono un indizio che evidentemente c'è un problema di "valore" del supporto della semplice stampa ink-jet. (BTW la densità minima delle carte politenate in genere è inferiore a quella delle carte politenate )
Inviato: 25/10/2016 20:08
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vorrei essere così fiducioso, e sicuramente ci sono proposte tra quelle da te nominate che sono motivate e serie. Senonché, in non poche altre, mi pare di vedere chiarissimo il tentativo piuttosto di sbarcare il lunario con quella che appare una "novità"... di circa 150 anni fa
Inviato: 25/10/2016 20:39
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in realtà l’apprezzata peculiarità della carta baritata è “solo” quella di essere “bianca che più bianco non si può”, con capacità, dunque, di riflettere molta luce, restituendo toni chiari molto brillanti. Non direi proprio. infatti esistono carte baritate ad intonazione calda o caldissima, con il chiaro che è giallo... >Stampando inkjet su una ipotetica carta anch’essa “bianca che più bianca non si può”, si ottengono esattamente gli stessi benefici ottenibili dalla baritata argentica (infatti il bianco nella stampa inkjet è costituito dal colore della carta). No. La "retroilluminazione" della vera stampa argentica è permessa dal fatto che lo strato di carta con l'emulsione permette il passaggio di luce verso gli strati retrostanti, dai quali "rimbalza" andando di nuovo allo strato emulsionato, da dietro. Nel getto d'inchiostro di tutto questo non vi è traccia, e tutta la luce viene riflessa dai pigmenti in superficie. Tutto ciò che c'è dietro non conta, non vede nè riflette luce. E infatti l'effetto di stampa "dentro" il foglio di carta che si ha con l'argentico baritato non c'è per nulla. E' stampa "sopra", non "dentro" >Riguardo le stampe inkjet sbiadite dopo due anni, certamente si trattava di stampe fatte con tecnologia dye di molti anni fa, l’attuale stato dell’arte in fatto di stampa inkjet Fine Art, offre durate almeno uguali o spesso superiori alla stampa chimica (penso ad esempio ai pigmenti di carbone). Lo vedremo fra cent'anni. Per ora crediamo o non crediamo alle promesse dei fabbricanti venditori. Che guarda caso ci rassicurano e promettono (ciò che non è possibile sapere ma è possibile vendere). >Al pari della stampa analogica, anche l’odierna stampa inkjet richiede buone competenze, metodo e perizia, presupposti senza i quali difficilmente si ottengono buoni risultati; questo talvolta induce a dare frettolosamente la colpa dei risultati scadenti alla tecnologia di stampa. Questo è un fatto. Paragoniamo pure il mago vivente della stampa ink-jet a Ansel Adams. Ma nel mio piccolo anch'io posso fare il paragone e lo faccio, essendo stato uno stampatore credo altrettanto ignobile tanto nell'argentico quanto nell'ink-jet. >Detto ciò, incidentalmente anch’io riconosco maggiore valore alla stampa chimica (quando ben eseguita), ma solo perchè sono cresciuto con il mito della (ed in) camera oscura e so riconoscere, apprezzare e dare valore all’abilità dello stampatore, non certo per qualche forma di superiorità del risultato tecnico della stampa. io invece gli do maggior valore poichè ai miei occhi sono apparse splendide stampe argentiche, e stampe a getto d'inchiostro che nei migliori casi ho trovato tecnicamente appena decenti. Sarà un caso, ma è l'unico (quello che vedo, non quello che l'apparato tecnologico, le mode e i mercanti mi dicono di dover vedere) di cui dispongo e tengo conto. Il mito IMHO è nel nuovo che deve essere migliore, ma di nuovo, non il mio mito. Ciao, Sandro. P.S. la mia scommessa: entro 4-5 anni lo standard della foto d'arte a colori sarà la visualizzazione su schermi 8k. Nient'altro che una scommessa, e ne ho perse tante eh.
Inviato: 25/10/2016 22:23
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dici benissimo.
uni co inconveniente, la "griglia" dei pixel è leggermente più presente e visibile. Ma nulla di che: direi a spanne che un 55 pollici 4k led lo vedi già bene (a cercarli, i pixel non li trovi) a 1,5-2 mt, un Oled a 2-2,5 mt. Ciao, sandro
Inviato: 25/10/2016 22:30
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Perdonami, ma... non hai guardato bene. O forse hai visto il confronto in un negozio, dove qualsiasi cosa è meglio di qualsiasi altra. Fer
Inviato: 26/10/2016 0:21
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e certamente al mercato delle stampe si sostituirà il mercato dei monitor... 4-5 anni sono un tempo possibile,ci troviamo qui!
Inviato: 26/10/2016 8:20
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Intanto riguardo alla stampa analogica bisognerebbe fare una distinzione fra stampe a colori e in bianco e nero.
Le stampe analogiche a colori che ho visto finora di una trentina di anni fa (per non parlare di quelle più datate) sono sempre alterate con sbiadimento dei colori che diventano pastello quando non sono anche virate a qualche dominante. Riguardo al bianco e nero l'eternità dell'argentico non è garantita comunque perchè ho delle stampe dei primi del '900 che in qualche caso presentano delle zone in cui l'argento ha dei riflessi metallici senza contare in certi casi il viraggio al seppia che penso sia da imputare soprattutto alla carta. Riguardo alla capacità di riprodurre le sfumature di grigi la stampa ink è sicuramente superiore, assai superiore. Tanto che ho quasi una crisi di rigetto e ultimamente cerco di ridurre la gamma dinamica prima della stampa per avere un effetto più grezzo, meno stomachevole, meno "barocco" nello stucchevole fascino di certe stampe. Nel colore la stampa a pigmenti mi garantisce sicuramente una durata superiore ai metodi tradizionali (ho da due mesi una stampa esposta a sud tutto il giorno e non si è spostata di una virgola). L'uso di uno spettrofotometro garantisce delle stampe con colori freschi, puliti, puri che sono uno spettacolo per gli occhi, cosa che con l'argentico si poteva avere soltanto da un laboratorio professionale con costi da professionisti. Riguardo alla visione su monitor, concordo con Fer quando dice che oggi la visione su un monitor di buon livello ha raggiunto la qualità di quella che era la visione di diapositive e non farei distinzione nel destinare il digitale alla visione su monitor e l'argentico alla stampa. Concordo anche con Sandro quando in altro post dice che le fotografie vanno viste a certe dimensioni minime perchè a volte mi viene il dubbio che qualcuno le guardi sul telefonino (ed è già molto che le abbia guardate così).
Inviato: 26/10/2016 8:46
Modificato da PinoKent su 26/10/2016 9:06:18
Modificato da PinoKent su 26/10/2016 9:16:30 |
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Veramente ho confrontato questo con questo e questo, in una sala controllo video, con illuminazione ambiente controllata, con lo stesso segnale e sotto la "supervisione" di un tecnico. Forse nel tentativo di essere succinto non sono riuscito a spiegarmi bene; l'immagine del monitor oled è indubbiamente migliore ma la differenza non è tale da dire "caspita è tutta un'altra cosa"; quello che vedo io è un leggero aumento qualitativo visibile soprattutto sui toni scuri e che non giustifica, a mio parere, la differenza di prezzo. Non ho ancora avuto modo di vedere i nuovi monitor sony oled HDR 4K quindi la mia esperienza rimane confinata all'hd. (Comunque, per il mio occhio, l'immagine migliore come dinamica era ancora quella del vecchio Barco CRT in standard definition relegato in un angolino polveroso, anche se il monitor oled, sul segnale SD, non lavorava a risoluzione nativa)
Inviato: 26/10/2016 11:58
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