Sant' Ambrogio, ieri pomeriggio a Milano.
In centro, traffico privato impedito o bloccato, ma quasi impossibile anche la circolazione a piedi nell' area Castello, Duomo, Piazza della Scala. Ho trovato rifugio nella boutique Leica adiacente piazza Duomo.... probabilmente l' unico posto tranquillo della zona, dove oltre ad una mostra di grandi fotografie di Life (prezzi piuttosto robusti, ma alcuni scatti davvero notevoli) nelle bacheche c' è tutta la produzione attuale.
Mi sono fermato davanti la vetrinetta della nuova "tutta meccanica" e mentre me la guardavo da ogni parte, il venditore ha aperto la teca di cristallo e me la sono trovata tra le mani.
Prima impressione: accidenti quanto pesa! Abituati alla plastica, da un apparecchio di quelle dimensioni ci si aspetta un 3-400 grammi. Invece sono il doppio. Poi niente monitor, di capisce. Ma neppure batterie e neppure esposimetro e quindi neppure lucette, lancette, indicazioni di tempi, diaframmi nel mirino. Solo la cornicetta dell' inquadratura e al centro l' area telemetrica di messa a fuoco. In compenso una leva di carica di dolcezza infinita e un pulsante di scatto fantastico. Anche alcune esagerazioni, a mio parere, come il bottoncino di riavvolgimento che non e' quello comodo con manovella delle M4 e successive, ma il precedente a cilindro zigrinato, un po' macchinoso. Impressione generale di finiture impeccabili e di precisione e perfezione meccanica ai massimi livelli, come del resto ci si attende da una Leica M.
Nessun bisogno di leggere qualche centinaio di pagine del libretto istruzioni, sicuri comunque di non riuscire a tenete a mente tutte le possibili regolazioni e di non ricordare come si sono impostati i pulsanti personalizzabili.
Insomma, naturalmente non penso che mai la comprero' o che mi riconvertiro' alla pellicola 35 mm. Ma un vertiginoso tuffo all' indietro in quella che era la fotografia del passato, quella che ci ha fatto appassionare ed emozionare come forse - bisognerebbe essere giovani di 20 anni adesso per capirlo davvero - la fotografia digitale di oggi non riesce più.
Tra l' altro, i 60 anni Leica M che questo modello vuole celebrare coincidono con i 60 anni della Kodak Tri- X e per questo motivo la macchina viene venduta insieme con una fornitura di questa pellicola, altrettanto mitica.
Niente: sentita anche questa, sono dovuto uscire abbastanza precipitosamente dal negozio, prima di esser preda dell' impulso di tirare fuori la carta di credito... E mi sono rituffato nella bolgia di Sant' Ambrogio.

Ti capisco completamente.

Nella mia ricerca di una soluzione FF per l'acquisto mal consigliato (ma di grande soddisfazione) del Nikon PC-E 85mm f/2.8D ho deciso di acquistare una F. Avrei scelto la F3HP (ho solo lenti Nikon MF) ma la lente sopra e' solo compatibile con F4, F5 e F6 (le uniche che hanno il blocco specchio, altro mio vincolo).

La F6 e' troppo cara, ma la F5 sarebbe stata la scelta ideale: si trova a buon mercato ed e' più' recente della F4. Pesa uno sproposito ma tanto uso la lente solo in studio. Ho poi preso una F4 per un solo motivo: non ha un video nel sedere ma solo bottoni e pulsanti. Che non sono pochi (ecco perche' avrei preferito la F3HP) ma sempre meglio che stare a guardare la televisione in bianco e nero mentre uno fotografa

Ecco, maneggiare e usare una bella macchina meccanica (che sia Leica o altro) è ciò che oggi principalmente mi spinge a uscire a fotografare.
Il risultato finale mi importa, sì, ma non più del piacere di quei gesti, quei suoni, quelle sensazioni fisiche.
Un po' come il sollevare controluce una striscia di fotogrammi.

Si vede che sto invecchiando!!!

Fer

I miei tre acquisti di quest'anno in Via Dante sono stati una Leica M5 nera per 400 €., una Leicaflex SL2 sempre cromata nera per 300 €. ed infine (mi sono buttato, dopo infinite esitazioni) una Leica M8 sempre nera per 1000 €.

Sono contento come una Pasqua per aver potuto cogliere al volo queste tre occasioni; le macchine, anche se vetuste, sono in ottime condizioni, senza un graffio, una botta od un segno d'uso.

Tutti gli accessori necessari li ho trovati a Vienna, dal lentino +1,5 per la Leicaflex, alla mezza borsa di Walter Ferro per la digitale.

La più bella di tutte, quella che dà piena soddisfazione solo ad impugnarla, con un mirino fantastico, è la più pesante, ma per me impugnabilissima, la reflex. Con una HP5 mi ha consentito scatti perfetti anche in interni a luce ambiente ed a mano libera. Gli obiettivi R poi sono qualitativamente fantastici ed a prezzi più che onesti.

Quella che mi dà più filo da torcere, ma con un bianco nero pari alla pellicola, è la M8, piuttosto ostica da usare venendo da una digitale dell'ultima generazione. Il vantaggio sta nel poter usare i Summicron della M6 e con poco poter imparare con Leica digi senza spendere un patrimonio e senza i patemi del vetro che si degrada come nella M9, od il sensore da sostituire.

Dentro di me ho espresso un ringraziamento a tutti coloro che si sono disfatti per due cocomeri ed un melone di fotocamere quasi perfette, solo per correre dietro al mercato.