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Sono un disonesto mistificatore?
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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Ecco una foto che ho scattato due settimane fa, in Abruzzo (cliccare per ingrandire):

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Al di là se piaccia o no, questa foto ha una caratteristica fondamentale: la foglia l'ho messa lì io, non c'era.

Ho pensato, previsualizzato e quindi costruito l'immagine attorno alla foglia. Che però non c'era, quindi mi sono dovuto guardare attorno, raccoglierla e posizionarla in modo che non volasse subito via.

Formuliamo un po' di domande.

Sapendo che la foglia ce l'ho messa io, la foto perde interesse?

Perde valore?

Se non aveste saputo che la foglia è stata messa lì a mano, l'avreste creduta una scena naturale, solo ripresa così com'era?

La foto è onesta perché concepita così dall'inizio, o disonesta perché artefatta?

Se un'altra persona, arrivando poco dopo di me, avesse scattato la stessa foto avendomi visto creare la scena, sarebbe stata una foto più "corretta", meno "corretta", ugualmente "corretta"?

E se la persona non mi avesse visto creare la scena, quindi l'avesse magari creduta "naturale"? Sarebbe stata una fotografia, pur identica, più "corretta" della mia?

A voi la tastiera.

Fer

PS: a parte aver aggiunto la foglia, non sono intervenuto con Photoshop. Ho la dia originale a provarlo. Ammesso che questo mi renda "più corretto".

Inviato: 9/12/2016 21:42
Tessera C.F.A.O. n°14
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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Costruzione a tavolino di una foto è ben altro. Quindi il fatto di aver messo la foglia non fa perdere alcun interesse se piace. Per me saperlo o non saperlo non cambierebbe nulla

Inviato: 9/12/2016 23:05
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Re: Sono un disonesto mistificatore?
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Da lombardia
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Non perde interesse, non perde valore, e - se non fossi stato pigro - per me potevi anche montare la staccionata.
Sembra sia stata costruita la famosa foto del miliziano ferito di Capa e lo sono sicuramente quelle dei Marines che alzano la bandiera ad Hokinawa e del soldato russo che la pianta a Berlino sul Reichstag. Figurati quanto possa essere criticabile la tua foglia. Chiunque pensi che la fotografia sia uno spaccato della realtà o che di essa dia testimonianza, per me si illude.

Inviato: 10/12/2016 2:09
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"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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Da caserta
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Senza passare per gli estremismi di Luciano (che solo in parte condivido) non credo che la costruzione di una scena costituisca "frode"...
Frode è quando la foglia la prendi da una foto la staccionata da un altra e le unisci in un unico scatto inventato!
La costruzione di una scena è parte della fotografia sin dagli albori.
Anche il chiedere di "mettersi in posa" e la ricerca dell'inquadratura voluta allora estremizzando è costruzione?

Riguardo gli stessi scatti della II guerra infatti la capacità di rendere una scena vera o verosimile è la capacità del fotografo di raccontare un accadimento.
Ora che debba passare per la "messa in posa" di questo o quello non credo che sminuisca il valore simbolico dello scatto soprattutto in un epoca dove i mezzi attuali erano impensabili...
Oggi trovo mistificazione l'alterazione della scena in PS. Perché quello non è foto ma è "dipinto digitale".

Trovo più artafattato, per la sensazione che restituisce il monitor, in questo scatto il contrasto cromatico tra la foglia ed il resto della scena. Forse un po troppo "fotoscioppata"...

Inviato: 10/12/2016 10:04
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Re: Sono un disonesto mistificatore?
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Citazione:

luisito ha scritto:
Trovo più artafattato, per la sensazione che restituisce il monitor, in questo scatto il contrasto cromatico tra la foglia ed il resto della scena. Forse un po troppo "fotoscioppata"...


Come ho scritto all'inizio, non ci sono alterazioni di alcun tipo sulla foto. E' una diapositiva uscita dritta dallo scanner, senza modifiche a saturazione, colori etc.

Inviato: 10/12/2016 10:21
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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non era specificato fosse uno scatto analogico. resta la digitalizzazione anche in assenza di Post-produzione che non so quanto possa incidere...

Resta un divario cromatico tra la scena palesemente fredda e la sola foglia calda con una illuminazione posteriore come da sole che invece non c'è nel resto della scena... infine una vignettatura decisa, tipo "lomo" ...

restano per il resto le opinioni in merito all'oggetto del topic.

Inviato: 10/12/2016 11:13
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Re: Sono un disonesto mistificatore?
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Citazione:

luisito ha scritto:

non era specificato fosse uno scatto analogico


E' scritto chiaro e tondo nel "PS", forse non lo hai letto ma è lì dal primo minuto. E la diapositiva è proprio così anche sul piano luminoso.
Non è la prima volta che mi si accusa di aver "esagerato con Photoshop" quando invece la diapositiva originale era proprio così: l'altra volta ho dovuto mettere la fotografia della diapositiva sul piano luminoso, stavolta non lo farò.
Ho idea che vi siate dimenticati le risposte cromatiche delle diapositive... troppi anni di digitale, evidentemente.

Inviato: 10/12/2016 11:16
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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anche dopo la seconda lettura mi era sfuggito... chiedo venia.

ma ora alla terza l'ho letto. non cambia tuttavia il commento allo scatto.

non ho bisogno di prove sul fatto che sia una dia, nè le ho mai chieste!!!

commentavo...

se alla curiosità, credo lecita, avessi risposto in modo tecnico come tuo solito forse avresti potuto spiegare (non come forma di giustificazione ma solo per curiosità e non che sia dovuto, sia ben chiaro) gli appunti sollevati.

che poi possano essere soggettivi ed infondati anche questa è una risposta. ma la mia curiosità sullo scatto, in OT, rispetto alla salienza dell'oggetto resta.

PS resta vero anche che abbia dimenticato le dia... da anni ed anni purtroppo.

PPS un commento non è una accusa.

PPPS come detto ti credo per quello che serve senza bisogno di prove dato il credito che hai accumulato negli anni

Inviato: 10/12/2016 11:54
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Re: Sono un disonesto mistificatore?
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Ma non mi sono offeso; è che sto notando, con molto dispiacere (dispiacere nostalgico, ecco), che ormai ci si è assuefatti alla "risposta" digitale: contrasto moderato, colori bilanciatissimi, ombre leggibili, assenza di dominanti, vignettatura e aberrazioni automaticamente corrette... ma a guardare es. gli archivi di National Geographic di soli 10-15 anni fa, o magari le foto di McCurry dello stesso periodo, le foto erano tutt'altro!
Si poteva riconoscere la "firma" della Velvia, i bianchi sparati della Ektachrome64, la grana "vera" delle pellicole da 800iso. E la vignettatura dove c'era si teneva.

Per inciso questa è stata scattata con una Agfa CT-100, fatta in Giappone dalla Fuji (dovrebbe essere una Provia 100 che non ha passato il controllo qualità della gamma "pro"). Erano le 17 in montagna. Macchina Leica M6 e obiettivo, se ricordo bene, Voigtlander CS 75/2.4 a tutta apertura. Scansione con Nikon 8000ED e suo profilo ICC. In Photoshop ho tolto un po' di blu eccessivo tipico di questa diapositiva.

Fer

Inviato: 10/12/2016 12:03
Tessera C.F.A.O. n°14
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Re: Sono un disonesto mistificatore?
Utente non più registrato
Non è facile rispondere Fernando, la foto è bellissima, punto.
Non mi sono posto il problema guardandola, caso mai avevo notato lo strano colore della staccionata che in teoria ,essendo vecchio legno, doveva essere sul grigio, ma anche riguardo a questo non mi veniva da pensare ad una accentuazione in postproduzione, di una tonalità dovuta a chissà quali interferenze cromatiche.
L'ho guardata nel complesso della immagine, con la sua estetica e mi piace.

Il fatto che tu dica che la foglia l'hai messa in quel punto di proposito, non mi disturba perchè in fondo hai fatto dello still life. Niente di scandaloso, nello still life tutto è posizionato ad arte.

Quello che conta è il risultato. Non è una foto di strada fatta passare per spontanea, quando invece i personaggi sono in posa a recitare una parte. E' una composizione dove entrano in gioco gli effetti cromatici nati spontaneamente dalle caratteristiche cromatiche della pellicola. Hai fatto una bella foto, l'inquadratura, i colori i soggetti, lo sfocato sono tutti perfetti, mi basta così.

Non è neanche un fotogramma composto in postproduzione prendendo e assemblando a posteriori gli elementi da sorgenti diverse; è comunque uno scatto che riprende quello che vedi, cioè, come direbbe G.B.Gardin, vera fotografia.

In conclusione, complimenti per la foto.

Riguardo al bello degli elementi che oggi in confronto alla perfezione del digitale, possono sembrare difetti dell'analogico, io sono legato a questi. Vignettatura, definizione modesta, derive cromatiche dovute a vari fattori, grana, sono elementi della fotografia come la conosco da una vita a cui sono legato e che cerco anche nelle foto che faccio. Li introduco nel digitale, non per imitare la pellicola, ma per avere un analogo effetto estetico che è quello che mi interessa. In fondo che male c'è a parlare in latino, o nel dialetto della propria area geografica, anche se ormai si usa solo l'italiano?

Inviato: 10/12/2016 14:37
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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"Non è neanche un fotogramma composto in postproduzione prendendo e assemblando a posteriori gli elementi da sorgenti diverse; è comunque uno scatto che riprende quello che vedi, cioè, come direbbe G.B.Gardin, vera fotografia"

Il punto è proprio questo... questo il suo dubbio... La foglia non c'era!

Inviato: 10/12/2016 14:44
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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Concordo con Luciano e se non accettiamo una foglia innocua messa da Fer allora possiamo cancellare un buon 90 percento della storia della fotografia. Anzi dalla foglia di Fer alle scene costruite da Gregory Crewdson credo che nessuno si aspetti la verità in fotografia.
La costruzione dell'immagine è un tema ormai sdoganato e -diapositiva o meno- è parte inegrante della fotografia. L'importante è che l'immagine arrivi a comunicare quello che vuole il suo autore.


Inviato: 10/12/2016 14:46
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Re: Sono un disonesto mistificatore?
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Luisito, la foglia c'era nel momento dello scatto!

Inviato: 10/12/2016 14:48
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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io mi faccio un'altra domanda.. farla in pre o post scatto... cambia qualcosa?...

Inviato: 10/12/2016 19:06
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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Se si dovessero cestinare le foto in cui l'autore ha inserito o tolto qualcosa, compresi i soggetti umani, ci sarebbe uno sfoltimento fra i nominativi dei grandi fotografi da catastrofe planetaria...
E approfittando dell'argomento, ne inserisco uno analogo, e cioe' l'inserimento o la mascherazione ) della luce.
Una volta fui criticato severamente per aver schiarito dei voltoni in una foto urbana con l'accusa di avere stravolto la realta'. A parte che ho intenzione di comprarmi un generatore e appena posso andarmi a fotografare i miei paesini di notte creando degli effetti di luce tipo scenografia...
Comunque risposi che se il Comune si fosse reso conto che quei voltoni, pur essendo in una piazza principale, erano praticamente al buio e li avesse illuminati non avrei avuto il bisogno di farlo io. Fatto sta che fui snobbato per la mia ... impurezza.
Ora il Comune li ha finalmente illuminati. Che differenza c'e' tra una foto scattata oggi e una qualche anno fa? Se le presento assieme, una ha piu' valore dell'altra? Ma scherziamo?
Come i sacchetti della spazzatura... Qualche volta li tolgo fisicamente, altre con PS. Dove sta la differenza? Forse li dovevo lasciare dov'erano?
Tu hai intuito che inserendo una foglia dal colore caldo ci sarebbe stata un contrasto cromatico piacevole. " L'hai visto a priori", e hai realizzato la foto.
Non andiamo a indagare troppo sulle immagini costruite....

Inviato: 10/12/2016 20:36
.........

......
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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Il fatto che Mapplethorpe o Newton mettesse in posa modelli e modelle falsifica il risultato finale?
Il fatto che McCurry, per le sue foto, lavorasse per cercare la luce giusta falsifica il risultato finale?

Secondo me no, e lo stesso vale per questa fotografia, che ha la sua forza grazie alla foglia vivace su uno sfondo dal (non) colore uniforme.
Fer la ha appoggiata lì, ma magari mezz'ora prima ce n'erano due, di foglie sulla staccionata, spostate poi dal vento... ;)

Se fosse stata una foto con scopo documentario potrebbe rappresentare un problema, ma non mi pare che abbia questa caratteristica e questo scopo...

A me piace assai, e non mi da problemi che sia stata "aggiustata" prima dello scatto, come si fa, magari, col velo di una sposa, o con la spallina di una modella, o ancora spostando tazzine su un tavolo, prima dello scatto.
Fra questo e "l'invenzione" di una fotografia ce ne passa, a mio parere, e parecchio...

ciao
Marco

Inviato: 10/12/2016 22:53
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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E' riprovevole e me ne scuso, ma non poso fare a mano di rispondere con un'altra domanda: qual'è la destinazione di quella foto? Se va ad illustrare un articolo, ad esempio, sull'uomo che ha ucciso la moglie dopo aver visto quella foglia su quello steccato, allora è una mistificazione. Se l'intento è artistico, commerciale o solo per suscitare una sensazione o un'emozione, allora la foto è perfetta così.

Persino se è una foto documentaria sulla foglie o sui contrasti cromatici, va bene così. Perché la veridicità di una fotografia è sempre legata alla fruizione. Fa parte del nostro codice di comprensione dividere immagini veritiere ed immagini esaltanti una determinata qualità, ed in mezzo c'è un mondo di sfumature.

Il passante o fotografo che arrivase dopo di te, sarebbe inconsapevole di quanto accaduto precedentemente, quindi sarebbe giustificato anche se scattasse per ilustrare il famoso articolo ma, non sapendo esattamente se la foglia sia quella cha ha scatenato l'istinto omicida, deve avere l'onesta intellettuale di porre un dubbio nella didascalia.

Infine, la fotografia è intrinsecamente mistificatrice anche senza l'apporto del fotografo, che contribuisce ulteriormente a causa di alcune scelte arbitrarie che vengono fate nel selezionare ciò che si scatta, l'inqudratura ecc...

Insomma, solo nel giornalismo e nella documentazione scientifica, devono essere chiare le condizioni di scatto. Nel giornalismo poi, c'è una specie di rapporto di fiducia tra lettore e giornalista, un tacito accordo. Sta sparendo anche questo, però, annegato nelle foto di microstock che sempre più affollano le pagine dei nostri giornali.

Inviato: 11/12/2016 0:17

Modificato da FranzX su 11/12/2016 1:03:54
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Sono un disonesto mistificatore?

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Franz chiarissimo e condivisibile al cento per cento.

Inviato: 12/12/2016 8:20
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Re: Sono un disonesto mistificatore?
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Grazie a tutti per gli interventi.

Un doveroso chiarimento: ho aperto la discussione non perché mi sentissi effettivamente "in colpa", né per sottoporvi la foto; ma mi sembrava un ottimo "casus belli" per capire quanto la fotografia oggi, nel nostro comune sentire, possa accettare -e in che modo e grado- una manipolazione.

Personalmente mi sento di sottoscrivere in pieno la frase di Franz

"la veridicità di una fotografia è sempre legata alla fruizione"

Il che mi porta a concludere che in certi contesti, una fotografia costruita a tavolino, non necessariamente con intenti commerciali (in moda e pubblicità è scontato che il fine giustifichi il mezzo), si avvicini molto a una sintesi additiva anziché sottrattiva: dunque alla pittura, da cui in certi casi si differenzia solo per la tecnica usata.

Ma rilancio sul tema originale: diciamo che questa foto io la spedisca a un concorso (detesto i concorsi, ma per amor di ragionamento), magari quello indetto da National Geographic http://photography.nationalgeographic ... grapher-of-the-year-2016/

e supponiamo che venga selezionata e poi premiata.

E' ancora una foto "corretta" secondo voi?

E ancora: quanto si distanzia la manipolazione fisica di aver aggiunto alla scena una foglia "protagonista", da quella informatica di aver copiato e incollato uno sfondo? O di aver aggiunto la foglia tramite fotoritocco?

Nei concorsi, recentemente, sono stati squalificati (a mio avviso giustamente) diversi fotografi che hanno operato questo tipo di "fotoscioppate"; ma è così diverso?

Fer

Inviato: 12/12/2016 8:56
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Re: Sono un disonesto mistificatore?
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Interessante argomento di riflessione. Secondo me è un discorso di veridicità della fotografia. Veridicità legata alla fotografia, non tanto al suo essere digitale con tutte le sue possibilità attuali oppure analogica.
Io, come ho detto in passato, non penso esista “la fotografia” ma diverse suddivisioni de essa. A mio avviso non vi sono connotati univoci per i vari tipi e generi di fotografia. Come è possibile accomunare sotto lo stesso ventaglio uno scatto di cronaca, uno paesaggistico, uno di moda ed uno d’arte ? L’esempio proposto da Fer non è una fotografia di cronaca o un reportage.; non penso possa essere assimilato ad uno scatto puramente documentaristico. Insomma, durante lo scatto Fer ha scelto dove inquadrare, che pdc usare, in quale punto focheggiare. Fosse stato con intento di pura documentazione sarebbe stato necessario avere tutto a fuoco perfetto per illustrare ed avere leggibile tutto. quante fotografie sono pura e univoca documentazione del dato di fatto ? Non vi è forse sempre una persona dietro la macchina che filtra con il suo io quanto vede ? Con l’esempio di Fer, è vero, siamo ad uno step ulteriore, ossia la manipolazione di una scena. Mi chiedo: cambia poi molto ? Dato lo scopo dello scatto non penso. Quante scene in ambito artistico sono al 100% naturali e reali ? Se penso al mio portfolio “Unfitting Fragments” mi viene da ridere; non solo ambiente costruito, ma con oggetti estranei. Ora , come detto, tuto dipende dall’ambito, scopo e genere. Non esiste “la fotografia” ma molteplici fotografia e quanto vale per una non è detto che valga per l’altra.
Riguardo l’altro quesito posto da Fer, ossia se vi è differenza fra modificare fisicamente un scena o farlo in PP, la questione sembrerebbe passare su un piano diverso. Apparentemente lo é. Ma pensandoci è vero? A livello pratico, considerando la foto finita vado a modificare la situazione reale in egual misura. Certo, agendo in PP mi sono consentiti interventi difficilmente attuabili “fisicamente” pre-scatto. Forse (e dico forse perché non n sono certo) tutto dipende dal risultato: ossia, se la modifica presenta e crea una situazione chiaramente riconducibile ad un operazione dell’autore oppure no. Nel caso di fotografia artistica dove vi sono elementi palesemente frutto di un intervento autoriale io farei rientrare nell’ambito del lecito. Se l’intervento non è rilevabile ma la foto non è documentaristica ma rientra nell’ambito artistico in egual modo per me è consentito. Se passiamo in ambiti diversi da quello artistico si sfocia nel settore dove io attribuisco lo stesso peso ai due interventi: parlando dell’esempio di Fer una foglia aggiunta a mano o in PP hanno lo stesso peso. Chiaramente alcuni interventi possibili in PP non lo sono pre scatto: sostituire un cielo è un esempio. diciamo che quanto differenzia un intervento pre-scatto da uno in PP sono alcune possibilità fattibili con uno e non con l’altro. A livello filosofico poi si tratta sempre di alterazioni del reale.
Anche qui’ separerei il genere fotografico. La vera diversità della PP riguarda la sua portata e possibilità, alcune cose fattibili in PP non lo sono con interventi pre scatto. A naso quello che rende la PP veicolo di discussione e di possibili truffe sono la sua portata e le sue possibilità non attuabili in concreto. Sovente interventi in PP non hanno uno scoglio oltre il quale si è verso l’invenzione senza che questa sia dichiarata palesemente in alcuni generi fotografici per onestà intellettuale dell’autore. Beninteso, immune da questo è l’ambito puramente artistico.

Marco

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When I pick one up, the hard work's already been done"

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