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Stampe, stampine, libri |
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Ognuno ha i suoi gusti. Chiaro.
Personalmente, in fatto di stampe fotografiche, ho attraversato diverse “fasi”. Premetto una considerazione: per me il punto d’arrivo di uno scatto è la sua stampa. Sono un digitalista convinto, ma sono rimasto legato alla vecchia trafila dell’argentico: uno scatto lo vedevi una volta stampato. Io mi rompo le scatole ad archiviare centinaia di scatti su un HD, per poi vederli forse rarissimamente. A dire il vero io conservo solamente alcuni scatti digitali presi dall’insieme…gli altri li cancello senza problemi e ripensamenti. Conservo solo quasi tutti quelli delle mie bambine in occasione di gite, eventi e vacanze….altrimenti mia mogli mi uccide. Comunque quelli legati ai miei lavori e portfolio personali subiscono sempre la stessa trafila e profonda cernita. Detto questo torniamo al discorso “fasi attraversate” riguardo le stampe. Inizialmente ero orientato al volere stampe grandi e ad invidiare chi poteva ottenerle. Poi mi sono orientato su stampe di formato A3+; poi stampe più piccole tipo A4, infine mi sono stabilizzato sul formato A3/A3+. Adesso (conservando la predilezione per il formato A31) sono preso dalla voglia e predilezione per il libro fotografico. questo perché un libro é capace di racchiudere un intero percorso, un intero lavoro o portfolio. Forse questo é legato anche al mio modo di sviluppare ed intendere la fotografia come la vedo e faccio. Certo, vi sono pezzi unici capaci di reggersi e “parlare” da soli….nel mio caso no. Penso che i miei lavori si esprimano nella loro completezza e siano capaci di avere un senso se visti tutti insieme. Quale modo migliore allora di illustrare il tutto se non attraverso un libro ? Un portfolio di 15 immagini non sarebbe fruibile nel suo insieme attraverso le stampe; o lo sarebbe difficilmente. Se poi le stampe fossero grandi insorgerebbero problemi di spazio ecc. Taluni lavori anche di artisti famosi perdono molto del loro perché se visti a pezzi o come pezzi unici. Certo, è possibile vedere il tutto su un monitor….ma non penso sia la stessa cosa. Fra le altre cose sono convinto che la visione di un libro fotografico permetta di cogliere lo scatto nel suo insieme, di abbracciarlo nel suo insieme con un unico sguardo, per poi soffermarsi sui dettagli. Lo vedo come una modalità di fruizione piu’ intima e vicina. Poi (saro’ della vecchia scuola) ma un libro è pur sempre un libro, sia a livello tattile che materico. Certo, ci sono anche i lati negativi rispetto ad una stampa ben fatta. Il numero di molto inferiore di supporti disponibili. La perdita di elementi importanti quali il framing finale dell’opera (cornice o laminazione/plastificazione e quant’altro). Potrebbe essere un dettaglio non da poco, soprattutto se il tipo di finissaggio è scelto in funzione del lavoro e contribuisce al suo essere. Conosco benissimo la vasta e influente possibilità data dai quasi infiniti tipi di supporto disponibili. Supporti diversi e capaci di avere un peso influentissimo sulla resa finale. Una cosa che non ho mai amato sono le parole legate ad un portfolio. Le “spiegazioni” ed i perché o come mai. Per me un portfolio deve reggersi da solo. Tuttavia un libro offre una possibilità da non sottovalutare: legare parole ed immagini. Parole non di spiegazione o sostegno all’opera, ma parole capaci di “offrire” elementi di complemento che possono dischiudere nuove possibilità. Marco
Inviato: 26/1/2016 12:13
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Re: Stampe, stampine, libri |
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Condivido ogni parola, forse anch'io appartengo al passato anche se non ho cent'anni, ma per me la foto è la stampa anche se il formato A3+ su carta canson costa sempre tanto.
Si è perfetto il libro ma la qualità della stampa inkjet è maggiore di quella tipografica, il vantaggio indiscutibile del libro è la tiratura in mille copie che viaggiano per conto loro mentre portare a casa tua o ad una mostra mille persone per vedere le stampe è più difficile. Facendo architettura poi la stampa singola è difficilmente sostenibile mentre vive bene entro un discorso di racconto dello spazio e il libro è lo strumento perfetto, oltre al fatto che col libro sei presente in biblioteca e dove a volte non te lo aspetti ( mi è capitato di recente...) Che poi sia sempre più difficile fare libri è un altro discorso...
Inviato: 26/1/2016 15:35
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Grazie per il tuo intervento.
Io prediligo il libro non tanto per il discorso tiratura. Non sono un fotografo di professione, per me la fotografia è solo un hobby. Se stampassi mille o anche solo duecento copie di un libro mi rimarrebbero sul groppone. Sono arrivato al discorso libro come tipologia di mezzo, al suo fascino ed alle sue caratteristiche e possibilità, senza pensare a diffusione o tiratura. Sono poi perfettamente d’accordo circa le sostanziali differenze qualitative fra stampa inkjet o chimica e riproduzione tipografica. Da questo punto di vista sono ottimali quei “libri” che propongono varie case produttrici di carte fineart per inkjet, che non sono poi libri nel vero senso della parola, ma un insieme di fogli per stampe inkjet fineart provvisti di sistema di assemblaggio e copertina rigida. Certo in questi casi ti scordi tirature anche minime per i costi allucinanti. Sono oggetti avvicinabili a stampe rilegate piu’ che a libri veri e propri. Certo uniscono le doti di una stampa con le caratteristiche che rendono un libro un “supporto” ottimale. Marco
Inviato: 26/1/2016 16:19
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Re: Stampe, stampine, libri |
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Forse l'unico punto in cui non siamo d'accordo è proprio la tiratura: il libro ha questa come peculiarità principale, se vuoi anche a scapito della qualità di stampa, che poi siano invendibili siamo d'accordo...
Ricordo che per stampe di libri con tirature ridotte ci sono sistemi di stampa digitale in copisteria che non costano troppo. La qualità è decente ma ho esperienze vecchie otto anni e non mi sono più aggiornato. Però credo che anche per un non professionista avere la possibilità di avere il proprio lavoro su un libro editato sia sempre un qualcosa in più rispetto alla migliore stampa ink casalinga, e la diffusione del proprio lavoro passa anche attraverso la promozione del libro attraverso incontri etc... Te lo dice uno che sulla promozione del suo lavoro ha ancora tanto da imparare!
Inviato: 26/1/2016 17:26
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Grazie delle osservazioni
Marco
Inviato: 1/2/2016 11:33
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io piano piano mi sto stampando libri a tiratura singola come quelli dei matrimoni attuali... in pratica fotografie piegate in due.... ed unite da un cartoncino biadesivo... giusto per averli stampati e per godermeli ogni tanto...
Inviato: 1/2/2016 18:08
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Re: Stampe, stampine, libri |
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Argomento interessante vista la mia tendenza a stampare... Ma poi ad inscatolare le stesse lasciandole nel dimenticatoio. Una volta mi proposi di racchiuderle in "album" di cartoncino semplice con del biadesivo... Poi il risultato mi sembrava troppo dozzinale ed abbandonai.
Certo ora mi trovo centinaia di stampe argentiche e inkjet (dove anche il supporto gioca il suo bel ruolo) abbandonate negli scatoli. Sarebbe interessante resuscitare l'idea di sistemarle in qualche modo che però non le mortifichi non tanto per il valore artistico (nullo) quanto sentimentale (oltre che per il tempo speso e per il valore appunto dei supporti)...
Inviato: 17/2/2016 8:03
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boh! e chi ci capisce niente......... | ||
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Re: Stampe, stampine, libri |
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Argomento molto interessante, sicuramente da approfondire, purtroppo io non sono in grado di fornire suggerimenti, su quale sia il miglior sistema. Anche io cerco il metodo migliore, almeno per quelle che sono le mie esigenze. Anche io scatto prevalentemente in digitale, ma mi ostino ad usare la pellicola di tanto in tanto, con stampe max A4, Ad ogni modo stampe digitali o analogiche, è penoso doverle tenere conservate dentro le solite scatole. Ultimamente avevo provato ad usare dei raccoglitori ad anelli della Buffetti con relative buste trasparenti…ma il risultato non mi piace molto, non c’è niente da fare con un libro è tutta un’altra cosa, peraltro la mia intenzione è di scrivere per ogni foto la sua storia…i miei relativi commenti e gli eventuali significati che gli ho attribuito, visto che mi occupo anche di fotografia concettuale. Non è per lavoro o per partecipare a mostre, è solo la soddisfazione di conservare per sempre qualcosa che mi è costato impegno e che mi farebbe piacere rivedere di tanto in tanto, stampato a dovere. All’idea suggerita da Nikophoto dei fotolibri dei matrimoni ci avevo pensato, ma a meno di plastificare le foto, non mi va giù l’idea del biadesivo…possibile non esista un sistema efficace ad incastro? Quindi proprio recentemente stavo pensando ad un fotolibro, ove su una pagina stampare la foto e sull’altra di fianco stampare il testo, ma non ho un’idea precisa circa il formato; il tipo di stampa da richiedere; di quante pagine max potrebbe essere e non di minore importanza come deve essere realizzato, per non rischiare che mi si smonti dopo poco uso.
Inviato: 17/2/2016 11:54
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Re: Stampe, stampine, libri |
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In giro, in rete o altrove, si trovano innumerevoli aziende o simili che offrono la stampa di libri fotografici. I prezzi variano anche in maniera cospicua. Logicamente ognuno tira l’acqua al proprio mulino, ma leggendo in rete commenti e recensioni si riesce a spanne a farsi un’idea. Di base vi è il tipo di stampa adottato, nella stragrande maggioranza dei casi non propriamente fotografica ma più orientata al tipografico. Tuttavia in molti casi i prodotti sono decisamente ben fatti ed offrono risultati da non sottovalutare o sottostimare. Molti siti offrono molte possibilità di configurare a piacere layout, tipo di copertina, tipo di carta (spessore, opacità, lucentezza, satinatura ecc.). Io recentemente mi sono avvalso di Blurb per stampare un Pio di fotolibri e ne sono rimasto soddisfatto. Si può scegliere e configurare veramente tutto e ci sono pure i profili ICC. Se uno usa Lightroom poi può fare tutta la configurazione e le scelte di supporto da li. Recentemente però ho letto che Canon offre la stampa di libri fotografici con stampa inkjet su carte dedicate. http://ww2.canon.it/catalogo_servizi_ ... ok-photoprinting-service/ Si chiamano HDbook e dicono siano di altissima qualità (fotografica). Qualcuno ne sa qualcosa? Marco
Inviato: 19/2/2016 9:43
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Dovrebbe essere semplice farsi un’idea, scartabellando in rete, dei fotolibri commercializzati da Blurb. Non è così (da quanto ho potuto constatare io), perché i pareri/giudizi vengono dalle fonti più disparate e variegate. Se da una parte leggi cose come “prodotto fantastico”, a fianco ci trovi le parole “grandissima delusione”. Quindi ? Il problema è la grande varietà di esigenze, pretese e competenze delle fonti. A fianco del giudizio di chi ha stampato un libro con le foto del compleanno del bambino vi è una persona che ha stampato decine di libri con service diversi,; a fianco del fotografo occasionale vi è il super maniaco delle stampa che conosce di tutto e di più delle tecniche attuali.
Posto il link ad una recensione circa i libri stampati da Blurb. Questo articolo, fra quelli trovati, mi pare il più obbiettivo, imparziale e completo e soprattutto scritto da una persona che conosce le cose delle quali parla ed è quindi in grado di tirare le fila del discorso. In rete vi sono centinaia di giudizi. http://www.focusedonlight.com/2013/02 ... mparing-sizes-and-papers/ Io stesso ho stampato 3 libri con Blurb e vorrei dire la mia. Ho provato due diversi formati e due tipi di carta diversi. Non ho quindi n’esperienza esaustiva del prodotto e non ho neppure una pietra di paragone data da altri prodotti con lo stesso soggetto. Partirei col descrivere il packaging del prodotto, quindi rilegatura, copertina ecc. Da questo punto di vista. Su questo punto il mio giudizio è positivissimo: non da per nulla l’impressione di qualcosa di amatoriale o fatto per uso puramente personale/casalingo. Come prodotto è anche migliore di tanti che si trovano nelle librerie e presso la distribuzione di mercato. Gli assemblaggi/incollaggi delle varie parti sono fatti bene e senza approssimazioni o imprecisioni. Vi è la possibilità di scegliere numerosi dettagli “estetici “del libro quali il colore dei risguardi ecc. Come copertina sono disponibili sia una morbida che rigida con sovra-copertina o rigida rivestita. Io ho optato per la rigida rivestita che puo’ essere personalizzata con una stampa e/o delle scritte. La copertina rigida appare solida e ben fatta. Vi è la possibilità di scegliere fra alcuni formati del libro. Io ho optato per il formato quadrato grande 30 x 30 cm e per il rettangolare standard 20 x 25. L’impaginazione è ben fatta e precisa e contenta in modo ottimale nella copertina. Insomma dal punto di vista della “costruzione” del libro non ho appunti di sorta. Se pensate a quei fotolibri pseudo-amatoriali come costruzione scordatevelo. Per quanto riguarda i tipi di carta vi sono diverse scelte: standard – premium lucida o opaca – pro line perlata. Io ho provato la premium opaca e la pro line. Ad occhio le differenze di resa non sono immediatamente percepibili. Quello che cambia è lo spessore del foglio, 148 g/m2 per la premium e 190 g/m2 per la pro-line. Questo si traduce in una diversa fisicità del foglio. Questo, a mio avviso, ha senso per formati maggiori, ma per un 20 x 25 non ha un peso rilevante. Probabilmente solo la carta standard coi suoi 118 g/m2 è quella “leggerina”. Certi, scegliendo carte diverse dalla standard si paga un sovrapprezzo. E veniamo alla qualità di stampa. Va subito detto che NON si tratta di stampa fotografica ma fondamentalmente stampa litografica. Quindi non si pensi di fare paragoni con stampe inkjet fine art o chimiche fine art. Non bisogna aspettarsi quanto non può essere. Detto questo ho rilevato un’ottima stampa. Tipografica ma con colori fedeli e sufficientemente brillanti. Contrasto adeguato e buona resa dei dettagli; va detto che stiamo sempre parlando di formati di stampa medi/piccoli (da libro) e questo ha il suo peso. Io personalmente anche guardando da vicino ed accuratamente non ho potuto notare il retino della stampa litografica. Certo il gamut è inferiore ad una stampa inkjet, ma per un libro ritengo la cosa accettabile. In conclusione, tenendo presente la tipologia di stampa e non cercando cosa non può offrire, direi che la qualità è ottimale. Come detto non ho pietre di paragone con altri service di stampa di libri. Guardando in giro ho letto cose positive di shutterfly e Minibox ed anche di myPublisher. Come detto in un post precedente “sembrerebbe” ottimo il servizio di Epson per fotolibri che offre la tecnologia di stampa inkjet…..ma non ne ho prova. Marco
Inviato: 25/2/2016 11:49
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Ma nessuno ha mai stampato photobook con service vari?
Sarebbe bello avere qualche riscontro / opinione. Marco
Inviato: 25/2/2016 11:52
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Ciao Marco,
mi sono servito più volte da Blurb e sottoscrivo la tua recensione. Anni fa mi sono avvalso anche di Myphotobook e sto per farlo di nuovo in quanto ora offrono un servizio di stampa su carta fotografica e rilegatura come quella descritta da Nicola. Vi farò sapere. A presto Fabio
Inviato: 25/2/2016 13:46
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Io non ho esperienze in materia, ma sto seguendo con grande interesse questo thread perché presto o tardi avrò qualcosa da stampare.
Quindi grazie Marco! Fer
Inviato: 25/2/2016 14:24
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Grazie a tutti per i riscontri. Mi hanno parlato bene anche di Ilfotoalbum.com. In particolare del prodotto fotoalbum linea Photoflat con disponibili 2 supporti: Fujicolor Crystal Archive Supreme stampata con tecnologia fotografica chimica tradizionale. Opaca soft silk stampata con tecnologia digitale Dry Toner. Ok per la lucida fotografica, ma che diavolo è la opaca con tecnologia Dry Toner ?
Qualcuno la conosce? Si tratta sempre di carta fotografica ? Grazie Marco
Inviato: 25/2/2016 16:49
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A quanto ne so, è una normalissima stampa laser a colori con un "nome nuovo".
La carta non è fotografica. Fer
Inviato: 25/2/2016 18:17
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Ciao a tutti,
dopo variate ricerche, ho constatato che per quanto riguarda i libri fotografici, sono disponibili svariati service on-line ma invariabilmente tutti si avvalgono di due o tre tecnologie di stampa: tipografica, su carta fotografica, laser. Come detto in un post precedente mi sono avvalso di Blurb, che adotta la stampa tipografica. Ne sono rimasto soddisfatto; sia per quanto riguarda la “bontà” della stampa (ottima per formati non grandi come è richiesto da un libro), sia in modo rilevante per la rilegatura/impaginazione/copertina, davvero prof. E ben fatte. Tra le altre cose vi è la grande comodità di poter costruire il libro con Lightroom (vi è una parte apposita del software (vi è comunque anche un software indipendente e dedicato). Tra l’altro Blurb fornisce pure i profili ICC appositi per poter fare un softproofing. Infine la costruzione dei fotolibri Blurb fornisce ad hoc anche la possibilità di inserire didascalie o intere pagine scritte con una varietà impressionante di font, colorazioni e quant’altro. Come detto vi sono service che offrono la stampa su carta fotografica. Premetto che non ne ho esperienza diretta. Tuttavia la cosa mi pare limitata perché invariabilmente il supporto è lucido e “sembrerebbe” un classico RC. Non vi sono molte varianti possibili e l’aspetto (a naso) ho paura sia troppo plasticoso. Poi ho trovato un’alternativa che mi pare bellissima: fotolibri con stampa inkjet ad alta risoluzione. …azz….a vedere sembrerebbe un’alternativa fantastica. Si tratta dei fotolibri hdbook Canon, con fotografie stampate (appunto) con tecnologia inkjet a sette colori. Si tratta di stampe a 2400 dpi a 7 inchiostri Canon con (riporto dal sito Canon) DreamLabo 5000, il più avanzato sistema di produzione inkjet realizzato da Canon. Il servizio sarebbe offerto da diversi centri/negozi convenzionati (e presenti on-line) che adottano tale tecnologia e hanno l’obbligo di seguire i vincoli Canon hdbook che garantisce il prodotto. Si scarica il sw di composizione del libro, si invia il prodotto on-line ad uno dei negozi in questione; loro lo realizzano e poi te lo inviano a casa. Rispondendo tutti i negozi convenzionati ai vincoli Canon, non dovrebbe esserci differenza nell’inviare il file del fotolibro ad uno o all’altro. Io avrei intenzione di provare questa cosa. Non saprei quando ma l’idea c’é. Qualcuno ne sa qualcosa ? In rete non si trovano molte info o recensioni. Marco
Inviato: 26/2/2016 15:13
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Ciao a tutti,
piccolo update della mia valutazione dei fotolibri di Blurb. Premessa: confermo tutte le cose positive dette prima. Volendo cercare il classico pelo nell’uovo devo rilevare una retinatura visibile in alcune immagini. Mi riferisco a questa immagine: http://www.marcopastori.com/pages/SL13.html e parlo della zona scura che rappresenta la zona di terreno. In particolare riscontro la retinatura nelle aree di tonalità grigio medio/scuro piuttosto che più scure. Infatti (osservando anche altre immagini) le zone scure o nerastre appaiono immuni da tale fenomeno. Devo rilevare anche che tale immagine è stampata su carta premium opaca. Ho provato anche la pro line perlata (ma su soggetti diversi) e su tale supporto non è visibile tale fenomeno. Quindi confermo che come resa del soggetto i due supporti non danno risultati visivamente differenti (la “bellezza”/gamut/contrasto della fotografie sembrano paragonabili), tuttavia dalla mia limitatissima esperienza pare che la visibilità della retinatura sia non rilevabile sulla pro line (che chiaramente è più costosa). Vorrei specificare che non ho le stesse immagini stampate su carta premium opaca e pro line perlata; tuttavia paragono immagini della stessa tipologia di toni, tinte ecc. Le immagini sono delle stessa grandezza/risoluzione/ppi e provengono da file che hanno subito uguale trafila. Vorrei sottolineare che la retinatura che ho percepito non è evidente; non inficia in modo subito percepibile la bontà della stampa e non è rilevabile guardando il libro in modo “normale”. Bisogna andarsela a cercare guardando da vicino e con una certa attenzione….ma c’è. Ribadisco ancora che foto stampate su pro line perlata appaiono ineccepibili e che fra quelle stampate su premium opaca il fenomeno è rilevabile solo su determinati tipi di file e con una ricerca attenta e mirata. Marco
Inviato: 29/2/2016 12:06
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Ciao a tutti. Oggi mi è arrivato il fotolibro hdbook Canon, quello stampato con tecnica inkjet ad alta risoluzione del quale avevo accennato due post sopra. Le prime impressioni, date da una scorsa velocissima, sono positivissime. Visto che contiene le stesse immagini che feci stampare in un fotolibro da Blurb, posso fare un confronto ed equiparazione dirette. Vi terrò informati.
Marco
Inviato: 5/3/2016 23:45
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Piccolo resoconto del fotolibro hdbook Canon.
Prima di tutto alcuni dati. Si tratta di stampa inkjet ad alta risoluzione a 7 colori. Ho scelto la stampa su carta opaca. Sono disponibili 2 tipologie di carte: lucida e opaca. La carta opaca NON è quanto ci si aspetterebbe conoscendo i supporti inkjet. Io la paragonerei ad una carta semi-glossy. La superficie è comunque abbastanza lucida, ma è conformata come lo è una semiglossy. Fittissimammente puntinata per “perdere” le caratteristiche di lucidità e riflettenza tipiche di una glossy RC. Io conosco la Epson semiglossy, e la Canon risulta molto più fittamente puntinata con tale conformazione. Esteticamente non mi dispiace per niente e l’ho trovata molto piacevole. C’è da dire che se qualcuno, leggendo opaca, si aspettasse una vera carta opaca ne rimarrà scontento. Come qualità e bontà dell’impaginazione e della copertina è ben fatto. Forse qualcosina meno dei fotolibri Blurb, ma stiamo parlando di dettagli. Quanto è unico è la possibilità di avere le 2 pagine affiancate, col libro aperto, completamente in piano; cosa che si rivela ottimale per foto stampate su 2 facciate. Non si ha “perdita” di parti della foto a causa rilegatura/corrispondenza/sovrapposizione delle 2 pagine. E veniamo alla qualità delle foto. La carta è di buono spessore. Io personalmente una volta aperto il libro sono rimasto di stucco. Di stucco in senso positivo. Non riesco adire a parole il motivo, ma l’impressione visiva è stata ottima. In particolare parlo di sensazione di “presenza” e tridimensionalità e profondità. Ho voluto quindi fare un confronto fianco a fianco con le immagini del fotolibro Blurb (infatti posseggo un fotolibro Blurb identico). Sono conscio (e voglio sottolinearlo) che tale paragone non è fra oggetti analoghi. Blurb si avvale di stampa tipografica, hdbook di stampa inkjet. Detto questo le differenze di resa sono ben rilevabili. Le immagini Blurb a confronto appaiono quasi “velate”. In particolare i bianchi nel fotolibro hdbook sono molto più bianchi ed i neri profondi e saturi. Questo si traduce in un’impressione visiva completamente diversa e più d’impatto. Il gamut complessivo è più ampio. La saturazione e profondità dei colori maggiore. Penso sia anche evidente la differenza di resa sui toni scuri: dettagli piu’ “presenti” e maggiore estensione delle varie tonalità che vanno dai grigi ai grigi scuri al nero. A naso se è possibile rappresentare 7 sfumature di tonalità di scuri in Blurb, con gli hdbook si arriva a 10. Come detto l’elemento che salta all’occhio maggiormente è la profondità, saturazione, lucentezza dei neri e tonalità molto scure. Esagerando le cose, per dare un’idea è come se i neri fossero in Blurb dei grigi scurissimi e in hdbook dei…..neri. questo, con le debiti distinguo, vale anche per i bianchi, che se da una parte sono leggermente lattiginosi, dall’altra sono dei “veri” bianchi. A livello di dettagli fini logicamente una stampa inkjet è diversa da una tipografica. Inoltre da un confronto spannometrico e a memoria con un fotolibro su carta fotografica direi che è assente quella sensazione plasticosa che, chi più chi meno, li caratterizza. Riassumendo, per quanto ho potuto vedere, l’impressione della stampa delle immagini è nettamente a favore dei fotolibri hdbook. Intendiamoci, le stampe Blurb sono ottime (soprattutto quelle su carta pro-line perlata) ma relativamente alla metodica di stampa tipografica. Esse sono buonissime viste da sole, ma ad un confronto con le stampe hdbook la differenza si vede. Marco
Inviato: 7/3/2016 14:06
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Re: Stampe, stampine, libri |
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Scusami Pamar, ma non mi è chiaro cosa intendi per stampa tipografica. Da un lato sarei portato ad interpretare la parola con "offset piano", quindi una quadricromia retinata, che porta ad una compressione del gamut che tradotta in latitudine di posa si legge "7 stop dal bianco al nero"; dall'altro, però, mi sembra strano che tu abia fatto stampre un fotolibro in tipografia, dati i costi di impianto: forse intendi la stampa digitale laser, la cui compressione del gamut è meno stretta. Quale delle due, o ce ne è una terza che non ho considerato?
Inviato: 7/3/2016 14:35
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