RECENSIONE CARTE MOAB
Grazie all’interessamento di Massimo Pinciroli (Max sul nostro forum) e di Aproma ( http://www.aproma.it ), distributore ufficiale per il mercato europeo, ho avuto la possibilità di testare la serie completa delle carte Moab.
Queste carte dedicate alle stampe inkjet hanno catturato l’attenzione del mercato americano prima, e di quello europeo poi, sia per la qualità dei risultati in fase di stampa e sia per la ampia gamma di supporti dalle diverse caratteristiche proposti, tanto che è veramente difficile non riuscire a trovare un prodotto che non possa soddisfare le nostre esigenze di stampa.
Tutte le carte Moab sono compatibili sia con gli inchiostri a pigmenti che con quelli a base acquosa, pertanto possono essere utilizzati con tutte le stampanti inkjet oggi in commercio.
Aproma mette a disposizione gratuitamente i profili per le stampanti Epson con gli inchiostri Utrachrome, http://www.colorvision.it/profilimoab.htm, mentre sul sito della casa produttrice si possono trovare anche i profili relativi alle nuove stampanti Epson con gli inchiostri Utrachrome K3, http://www.moabpaper.com/index.asp?PageAction=Custom&ID=8 .
Per il test ho utilizzato i profili messi a disposizione da Aproma, e per essere dei profili generici devo dire che li ho trovati decisamente soddisfacenti, sicuramente al pari, se non meglio, dei profili generici Epson.
Per ottenere il massimo da queste carte (così come con tutti i supporti), in termini di gamut colore e profondità dei neri, consiglio comunque di farsi realizzare dei profili ICC personalizzati, soprattutto se si lavora con le strampanti A4 e A3 che, a differenza dei plotter, sono più soggette a risultati qualitativamente discontinui da una unità all’altra.
Per le stampe sulle carte lucide (la Kokopelli Photo Satin e la Kokopelli Photo Gloss), ho utilizzato il plotter Epson 9600, invece per le stampe su carte matte (Kayenta Photo Matte, Entrada Fine Art Bright ed Entrada Fine Art Natural) ho utilizzato una Epson 2100.
Kokopelli Photo Satin
La Kokopelli Photo Satin è una carta semilucida che mi ricorda molto sia la Epson Premium Luster che la Ilford Galerie Smooth Pearl.
La grammatura è di 235gr./mq, la superficie leggermente porosa, il colore è un bianco neutro con una impercettibile tendenza al giallo che conferisce una lieve e, secondo me, piacevole tendenza ai toni "caldi" alle stampe.
Una volta terminata la stampa l’asciugatura degli inchiostri è praticamente immediata, le specifiche della casa dicono che questo è dovuto a tre distinti strati nell’emulsione che, oltre a facilitare l’asciugatura, migliorano anche la nitidezza dell’immagine.
Effettivamente la resa complessiva, sia a livello di dettagli che di nitidezza, è eccellente, tanto che sotto certi aspetti ricorda quella di una carta lucida.
Personalmente trovo la Photo Satin una supporto ideale per la fotografia di ritratto, anche se ho provato anche a stampare una immagine di paesaggio con colori piuttosto saturi e sono rimasti piacevolmente impressionato dai risultati.
Kokopelli Photo Gloss
Questa invece è una carta lucida, le cui caratteristiche la rendono molto simile ad una "normale" carta fotografica.
La grammatura è di 260gr./mq, la superficie è molto liscia, anche in questo caso il colore è un bianco neutro con una impercettibile tendenza al giallo.
Le stampe realizzate con la Kokopelli Photo Gloss si sono rivelate le più entusiasmanti per quanto riguarda la profondità dei neri, la saturazione e la brillantezza dei colori, la nitidezza dell’immagine.
Ragionando in termini fine art è un tipo di supporto che esalta sicuramente le immagini di paesaggio, là dove è richiesta una buona saturazione dei colori ed i contrasti accentuati.
Con gli inchiostri a pigmenti della Epson il bronzing è ancora presente, anche se in misura non fastidiosa, sotto questo punto di vista mi ha ricordato molto il comportamento di alcune carte Ilford piuttosto che dei corrispettivi supporti in casa Epson, però la Kokopelli Photo Gloss ha una superficie ancora più liscia il che a mio avviso la rende ancora più indicata per le stampe monocromatiche (e penso ai nuovi inchiostri Epson K3), in cui una resa completa di tutte le gradazioni di grigio è assolutamente necessaria per ottenere risultati di eccellenza, avvicinandola in questo senso alla Pictorico Photo Gallery Hi Gloss White Paper.
Entrada Fine Art
L’Entrada Fine Art è una carta opaca che è prodotta in due versioni, la Natural e la Bright, ed in due grammature, 190gr./mq e 300gr./mq.
La Entrada Fine Art Natural è un supporto al 100% a base di cotone, a ph neutro, senza acidi, sbiancanti e lignigna (la lignigna è una sostanza contenuta nelle cortecce degli alberi e che, se presente nella carta, causa nel tempo dei cambiamenti di colore e dei danni alla consistenza del supporto).
La superficie è piuttosto liscia, decisamente più liscia di carte materiche come la Hahnemuhle
Photo Rag o la Epson Velvet Fine Art, e questa caratteristica personalmente l’ho molto apprezzata perchè rispetto alla Hahnemuhle sono riuscito ad ottenere delle stampe che hanno evidenziato una migliore resa dei dettagli, con un gamut colore esteso ed una profondità dei neri equivalenti a quelli della concorrente tedesca, cioè una dMax di almeno 1,70, veramente notevole per una carta opaca.
La Entrada Fine Art Natural ha una decisa tendenza al giallo, conferendo alle stampe una visibile tendenza "calda", piacevolissima con alcuni soggetti, ma che obbliga ad un utilizzo dei corretti profili senza i quali è impossibile ottenere dei risultati neutri.
Un’altra caratteristica interessante è che questo supporto è stampabile su entrambi i lati.
La Entrada Fine Art Bright ha le stesse caratteristiche della Natural, solo che per questo supporto sono stati utilizzati degli sbiancanti, ed infatti il colore di questa carta è un bianco più neutro rispetto alla Natural (anche se si nota sempre una tendenza al giallo), solo che la presenza di questi sbiancanti la rende meno archiviabile rispetto alla Natural, fatto che può avere un certo peso in ambito fine art.
D’altro canto le stampe che ho realizzato con la Entrada Fine Art Bright hanno manifestato dei colori più brillanti ed un contrasto maggiore rispetto alla Natural (che invece è un pò più "morbida"), e quindi decidere con quale supporto stampare è alla fine una questione di gusti personali, tenendo anche in considerazione la natura dei soggetti ritratti e le nostre aspettative in ambito di archiviabilità.
Quello che posso dire è che entrambe queste carte mi hanno entusiasmato, i risultati che ho ottenuto le pongono ai vertici delle migliori carte opache per stampe inkjet oggi in commercio.
Kayenta Photo Matte
La Kayenta Photo Matte è una carta opaca che per molti aspetti mi ricorda la Epson Archivial Matte, una delle carte opache che in passato ho amato di più.
Infatti la superficie della Kayenta Photo Matte è molto liscia, tanto che che la resa dei dettagli a mio parere si avvicina a quella delle carte semiglossy, mentre il colore è un bianco neutro, molto simile a quello della Kokopelli.
Anche questo supporto è realizzato attenendosi ai più evoluti standard di archiviazione, quindi ph neutro e assenza di lignigna, solo che la base non è al 100% di cotone e contiene degli sbiancanti.
Da questo punto di vista, e se ci atteniamo all’ambito fine art, la Kayenta è meno appetibile rispetto alla Entrada Fine Art, anche se devo dire che la brillantezza dei colori e la nitidezza delle stampe che ho ottenuto, oltre al costo molto inferiore rispetto all’Entrada, la rendono una scelta sicuramente appetibile ed interessante, penso ad esempio alla realizzazione dei portfoli.
Marco Frigerio © 11/2005