Estetica e fotografia
Parte 3 : Come scegliere l'obiettivo
di
Alain Briot
(traduzione a cura di Roberto Manderioli , impaginazione HTML a cura di Roberto
Manderioli )
1 — Perchè è importante parlare di obiettivi
Scegliere l'obiettivo giusto per una specifica fotografia è una decisione
importante. Questa scelta è conseguente alla decisione di come comporre la
scena e la composizione a sua volta è conseguente a ciò che avete visto
nella scena , cioè ciò che volete fotografare in prima battuta.
In poche parole, ognuna delle fasi che coinvolgono la preparazione della
fotografia , da vedere a comporre ne sono influenzate.
Con la scelta dell'obiettivo cominciamo a parlare di come fotografare la scena di fronte a noi. Ci spostiamo dalla visualizzazione alla creazione in un senso e per la prima volta usiamo effettivamente la macchina fotografica. Siamo quasi giunti al punto in cui effettivamente scattiamo la fotografia .
2 — Gli obiettivi sono importanti almeno quanto (e forse di più) della macchina fotografica stessa
Cosa può essere più semplice di scegliere il miglior obiettivo per un determinato lavoro? Volete fotografare un ampio paesaggio , usate un grandangolo. Volete fotografare un dettaglio lontano, usate un tele. Volete fotografare qualcosa a mezza via, usate un normale. Cosa c'è di più da dire? Caso chiuso, libro chiuso, andiamo avanti.
Quindi cosa c'è di più da sapere circa la scelta della lente che non sappiamo già? Bene, primo, ed è un punto importante, quale lente usare dovrebbe dipendere da come volete ritrarre la scena di fronte a voi . In altre parole e per tornare indietro a quanto visto nel mio primo articolo della serie "Vedere fotograficamente" la lente che dovreste usare dovrebbe essere scelta in modo che prima di tutto segua la vostra visione e , secondo, si adatti alla composizione che volete creare.
In questo articolo, Parte 3 della mia serie su Estetica e Fotografia vedremo approfonditamente come imparare a scegliere la migliore lente per un determinato lavoro sia una delle decisoni più impegnative che incontrerete lungo il cammino verso la creazione di immagini di qualità .
3 — Gli occhi umani e gli occhi della fotocamera
I nostri occhi hanno una focale che è fissa, l'equivalente di un obiettivo
normale (un 50mm su una fotocamera 35mm è un 150 su una 4x5).
Le fotocamere
non hanno ottiche fisse (eccettuato alcune fotocamere compatte "punta e
scatta").
Al contrario hanno ottiche intercambiabili, oppure ottiche zoom.
Gli esseri umani vedono sempre la stessa distanza angolare , lo stesso angolo di
campo. Mentre noi possiamo focalizzare la nostra attenzione ad una sezione
limitata del nostro angolo di campo, questo angolo di campo rimane comunque
fisso.
Quando guardiamo al mondo attraverso la fotocamera possiamo variare l'angolo di
campo cambiando la lente. Quanto una fotocamera vede dipende dalla lunghezza focale della lente montata su di essa.
Quando guardiamo attraverso una fotocamera equipaggiata con un teleobiettivo trasformiamo in un certo senso, i nostri occhi in un teleobiettivo (facciamo lo stesso quando guardiamo attraverso un binocolo). Quando guardiamo attraverso una fotocamera equipaggiata con un grandangolo noi allarghiamo l'angolo di campo oltre a quello che possiamo normalmente vedere. Il Linhof Multifocus Viewfinder , che ho descritto nel mio articolo sulla composizione, mi permette di dare tutto questo con un oggetto che è il più compatto possibile di cui sono a conoscenza.
Quindi una fotocamera, e un insieme composto da grandangolo, normale e teleobiettivo ( o da ottiche zoom) , ci permette di espandere cosa i nostri occhi possono vedere , oltre i nostri limiti umani. Attraverso l'uso di ottiche possiamo vedere più lontano o più vicino di quello che normalmente possiamo . Il nostro angolo di campo diventa modificabile. La nostra abilità di vedere è sia incrementata che espansa. Un nuova sfida si presenta : mostrare il mondo in un modo in cui gli occhi umani da soli non possono.
In termini di estetica questo significa che la fotografia ci apre possibilità uniche di rappresentare il mondo. Certamente , una volta che questa estetica è scoperta, è possibile crearla con altri mezzi. Per esempio è possibile dipingere una scena così come fosse vista da un grandangolo. Ma personalmente obietterei che qualcuno dovrebbe prima vedere la scena attraverso un obiettivo ( o in uno specchio dalla forma di palla che riproduce fedelmente l'effetto di un grandangolo) prima che tale dipinto possa essere fatto.
4 — Un paesaggio, tre principali scelte di obiettivi
Quindi quali sono quelle vie nelle quali possiamo vedere il mondo differentemente con la fotografia ? Bene, per semplificare la questione, ho diviso le possibilità in tre tipi principali viste usando tre categorie principali di ottiche: grandangoli, normali e teleobiettivi.
Mano a mano che ci muoviamo da grandangolo a normale a teleobiettivo includete sempre meno nel vostro paesaggio. In effetti si va da una situazione in cui si include più paesaggio possibile (col grandangolo) a una situazione in cui includiamo cosa vediamo effettivamente coi nostri occhi (col normale) fino ad includere solo una frazione di ciò che vediamo (col tele) . In effetti, state focalizzando l'attenzione del visitatore verso ad un angolo di campo sempre più decrescente.
Il nome che uso per queste tre categorie sono "Paesaggi ampi" , quando fotografate tutto quello che sta di fronte a voi, "Paesaggi medi" , quando fotografate parte di ciò che si trova davanti a voi, "Paesaggi stretti" quando invece ne fotografate solo una frazione .
In questo processo voi definite gli scatti. E' la vostra decisione di fotografare tutto il paesaggio, una parte "normale" del paesaggio o una frazione di esso. Naturalmente, alcuni soggetti sono intrinsecamente adatti ad una di queste tre categorie. Ciononostante, è importante ricordare che qualsiasi soggetto può essere fotografato in tutte e tre le maniere.
Guardiamo ora più approfonditamente queste tre principali maniere di interpretare un paesaggio:
5 — Il Paesaggio Ampio
I grandangoli creano le composizioni più dinamiche. Mano a mano che ci spostiamo da grandangolo a normale e poi a tele la composizione diventa sempre più statica come vedremo. I grandangoli introducono "movimento" nell'immagine e quindi permettendoci di mostrare ciò che è vicino e ciò che è lontano allo stesso tempo , e/o permettendoci di mostrare una quantità enorme della scena di fronte a noi , molto di più , come avevo detto, di quello che possiamo vedere in un colpo solo con i nostri occhi. Per vedere con i nostri occhi come un grandangolo dobbiamo muovere la testa su e giù e a destra e poi a sinistra. Non c'è maniera con la quale possiamo vedere interamente una scena da grandangolo senza guardare attraverso la fotocamera (o attraverso il Linhof Multifocus Viewfinder) .
Il dinamismo introdotto dai grandangoli viene dal fatto che stiamo
guardando ad una scena che forse non possiamo vedere senza una fotocamera.
Le scene grandangolari espandono quello che possiamo umanamente vedere coi soli nostri
occhi. Oltrepassano le nostre capacità fisiche, espandono i nostri confini e ci
rivelano un mondo sia attrattivo e straniero, un mondo che vogliamo esplorare da
soli.
Composizioni vicino-lontano
Naturalmente la parte che a noi tutti piace tantissimo è l'effetto vicino-lontano raggiunto con una 4x5 ed un grandangolo come un 75mm. La combinazione di copertura ampia e nitidezza attraverso tutta l'immagine, da pochi centimetri a infinito (grazie alla combinazione di diaframmi chiusi e movimenti della fotocamera) fanno questo tipo si immagine sia un piacere visuale che un "tour de force" fotografico.
In una immagine del genere tutti gli elementi devono lavorare insieme in
maniera che l'immagine intera funzioni. Dal momento che avete almeno tre piani essenziali
nell'immagine -- il primo piano , il piano medio e lo sfondo --tutti e
tre i piani devono essere interessanti per fare si che l'immagine sia
affascinante per il vostro pubblico. Dovete avere un stupefacente primo piano ,
che mostri un soggetto con non sia solo visualmente attraente ma anche non
comune. Dovete avere un bel piano medio, perchè è il piano medio che
effettivamente esegue la transizione tra il primo e lo sfondo. E naturalmente
dovete avere uno sfondo molto bello poiché l'occhio dell'osservatore si
muoverà dal primo piano allo sfondo ripetutamente .
Troppe composizioni vicino-lontano falliscono poiché ciò che è primariamente
interessante è solo il primo piano .
Per evitare questa trappola pensate in
termini di primo piano, piano medio e sfondo in modo integrato e assicuratevi che ognuno di
essi sia egualmente interessante.
Quando pianifico di fotografare il Grand Canyon al tramonto, per esempio, cerco un bel primo piano durante il giorno (come un albero non comune o una roccia) e pianifico la mia composizione. Quando ritorno al tramonto nella questa postazione scelta spero di essere premiato con bellissimi colori sul canyon. L'albero è il primo piano , il GC il piano medio e lo sfondo, e le nuvole lo sfondo secondario. E' difficile non creare una bella foto quando sapete esattamente cosa fare per combinare tutto questi elementi!
Una composizione vicino-lontano è più facilmente ottenibile con una grandangolo.
Notate che è anche possibile ottenere questa composizione con gli altri 2 tipi
di lenti, normali e tele. Le composizioni vicino-lontano non dipendono dall'obbiettivo , sebbene sono creati spesso con grandangoli.
Per ottenere un vicino-lontano con un normale o tele , e mantenere la nitidezza
attraverso l'immagine dovremmo usare un primo piano distante . Invece di uno ai
nostri piedi dovremo usare un elemento da 1,5 a 10 metri più lontano , a
seconda della lunghezza focale del normale o tele,
Questo risulterà in una compressione apparente degli elementi dell'immagine , che a loro volta renderanno l'immagine più statica , meno dinamica.
Notate che questa "compressione" non è causata dalle focali lunghe. Piuttosto, questo effetto di compressione è causato da un restringimento dell'angolo di campo a una frazione di quanto vediamo normalmente.Uno degli esercizi che vi suggerisco di fare , alla fine di questo articolo, è mirato ad aiutarvi a verificarlo da voi stessi.
I grandangoli possono anche essere usati per fotografare una quantità enorme di cielo. In questo caso la relazione vicino-lontano può essere non ottenibile dal momento che forse solo una piccola parte del paesaggio è mostrata. I grandangoli possono anche essere usati per fotografare viste ampie che altrimenti non potrebbero essere catturate con una singola fotografia. I grandangoli sono eccellenti per distrarre forme circolari , come un kiva o la curva di un canyon ad esempio, dal momento che la loro naturale curvatura di campo , che proviene dalla loro ampia copertura, si adatta per ritrarre forme ricurve.
I grandangoli possono essere usati in varie maniere nella fotografia di paesaggio. Ma in qualunque maniera sono usati la loro qualità dinamica spesso sfocia nel dare una sensazione di esagerazione alla fotografia. Questo poiché i grandangoli ci mostrano di più di quanto possiamo vedere coi nostri occhi e quindi ci sorprendono. Come vedremo più avanti anche i tele ci sorprenderanno , stavolta poiché della loro visione ravvicinata di cose distanti che creano.
Il cielo
Quasi sempre includo il cielo nelle mie foto fatte con grandangolo, anche se è solo una sottile striscia in cima alla fotografia. Se voglio escludere il cielo in una immagine di solito cambio a favore di un normale o un teleobiettivo.
Tramonto sopra a Squaw Creek Ruin, Perry Mesa Ntl. Monument, Arizona.
Linhof 4x5, 75mm lens
In questo esempio “Squaw Creek Ruin vertical” una serena e in qualche
modo indefinibile scena è enfatizzata dall'uso di un grandangolo
75mm sulla mia Linhof 4x5 . Questa è una scena riposante, senza un
elemento dominante .
Infatti , quando stavo visualizzando questa immagine, non
potei fare a meno di pensare alla natura "alla rinfusa" del
soggetto. La mia scelta di un grandangolo ha permesso di portare dinamismo in
una scena che , attraverso una lente normale,sarebbe stata troppo statica.
Il grandangolo mi ha permesso di esagerare la dimensione degli elementi in
primo piano, permettendomi di usare una forma a Y rovesciata (la parete
bassa di roccia) per guidare l'occhio dell'osservatore dentro l'immagine,
lasciandomi molto spazio per centrare la montagna nell'altra parte del canyon, e
, infine mi ha permesso di includere un cielo delicatamente rosa parzialmente riempito con nuvole rosate serali.
Il grande angolo di campo del grandangolo
significa che la dimensione degli oggetti vicini è enfatizzata ,mentre la
dimensione degli oggetti distanti è ridotta. Questo effetto esagera il senso di
prospettiva nella fotografia e aiuta a organizzare una composizione apparente a
favore di uno schema primo piano-piano medio-sfondo . elementi che nella scena
reale sembrerebbero "impilati" uno sopra l'altro appaiono invece
più separati , più "spalmati" col grandangolo.
6 — Il Paesaggio Medio
Un normale è un obiettivo la cui lunghezza focale è uguale all'angolo di campo dell'essere umano. In altre parole, quando si guarda attraverso una lente normale vedrete tanto quanto vedreste coi vostri occhi nudi . La lunghezza focale per qualsiasi formato di pellicola equivale alla diagonale tra i due vertici opposti della pellicola , o sensore , in millimetri. Potete facilmente trovare la lunghezza focale normale per qualsiasi formato , o sensore, prendendo un righello e misurandone la diagonale tra i due vertici opposti . Per il 35mm un 50mm è l'obiettivo normale. Per un 6x6 è un 80. Per il 4x5" (10x12) è un 150mm.
Per molti fotografi il normale è considerato "noioso". Dopo tutto , perché mostrare al mondo nel modo in cui vediamo? Usiamo un grandangolo o un tele. Adesso sì che è interessante!
Io sono abbastanza d'accordo, e devo dire che il mio normale non è quello che uso più estensivamente. Allo stesso tempo però non sto dicendo che non lo uso mai! Dopo tutto che c'è di sbagliato nel mostrare il mondo nel modo in cui lo vediamo con i nostri occhi? E se possiamo vedere solo cose noiose coi nostri occhi come possiamo evitare di fare fotografie noiose? Sarebbe un errore pensare che possiamo fare fotografie interessanti solo attraverso l'uso di grandangoli e tele. Se questo fosse vero allora sarebbero gli obbiettivi a portare questo interesse nelle nostre fotografie. Sarebbero gli obiettivi che renderebbero le nostre fotografie interessanti. Ma sappiamo che questo non è vero e che è un illusione.
Un provetto fotografo è capace di creare buone fotografie - immagini interessanti - con una varietà di lenti. Allo stesso modo, un provetto fotografo è capace di creare una buona fotografia con un obiettivo normale. Visione, composizione, luce , stile personale (come vedremo nei prossimi articoli) , sono indipendenti dalla focale esatta che abbiamo nelle nostre mani, Mentre possiamo non avere il controllo completo dell'attrezzatura a nostra disposizione, abbiamo bisogno di essere in grado di gestire la visione che vogliamo esprimere nelle nostre immagini.
Ma più importante per la discussione è il fatto che un obiettivo normale ci permette di creare ciò che io chiamo "il paesaggio medio" . . Queste sono immagini che sono a metà strada tra foto grandangolari e tele.
I grandangoli ci permettono di fotografare al meglio il "paesaggio ampio" . Ci permettono di "tirare dentro tutto" come si suol dire. Non dobbiamo pensare a cosa lasciamo fuori perché la copertura della lente è così enorme che ci permette do tirare dentro quasi tutto quello che vogliamo. I grandangoli sono migliori per il "paesaggio ampio" , per viste che si estendono da pochi centimetri di fronte ai nostri piedi fino alla montagne distanti e all'orizzonte e al cielo sopra di esse.
Ma una tale angolo di campo non è sempre appropriato. Qualche volta , una prospettiva più mitigata, meno esagerata e meno dinamica è più appropriata. Per esempio , memtre i grandangoli sono ottimi nel mostrare "tutto" spesso lo fanno a scapito dei dettagli della scena. Zoomando leggermente dentro la scena e riducendo il nostro angolo di campo, possiamo ora enfatizzare le relazioni tra gli elementi. piuttosto che mettere a fuoco l'intera scena possiamo focalizzarci su parti dell'intera scena.
Equilibrio
Gli obiettivi normali eccellono nel creare senso di equilibrio. Essi aiutano a creare immagini che accettiamo come "vere" , a "valore nominale". Non critichiamo immagini create con un normale , perché siamo intimamente familiari con l'angolo di campo coperto da una lente normale. Dopo tutto, è il nostro campo di vista, quello con cui viviamo e attraverso cui sperimentiamo il mondo di tutti i giorni...
Per questa ragione, tutte le volete che volete riprendere una scena senza creare un senso di esagerazione, senza focalizzare l'attenzione dell'osservatore verso come l'immagine è stata creata , o senza attirare l'attenzione su una particolare lente utilizzata, una lente normale è la scelta più appropriata.
Un tale obiettivo darà una apparenza naturale alla vostra immagine poiché l'angolo di campo coperto dall'immagine è quello che sperimentiamo con i nostri stessi occhi. Un tale angolo di campo apparirà nomale al vostro pubblico, e come conseguenza questo pubblico si focalizzerà sul contenuto dell'immagine piuttosto che su come l'immagine è stata creata. La mancanza di differenza tra quanto vediamo e quanto la fotocamera vede, significa che accettiamo più facilmente la realtà creata dalla lente.
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Canyon de Chelly all'alba, Arizona. Linhof 4x5, 75mm lens |
Canyon de Chelly all'alba, Arizona. Linhof 4x5, 150mm lens |
Queste due fotografie, fatte a pochi secondi di distanza mentre il sole sorgeva su Canyon de Chelly, mostra chiaramente la differenza tra un grandangolo e una lente normale. Il grandangolo mostra la drammatica ambientazione di Canyon de Chelly ed enfatizza la curva che il canyon fa lungo le gigantesche pareri di sandstone. La foto fatta col normale mostra un paesaggio più intimo e tranquillo e focalizza la nostra attenzione solo su una parte della scena. Sebbene il cielo sia visibile nell'immagine lo spazio che occupa è stato drammaticamente ridotto.
Il cielo
Capitol Gorge, Capitol Reef National Park, Utah. Linhof 4x5, 150mm lens
Il paesaggio medio può o meno includere il cielo. Nell'esempio sopra "Alba ad Antelope House" ho usato una quantità minima di cielo. In questo esempio invece “Capitol Gorge Boulders and Desert Varnish” non ho usato nessun cielo. Questo è un paesaggio intimo, creato con un normale, e il cielo non è affatto necessario.Non aggiungerebbe niente all'immagine e, infatti, la luminosità del cielo eccederebbe la dinamica della pellicola e porterebbe un'area bianca o quasi inutile e fastidiosa.
Questo è un esempio di un paesaggio medio. Non troppo grande e nemmeno tropo stretto. Il normale mi ha dato la libertà di stare ad una certa distanza dai massi mantenendoli ancora grandi abbastanza. Un grandangolo mi avrebbe costretto ad avvicinarmi molto di più e avrebbero quindi torreggiato troppo sopra di me. Inoltre questo sarebbe risultato in mostrare meno della cima dei massi dal momento che sarei stato parzialmente sotto di essi) e quindi mostrare meno della scena generale. L'inquadratura tranquilla del normale ha aggiunto equilibro alla scena. Il dinamismo di un grandangolo sarebbe stato controproducente alla tranquillità della scena che volevo ritrarre.
7— Il paesaggio stretto
La terza categoria è quella che io chiamo "paesaggio stretto" . Questi sono, per definizione, elementi isolati nel paesaggio, elementi che potrebbero sfuggirci ( e spesso ci sfuggono) mentre guardiamo alla scena in generale, perché tendiamo a vedere la scena globale piuttosto che parti di essa.
Viste ad ampio spettro ci sorprendono pesche mostrano molto di più di quello che possiamo vedere con i nostri propri occhi. La vista da teleobiettivo ci sorprende perché ci mostra molti più dettagli di quelli che possiamo vedere ad occhio nudo. I dettagli lontani che non possiamo vedere con in ostri occhi sono rivelati in assoluta chiarezza dall'obiettivo. Le tele fotografie ci permettono di ammirare ciò che finora potevamo solo immaginare esistesse. Guardiamo dentro al paesaggio stretto come una persona guarda dentro ad uno scatola , chiedendosi cos'altro c'è dentro, cos'altro ci siamo perso e cos'altro potrebbe essere nascosto nell'interno.
Il cielo
Il paesaggio stretto raramente mostra il cielo. Più frequentemente di quel che si pensa, il cielo non è parte della fotografia. Il paesaggio stretto è una vista introspettiva, piuttosto che una vista generale (per il paesaggio ampio ) o una vista focalizzata (per il paesaggio medio) . Non includere il cielo in una fotografia significa rimuovere uno degli elementi più potenti che l'osservatore ha per determinare esattamene quanto grande, quanto alto o quanto profonda una risorsa naturale sia. Togliete il cielo dal Grand Canyon e l'osservatore non ha più maniera di sapere esattamente quanto è profondo il Grand Canyon perché la posizione del burrone del canyon non può più essere accuratamente determinata.
Inoltre , rimuovere il cielo significa rimuovere un elemento da cui dipendiamo per definire non solo dove si trova l'orizzonte ma anche se una fotografia è in "bolla" o no. Senza la linea del cielo avremo bisogno di qualche altro elemento che agirà come elemento livellante nella scena , un elemento che sostituisca metaforicamente la linea d'orizzonte. Nell'esempio sotto “Paria Riffle, Colorado River, Lees Ferry, Arizona” la sponda lontana del fiume e la linea che separa il fiume dal dirupo agisce come un orizzonte visuale. Questa linea agisce come una linea metaforica e dà una sensazione di equilibrio all'immagine.
Guardate anche “O’Neil Butte Telephoto” sotto come un secondo
esempio di paesaggio stretto.
Paria Riffle, Lees Ferry, Arizona.
Linhof 4x5, 400mm lens
Siccome i tele ci mostrano dettagli che non possiamo vedere a occhio nudo, quello che vediamo in una foto di paesaggio stretto spesso lo fa sentire fortemente decontestualizzato. Adesso stiamo guardando ai particolari piuttosto che al generale. Questa mancanza di contesto ci aiuta a staccarci dalla realtà quotidiana. Nella nostra realtà quotidiana il cielo è sempre presente. E, in una realtà quotidiana, non riusiamo a vedere piccoli dettagli di oggetti lontani. Il fatto che non ci sia il cielo , il fatto che possiamo vedere chiaramente dettali infinitamente piccoli in oggetti relativamente distanti , tutto questo crea in noi una sensazione di "qualcos'altro" , una sensazione che la foto che stiamo osservando è grandemente fuori dall'ordinario.
8 — Quale obiettivo dovrei portare con me?
Una delle domande più frequente che mi viene posta durante i miei workshops è "quale obiettivo devo portare?" . questa è una domanda cruciale quando prendete in considerazione quanto gli obiettivi siano pesanti e ingombranti. Oltre a camminare con essi, dovete anche trasportarli sull'aereo se state volando e sull'automobile quando vi spostate da un luogo all'altro.
Come faccio io:
non importa come ci avviciniamo ad esso, il mondo della fotografia di paesaggio richiede una certa quantità di attività fisica. Sappiamo che dovremo camminare con il nostro equipaggiamento prima o poi. Trasportare più obiettivi di quanto necessitiamo renderà la marcia sia più faticosa che meno divertente. Al momento ho 6 obiettivi per la mia 4x5: 47mm, 75mm, 90mm, 150mm, 210mm and 300mm.
Con questi obiettivi posso coprire praticamente tutte le mie necessità. Con il 35mm questa selezione sarebbe grossomodo uguale a 18mm, 24mm, 35mm, 50mm, 75mm and 135mm. I tele lunghi non sono facilmente ottenibili e nemmeno pratici per il 4x5. I più lunghi sono 500 o 600 mm e a quelle focali sia la stabilità che il peso diventano problematici. Se lavorassi in 35mm , aggiungerei uno o due tele o uno zoom 200-400.
Con il 4x5 potrei aggiungere un 500mm de volessi incrementare la mia "gittata" .
A volte ho bisogno di ottimizzare al massimo l'attrezzatura che trasporto. Questo potrebbe essere perché devo fare una lunga marcia o perché devo volare ( o ambedue) , in tal caso prendo solo 3 lenti: 75, 150 and 210. Siccome il 150 rimane sulla Linhof quando è chiusa me la porto sempre con me. Se posso portare una sola lente allora il 210 rimane a casa. Devo pur avere almeno il grandangolo!
Ricordate che la qualità della foto che porterete a casa non è direttamente proporzionale al numero di obiettivi che portate. Certamente , non potete fare una foto da grandangolo con un teleobiettivo. Ma se siete esperti fotografi ( e se non lo siete questa serie di articoli è mirata in aiutarvi a raggiungere questa esperienza) sapete come creare una foto di qualità con gli strumenti che avete a disposizione . Se dovete ottimizzare la vostra abilità troverete più in basso degli esercizi per migliorarvi.
9 — Esercitazioni pratiche
Un turista in visita a New York chiede a un newyorkese "come posso raggiungere il Carnegie Hall?" La risposta che riceve è una delle più importanti lezioni nella vita di un artista: "Allenamento, allenamento, allenamento"
Ecco tre esercitazioni pratiche che vi permetteranno di andare dove volete . Questi esercitazioni sono intese ad aiutarvi a sviluppare la vostra conoscenza sulle lenti e familiarizzare su cosa può fare ogni singola lente:
Esercitazione A
fotografate la medesima scena, senza muovere il vostro treppiede, con tutte le lenti del vostro "arsenale". Lo so , alcune di queste foto non saranno molto belle o interessanti poiché il soggetto potrebbe rendere solo e soltanto con un certo tipo di lente. Ciononostante, fatelo. La pellicola è economica e se scattate in digitale non costerà nulla. Dopodiché confrontate le fotografie, cercando nuove possibilità compositive. Per esempio , potreste accorgervi che se non aveste fatto questa esercitazione non avreste mai pensato di usare una certa lente in questo luogo.
Esercitazione B
Uscite per una seria battuta fotografica, in un luogo che vi piace molto , e portate solo una lente. Non due e nemmeno tre , giusto una sola . Potete prendere qualunque lente che vi piaccia ma prendetene solo una. Potete scegliere la vostra favorita perché vi fa piacere fotografare con essa o potete scegliere una lente con la quale non avete lavorato molto in modo da investigare le possibilità offerte da essa. Non prendete uno zoom, dal momento che questo andrebbe contro lo scopo di questa esercitazione. Se possedete solo uno zoom, o se la focale che volete utilizzare è disponibile solo attraverso uno zoom, fate quello che è necessario per farlo diventare a focale fissa.Ad esempio , nastrate l'anello di controllo dello zoom in modo da non poter cambiare poi la lunghezza focale.
John Sexton usava solo una lente : un 210mm per la sua 4x5 — per diversi anni quando iniziò a fotografare. Non c'è dubbio che quando acquistò la sua seconda lente lui era oramai intimamente familiare con quanto il 210mm poteva fare. Lo stesso approccio può essere seguito per qualsiasi lunghezza focale.
Esercitazione C
Fate una foto alla stessa scena , senza muovere la fotocamera e il treppiede, sia con un grandangolo che con il tele. Quando ritornate nello studio , tagliate e ingrandite quella fatta con il grandangolo in modo da ottenere la stessa composizione di quella presa con il tele.Ora confrontate le due foto : non vedrete alcuna differenza in composizione e "compressione" della scena.
I teleobiettivi non comprimono scene distanti più di quanto i grandangoli distorcano la scena stessa (eccettuati i fish-eye) . La prospettiva creata da un tele è la stessa di quella di un grandangolo, eccetto che solo una frazione della foto grandangolare è visibile in una telefoto. Gli oggetti distanti sono naturalmente "compressi" perché come oggetti recedono nella distanza (si allontanano di più da noi) e quindi appaiono essere più vicini l'un l'altro. Questo effetto è creato dalla prospettiva, non dagli obiettivi.
Andare da grandangolo a teleobiettivo ritagliando la foto ha lo stesso identico effetto. Teoricamente, se fossimo in grado di fare fotografie a risoluzione infinita, potremmo usare sempre un grandangolo e ritagliare le scene a piacimento in studio. Da questa singola immagine potremmo ottenere tutti i ritagli e le composizioni che vorremmo e ognuna sembrerebbe come fatta da una lente differente. In pratica , dovuto alla risoluzione finita della pellicola e dei sensori, questo non è possibile.
Esempio
Questo è quello che ho fatto nelle tre fotografie più sotto che mostrano tutte il Grand Canyon al tramonto da Yavapai Point sul South rim.
“Sunset from Yavapai Point” è stata creata con un 75mm . “O’Neil Butte Cropped” è un ritaglio di “Sunset from Yavapai Point “ che mostra solo O’Neil Butte.
“O’Neil Butte Telephoto” è stata creata con un 300mm e la mia Linhof 4x5 , l'equivalente di un 135mm su una macchina 35mm. Come potete vedere, “O’Neil Butte Cropped” e “O’Neil Butte Telephoto” sono identiche come composizione e compressione.
La grana e la risoluzione sono migliori “O’Neil Butte Telephoto " poiché non è stato necessario ingrandire. Le rocce sono più rosse nella telefoto poiché è stata fatta più tardi dell'altra. Come vedremo più avanti nella lezione sulla luce al tramonto e alba cambiamenti drammatici accadono in pochi minuti.
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“O’Neil Butte Cropped.” Linhof 4x5, 75mm lens (ritaglio dell'immagine originale) |
“O’Neil Butte Telephoto.” Linhof 4x5, 400mm lens |
“Sunset from Yavapai Point”. Linhof 4x5, 75mm lens
10 — Conclusione
Fotografare paesaggi naturali è eccitante: eccoci qua , in una bellissima locazione naturale, cercando di esprimere i nostri sentimenti verso la scena di fronte a noi. Andiamo in luoghi naturali bellissimi, scopriamo ed esploriamo questi posti con l'occhio dell'artista, e lavoriamo in modo da creare immagini che possano convogliare ciò che abbiamo visto e provato mentre eravamo là. Che sforzo meraviglioso! E quale magnifica prospettiva di condividere con altri il frutto dei nostri sforzi creativi!
I paesaggi primordiali, come quelli del Canyon Country nel southwest USA , evocano reazioni potenti , quasi istintive. Scene agresti come quelle della Francia e dell'Italia, evocano reazioni più smorzate e sono migliori se convogliate in maniera più poetica. Ma come fare tutto questo , quando tutto quello che si ha è la fotocamera e la pellicola , nessuna delle quali ha la flessibilità di una parola scritta o delle infinite variazioni di tono, forma e trama permesse dalla pittura e dal disegno? Una delle maniere più potenti di esprimere che cosa vedete e provate è tramite una oculata e giudiziosa scelta della lente.
I grandangoli vi permettono di creare immagini dinamiche e avvolgenti che sono sia stupefacenti che eccitanti. I normali vi permetto di creare immagini equilibrate che percepiremo naturali poiché l'angolo di campo che dipingono è grossomodo equivalente a quello dei nostri occhi. Per finire i teleobiettivi vi permettono di creare immagini che rivelano più dettagli di quelli che possiamo vedere a occhio nudo, immagini che sorprenderanno e delizieranno il vostro pubblico.
Per la massima diversificazione del vostro lavoro, e per variare il tipo di immagini che alla fine sceglierete per il vostro personale portfolio, vi consiglio di sforzarvi di creare immagini di qualità eccelsa con tutte e tre le famiglie di obiettivi. Questo , unito alle differenti composizioni discusse nel mio precedente articolo , faranno meraviglie nella creazione di una collezione formidabile e diversificata di fotografie di paesaggio.
PS
Se volete sperimentare i contenuti della serie di questi articoli, sul campo o sotto la mia supervisione, considerate la frequentazione di uno dei miei workshops. Cliccate qua per scoprire tutti i vari workshop che offro e quale ha ancora posti disponibili. La registrazione è sia facile che semplice , giusto alla distanza di un click del mouse !
Alain Briot
Peoria, Arizona
August 2003
Beaux Arts Photography
http://www.beautiful-landscape.com
alain@beautiful-landscape.com