Obiettivi manuali su reflex digitali
Parte prima: un discorso introduttivo
La qualità ottica non basta mai
In questo mondo di reflex digitali ad altissima risoluzione, con funzioni sempre più sofisticate e sensibilità sempre più spinte, l'importanza degli obiettivi non è certo diminuita.
Si può anzi dire che scegliere ottiche adeguate è più importante che mai: un sensore 24x36 con più di 20 megapixel perdona ben poco ad un obiettivo sia per quanto riguarda le prestazioni complessive, sia perché l'incidenza della diffrazione sconsiglia il ricorso a diaframmi ben chiusi (che aiutano molto contro le aberrazioni).
Servono quindi obiettivi in grado di fornire buone prestazioni su tutto il fotogramma già ai diaframmi intermedi: un compito piuttosto arduo.
D'altro canto, le ottiche "top" di ciascuna Casa non sono propriamente a buon mercato: nel parco Canon, ad esempio, un esemplare della serie "L" gravita mediamente attorno ai 1'500 euro.
Poiché un corpo digitale full-frame (sensore "pieno" da 24x36 mm) si può acquistare a cifre più o meno ragionevoli (eventualmente ricorrendo al mercato dell'usato), non si può banalmente liquidare il problema con la classica frase "chi compra una reflex full-frame può permettersi i migliori obiettivi", perché non è affatto detto che sia così.
Per fortuna, rinunciando agli automatismi si possono sfruttare intere famiglie di obiettivi di qualche anno fa; ottiche di grande reputazione per piattaforme reflex ormai estinte o in via di sparizione. Questi obiettivi possono spesso essere utilizzati, tramite opportuni adattatori, sulle moderne DSLR; in certi casi, è possibile trovarli usati in buone condizioni a prezzi convenienti.
Certamente, rinunciare agli automatismi non è sempre consigliabile: superfluo sottolineare quanto l'autofocus semplifichi la vita nella fotografia sportiva, o l'esposizione automatica nel reportage; tuttavia, per alcuni generi fotografici il funzionamento manuale non è così limitativo.
Abbiamo deciso di passare in rassegna alcuni dei modelli più interessanti: vuoi per la fama, vuoi per il rapporto prezzo/prestazioni.
E' quindi in preparazione una serie di articoli; dove ciascuna "puntata" tratterà un obiettivo con descrizioni, cenni storici, valutazioni soggettive, analisi quantitative e scatti di esempio.
Almeno inizialmente, le prove verranno effettuate su corpo Canon full frame (5D-mkII); sia perché l'elevato diametro della baionetta EF insieme al tiraggio contenuto consente di adattare un grande numero di obiettivi, sia perché a causa dell'incompatibilità tra la vecchia baionetta Canon FD e l'attuale EF, gli utenti Canon non hanno accesso alle vecchie ottiche manuali della Casa; a differenza di quanto avviene per i sistemi Nikon, Pentax e Sony.
Per montare gli obiettivi che ci interessano sul corpo fotografico Canon 5DmkII (ma il discorso vale anche per altri corpi macchina) sono necessari appropriati adattatori.
A seconda del tipo di montatura che si vuole adattatare, questi accessori possono essere semplici anelli o dispositivi più complessi:
A sinistra: adattatore per obiettivi Contax/Yashica su corpo Canon EF
A destra: adattatore per obiettivi Pentax 645 su corpo Canon EF
Anche dopo aver individuato la tipologia di adattatore necessario (ad esempio: da Contax/Yashica a Canon EF), non è sempre facile orientarsi tra i vari modelli in commercio; ne esistono infatti di molto costosi (come i Novoflex) e di molto economici (anonimi anelli di provenienza cinese); senza alcuna elettronica, con un chip molto semplice o con chip molto sofisticati che consentono persino la programmazione dei dati dell'obiettivo (lunghezza focale, apertura massima etc.) permettendo, tra l'altro, la messa a fuoco manuale con assistenza elettronica nel mirino.
Chip di "quarta generazione" con programmazione dati EXIF
Al di là delle varie funzioni, comunque, è molto importante che l'adattatore abbia le giuste dimensioni; in particolare, il giusto spessore.
Uno spessore insufficiente può portare la parte posteriore dell'obiettivo ad urtare contro lo specchio reflex durante lo scatto; uno spessore eccessivo può impedire la corretta messa a fuoco di soggetti lontani.
E' inoltre importante che il serraggio dell'obiettivo sia solido, per evitare movimenti indesiderati (comprese inclinazioni che possano compromettere le prestazioni ottiche); ma non troppo duro, per evitare che l'obiettivo rimanga bloccato in seguito a cambiamenti di temperatura.
Per i nostri test abbiamo utilizzato principalmente adattatori Fotodiox e Peleng8.com
Gli obiettivi Zeiss Contax/Yashica
Tra i vari obiettivi interessanti, analizzeremo per primi i modelli Carl Zeiss per reflex Contax (baionetta Contax/Yashica).
Questa famiglia di obiettivi è attraente per vari motivi, al di là dell'indubbio fascino del marchio Zeiss: è bene assortita, ha una solida reputazione per qualità costruttiva e prestazioni ottiche, la progettazione è relativamente recente; inoltre, almeno per buona parte dei modelli che la costituiscono, è abbastanza facile trovare esemplari usati in buone condizioni a prezzi ragionevoli.
Tutti gli obiettivi di questa famiglia hanno il barilotto in metallo e sono dotati del famoso trattamento antiriflessi a strati multipli "T*".
I primi obiettivi Carl Zeiss per Contax/Yashica si sono affacciati sul mercato nel 1975 (la presentazione iniziale avveniva un anno prima), insieme alla reflex 35mm Contax RTS; l'ultimo modello (il Vario Sonnar 28-70) venne introdotto nel 1998, con la reflex Contax Aria.
Il corredo è composto principalmente da tre gruppi così denominati:
- Distagon - comprende tutti gli obiettivi grandagolari retrofocus (focali da 15mm a 35mm)
- Planar - i più luminosi tra gli obiettivi normali e medio-tele, con focali da 50mm a 135mm
- Sonnar - questo gruppo comprende teleobiettivi meno luminosi, caratterizzati da schemi ottici relativamente semplici mantenendo comunque una elevata qualità; le focali vanno da 85mm a 180mm
Completano il corredo alcuni zoom (denominati Vario-Sonnar), teleobiettivi relativamente economici (Tele Tessar), teleobiettivi apocromatici di alta gamma (Tele ApoTessar e Tele ApoSonnar), teleobiettivi catadiottrici (Mirotar) e moltiplicatori di focale (Mutar).
Va notato che obiettivi con nome commerciale "storico" non ne ereditano necessariamente lo schema originale. Ad esempio, il Sonnar T* 85/2.8 è più simile al progenitore Ernostar che ai Sonnar più classici.
Versioni MM e AE
Buona parte degli obiettivi Zeiss per Contax/Yashica esistono in due versioni: AE e MM.
Durante il primo periodo di produzione delle SLR Contax/Kyocera, l'unico automatismo previsto era l'esposizione automatica (AE, Automatic Exposure) a priorità di apertura. Successivamente però, venne introdotta anche l'esposizione a priorità di tempo e l'esposizione programmata (in cui il corpo macchina sceglie sia il tempo che il diaframma).
Questi nuovi automatismi richiedevano sia una modifica agli obiettivi che una comunicazione più completa tra macchina e obiettivo; così, venne aggiunto un piccolo perno sporgente dall'obiettivo, in grado di attivare un interruttore all'interno della montatura dal lato del corpo.
Tramite questo interruttore, l'obiettivo può informare la macchina di essere stato messo in modalità automatica.
Gli obiettivi con la nuova funzionalità si distinguono dalla sigla "MM" (Multi-Mode) e dal fatto che, sulla ghiera dei diaframmi, il numero più alto (diaframma più chiuso) è colorato in verde. Infatti, per mettere l'obiettivo in modalità MM si imposta l'apertura più chiusa.
Esempio:
Se l'apertura minima è in colore verde, l'obiettivo è un più recente MM
Naturalmente corpi e obiettivi pre e post-MM sono intercambiabili, nel senso che è sempre possibile usare un obiettivo non MM su un corpo MM e viceversa; cambia solo la possibilità di utilizzare i nuovi automatismi di esposizione.
La situazione si complica leggermente considerando che Zeiss ha verosimilmente apportato, nel tempo, leggere modifiche ad alcuni modelli; queste modifiche non sono mai state dichiarate ufficialmente (anzi, la versione ufficiale della Zeiss è che tutti gli obiettivi di un certo modello hanno le stesse caratteristiche ottiche, indipendentemente dall'anno di produzione e dalla versione AE/MM).
Tuttavia, si è fatta strada tra alcuni utenti la convinzione che alcuni modelli abbiano prestazioni ottiche leggermente migliori nella più recente versione MM.
Questi modelli sarebbero:
- Distagon 25/2.8
- Planar 85/1.4
- Tele-Tessar 300/4
Va sottolineato che non esistono dati ufficiali che supportino queste voci.
Tra le versioni AE ed MM potrebbero anche esserci leggere differenze dimensionali nella parte posteriore e nella montatura; al punto che alcuni modelli potrebbero presentare problemi di compatibilità (in particolare: interferenze con lo specchio) quando usati su reflex Canon tramite anello adattatore.
Anche in questo caso, non sembrano esserci criteri certi per affermare se un dato obiettivo è "più compatibile" in versione MM o AE; l'opinione più diffusa è che le versioni AE siano più problematiche, con l'eccezione del Distagon 18/4, che sembrerebbe essere più soggetto a problemi di compatibilità in versione MM.
Quel che è certo, è che alcuni Zeiss possono presentare problemi con lo specchio delle Canon 5D e 5DmkII quando usati con anello adattatore.
Questi problemi di interferenza meccanica sono variabili: le piccole tolleranze dimensionali della parte posteriore dell'obiettivo e della mirror box della fotocamera possono sommarsi in modo fortunato o sfortunato.
Ciò premesso, alcuni obiettivi Zeiss/CY hanno fama di essere più "difficili":
- Distagon 15/3.5
- Distagon 18/4
- Distagon 28/2 ("Hollywood")
- Sonnar 85/1.2
- Sonnar 135/2
Su Internet si trovano diverse "liste di compatibilità", redatte da utenti su base statistica.
Una delle più complete è visibile a questo indirizzo
Il prossimo articolo verterà sulla famiglia di obiettivi grandangolari Zeiss della serie "Distagon".
Fernando Carello - 29/12/2010