Il mio percorso "standard" per la realizzazione di alcuni tipi di immagini prevede, come ultimo step, alcuni ritocchi tramite un software di grafica.
Non dispongo di uno scanner professionale per effettuare la scansione dei negativi (35mm o 6x6), e comunque (finora) ho sempre ritenuto che certe lavorazioni riescano qualitativamente migliori in CO, e altre riescano meglio al computer.
Al di là  di questo mi stavo chiedendo che differenza di qualità  possa esserci tra la scansione di un negativo e quella della relativa stampa in CO.
Ho trovato dei test comparativi tra la scansione del negativo e la stampa fatta con una stampante inkjet (una canon pro9500 markII), ma non ho trovato confronti tra l'acquisizione della stampa in CO e la scansione del negativo.. il cui risultato sarà  seriamente influenzato dallo scanner utilizzato, sia per il negativo sia per la stampa.

Qualcuno ha provato a fare dei confronti?
Qual'è il vostro parere?

Ciao Roberto,
per prima cosa devi tenere presente che da una stampa puoi tirare fuori al massimo quello che e' sulla stampa, sia per quanto riguarda la risoluzione che la leggibilita' in ombre e luci.
Con lo scanner e' veramente tutta un'altra cosa. Un buono scanner, ovviamente. O con il sotware dedicato o con altri, in post produzione puoi cercare di lavorare sulle ombre e le luci, puoi tentare una messa a fuoco piu' precisa, tutto quello che e' sul negativo o sulla diapositiva ha la possibilita' di essere messo in evidenza. La carta da stampa, sia a colori che in bn ha dei grossi limiti nel riprodurre tutte le tonalita' che sono sulla pellicola. Io non sono molto tenero con il digitale ma debbo riconoscere che solo attraverso la scansione e successiva elaborazione ho potuto ottenere delle stampe che con il metodo chimico nonostante tanti tentativi non mi era mai riuscito.
Ciao,
Renzo

Ciao Roberto, trovo che la tua domanda sia molto interessante perchè pone un problema reale sullo stato attuale della tecnica fotografica. Pellicola, digitale o tecniche ibride?
Ti riporto innanzitutto le differenti rispose che ho avuto da un esperto nel settore della camera oscura e da un'altro specializzato invece nella "camera chiara". Il primo sosteneva chiaramente che i risultati migliori si ottengono dalla scansione di una stampa. Il secondo invece riteneva che fosse vero il contrario: buona scansione da negativo e successiva lavorazione digitale. Sperimentando entrambi i sistemi posso assicurare con certezza che il secondo metodo sia da preferirsi al primo per vari motivi. Innanzitutto c'è da notare il fatto che ogni fotografo si affeziona ad un metodo di lavoro ed è comprensibile la differenza di opinioni tra due fotografi di generazioni diverse. Inoltre sono convinto che lo stampatore in questione giustificava la sua idea perchè il suo talento in camera oscura è tale da riuscire ad ottenere risultati che sono opera di un vero e proprio artista; risultati che non sono di certo alla portata di chiunque. Certo, è vero che scansionare una stampa è bello perchè si acquisisce anche la pastosità  della carta e questo puà risultare interessante su una stampa tipografica. Ma questa è una questione di gusti. Trovo invece molto più convincente la posizione dello specialista della post-produzione perchè mi ha fatto notare che un negativo è fatto per essere ingrandito, dunque regge molto meglio alle lavorazioni successive. La qualità  di una scansione da stampa invece, resta decente solo se si ristampa alle dimesioni originali. Inoltre, come giustamente ha notato Enzo, con la scansione da negativo hai a disposizione una quantità  di informazioni enormemente maggiore che potrai, in seguito, decidere di utilizzare o meno. Infine, senza considerare l'eventualità  di manomettere un'immagine aggiungendo o levando elementi, la possibilità  di intervenire sulla luce, sulle ombre, di mascherare o di bruciare, di vignettare, di enfatizzare un dettaglio ecc... raggiungono in "camera chiara" un tale livello di precisione da non poter essere minimamente avvicinato neanche dal miglior stampatore del mondo. Con un sapiente uso di un programma di post-produzione si puà fornire alle immagini qualsiasi tipo di "sapore". Anch'io utilizzo ancora con dedizione la pellicola per la mia ricerca, ma più che altro per un approccio più ragionato o forse perchè sono ancora legato ad un fascino artigianale del processo che difficilmente sperimento sul computer. Ma sarebbe sbagliato negare il fatto che l'accuratezza e la precisione degli interventi e dei risultati, che in ambito professionale sono divenuti ormai quasi abituali e scontati, siano raggiungibili esclusivamente con il computer.
Spero di esserti stato d'aiuto. Mi raccomando però, continua a scattare in pellicola!!!!

Si potrebbe anche dire che scansionando la stampa mostri il lavoro dello stampatore se scansioni il negativo e lo lavori tu mostri il tuo lavoro...dipende quello che preferisci.
Personalmente sono passato dalla prima opzione, servendomi di un grande stampatore (colore) come Ghi, alla seconda in cui partendo dal negativo (o dalla diapositiva) preferisco fare io il colore e tutto il resto.
Sui risultati si puà discutere ( è anche una questione di gusti) ma fondamentale, per me oggi, la possibilità  di essere autonomo nel processo.
ciao
oscar

comunque ciao
oscar

una ripetizione del saluto
scusate

oscar

A livello di qualità  tecnica non c'è alcun dubbio che la scansione della pellicola sia preferibile: anche limitandoci solo alla risoluzione, è facile vedere che scansionare la stampa produce un'immagine che ha già  perso in MTF per via dell'ingranditore e poi della carta, mentre il negativo ha ancora intatti i suoi dettagli e microcontrasto.

Immagine scansionata da stampa:

MTFfin = MTFo * MTFp * MTFi * MTFc * MTFs
(o = obiettivo fotocamera, p = pellicola, i = ingranditore, c = carta/sviluppo, s = scanner)

Immagine scansionata da pellicola:

MTFfin = MTFo * MTFp * MTFs
(o = obiettivo fotocamera, p = pellicola, s = scanner)

Poiché tutti questi MTF sono minori di 1, è immediato vedere che scansionando la stampa si perdono molti dettagli.
Ma in realtà  i danni maggiori si apportano alla gamma dinamica... una stampa scansionata puà riuscire *forse* a restituire 5 stop, la scansione di un negativo puà restituirne 7-8.

Fer

grazie a tutti per le informazioni,
vedrà di vincere qualche bel premio così da potermi permettere qualche scanner dignitoso
Nel frattempo, quando dovrà seguire quel "percorso di realizzazione", porterà i negativi in un laboratorio della zona..

c'è però da dire che alcuni interventi di camera oscura non vengono proprio semplici da rifare uguali in camera chiara...
se l'obbietivo è avere copia di una stampa per dire "questa foto è così" allora conviene caldamente scansionare o fotografare la stampa, come fosse la riproduzione di un quadro
se invece si vuole giusto avere l'idea di cosa contiene il negativo, oppure questo sarà  stampato digitale allora non c'è storia e si scannerizza direttamente la pellicola

ciao
dani