Ciao a tutti. Ho ritirato ieri delle stampe dal laboratorio e ho notato con orrore che i colori erano tutti scialbi, le facce olivastre, le ombre azzurrine. I tecnici del laboratorio mi hanno detto che più di tanto non avevano potuto correggere, e che i file da me forniti avevano un profilo colore "strano" che richiedeva la conversione una volta aperto in Photoshop sui loro PC. Io ho scattato in RAW impostando sulla fotocamera il profilo Adobe RGB 1998. Dopo aver elaborato il RAW con Adobe Camera Raw esco a 300 dpi, 16 bit e ProPhoto RGB come profilo colore. Apro l'immagine con Photoshop, inserisco una leggera maschera di contrasto e salvo in TIFF 16 bit con profilo colore Adobe RGB 1998. Questo è il file che io fornisco al laboratorio per la stampa. Da quando uso questa procedura le stampe appaiono scialbe come ho descritto. Dove sta l'errore? - Nell'uscire da ACR con ProPhoto (ma tutti consigliano di impostare questo profilo, che è anche il profilo di default di Lightroom)? - Nel salvare in TIFF anziché in JPEG? - Nell'ostinarmi a fotografare in digitale che non ci sono portato? Qualcuno ha un'idea? Grazie.

Ciao Michele,
probabilmente la loro macchina da stampa è settata per lo spazio sRGB a 8 bit, quindi puoi provare a passargli i file dopo averli convertiti secondo questi parametri.

Comunque, in generale, mi fiderei poco delle capacità  di un tecnico stampatore che definisce “strano” lo spazio colore AdobeRGB.

A presto.

Fabio

Citazione:

Eh già , mi sa che conviene cambiare lab

"Io ho scattato in RAW impostando sulla fotocamera il profilo Adobe RGB 1998"

Scusate ma chiaritemi questa affermazione. Ma se io scatto in raw a che serve impostare nella fotocamera un profilo colore ?

Come dice Fabio, se converti il file in RGB non dovresti avere altri problemi.

Ciao

Impostare lo spazio colore quando si scatta in Raw serve a due cose:

- se si usa la modalità  RAW+JPG, la JPG assume appunto quello spazio colore
- alcuni convertitori raw leggono il settaggio e lo usano come default per il salvataggio finale dell'immagine (si puà comunque sempre cambiare)

Sicuramente nel caso di Michele il laboratorio, come spessissimo avviene, non ha le macchine configurate in modo appropriato per gestire spazi colore di ingresso diversi dal classico sRGB.
E' successo anche a me più e più volte, anche con siti online specializzati come DigitalPix.it.
Purtroppo spesso conviene rassegnarsi e consegnare tutto in sRGB.

Fer

àˆ cosa risaputa e ... purtroppo triste... che buona parte dei laboratori stampino gestendo file inviati solo con spazio colore sRGB
Mi chiedo come sia possibile che non usino un sistema che converta qualsiasi profilo colore nel proprio profilo di stampa, non mi sembra sia così complicato.

Fino a 3-4 anni fa poteva passare, ma adesso che anche il più scarso dei monitor ed una discreta stampante casalinga hanno un gammut maggiore del sRGB, diventa davvero assurdo questo modo di processare i file.

Poi, sul risultato finale, effettivamente non so quanto la differenza sia visibile; di fatto spendiamo denaro e s***mentali su come sviluppare un RAW per poi vedercelo massacrare così.

lonewolf oltre a porre un quesito descrive una procedura di postproduzione che è di per se corretta ma che potrebbe portare ad errori:

Scatta in RAW con spazio AdobeRGB, uscita da Cameraraw in spazio Prophoto, ritocco e salvataggio in AdobeRGB...

La procedura, ripeto, è corretta, ma così facendo c'è il rischio di "ASSEGNARE" il profilo Adobe con terrificanti conseguenza... è importantissimo ricordare di "CONVERTIRE" in AdobeRGB o sRGB che sia... sembra scontato ma non si sa mai...

Io uso questa stessa procedura perché da Prophoto posso scegliere se convertire di volta in volta in AdobeRGB (tipografia), in sRGB (per il web), direttamente nel profilo della mia stampante, oppure lasciarlo in ProPhoto (per lab. pro che gestisce al meglio).

Nel caso di lonewolf io processerei tutti i passaggi in AdobeRGB.... si corre meno rischi ;)

Ciao
Stefano Z.