Dopo aver parlato bene di Serrano, e a ben ragione vista la qualità  dei lavori che ho visto esposti alla mostra al Pac, e della fotografia/arte contemporanea, mi sembra giusto per "bilanciare" un pò i punti di vista sentire anche il parere di uno dei grandi maestri della fotografia, Duane Michals.

Chi sia Michals penso non abbia bisogno di presentazione, fotografo che per le sue immagini ed idee innovative ha radicalmente cambiato il modo di concepire il mezzo fotografico, tanto che all'inizio della sua carriera è stato subito rifiutato dal mondo della fotografia classica ("quando ho cominciato o facevi l'Ansel Adams o il Cartier Bresson, non c'era spazio per altro, ed io non ero interessato a nessuno dei due") ma ebbe subito una accoglienza calorosa negli ambienti dell'arte moderna, è infatti il primo che tresgredisce al postulato dell’autonomia della singola immagine, fino al punto di scattare intere sequenze per raccontare situazioni da lui costruite, e poi addirittura inserisce dei testi scritti sulle stampe...il disappunto e la disaffezione di Michals per la scena della fotografia contemporanea è noto (ne avevamo anche discusso qui ), però forse non tutti sanno che qualche anno fa ha realizzato una serie di immagini che ironizzano e prendono in giro i fotografi oggi più quotati, Gursky e la Scuola di Dusseldorf, Cindy Sherman, Serrano, Sherrie Levine, alcune sono veramente da crepare dal ridere (specialmente quelle sulla Sherman), ma anche quella "dedicata" a Gursky, una stampa di 180x120cm di un cetriolo su un piatto, e su cui il NY Times ha scritto "explores as never before the sense of picklehood, or what it means to be a pickle."
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Purtroppo in rete non sono riuscito a trovare granchè, però qui ce ne sono alcune (e fortunatamente quelle proprio su Gursky, Dusseldorf e la Sherman), non sono riuscito a trovare però quelle che prendono in giro Serrano...

Azzo, questa mi scorre nuova. Una presa per i gioielli sulla sherman.. poverella.

Karl: Duane, how did you come to be Duane Michals as we know him today?

Duane: With me, it's all been about thinking. I don't walk around with a camera waiting for something to take a picture of. I never did. Essentially, I've always been introspective, and it's always been there, the notion that the mind is the source of everything. I'm an anomaly in photography because I don't believe in the eyes!
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trovo quest'intervista fantastica![IMHO]

testo integrale dell'intervista a Duane Michals [1994]

Non conoscevo queste prese in giro di Michals , tuttavia non le trovo per nulla al pari delle sue opere.
Mi sa che il nostro era un po' a corto di ispirazione.


Andrea