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1 Utenti anonimi
Vivian Maier a Monza |
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Moderatore
Iscritto il:
13/5/2004 17:25 Da lombardia
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Visitata ieri la mostra alla Reggia di Monza
https://vivianmaierunseen.com/ molto bello l'allestimento con anche diverse note ludiche, tipo la stanza di realtà virtuale che permette di trovarsi immersi nella New York o Chicago dell'epoca e con la sua Rolleiflex in mano, potendo scegliere di scattare le scene che vedeva lei. Un giochino, ma simpatico . Le foto, ben presentate ed illuminate, la più parte stampe recenti, ma numerose anche le stampe vintage e comunque tutte ai sali d'argento, sono presentate per gruppi omogenei in base al contenuto ..ad esempio una serie sulle "mani" delle persone colte per strada, mi è piaciuta in particolare. Per curiosità, un commento colto al volo da una visitatrice : "sono belle, ma se una per 30 anni fotografa in continuazione, collezionando oltre 120.000 negativi, un 100-200 foto per farci una mostra le trovi comunque...brava, ma insomma, forse un pò troppo sopravvalutata" Riferisco come ho sentito; personalmente non ne sono affatto convinto, però certo, la sua vicenda personale così inusuale un pochino aggiunge .
Inviato: 23/12 17:43
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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Re: Vivian Maier a Monza |
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Iscritto il:
29/5/2009 11:05 Da Bologna
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Posso anche essere d'accordo sul fatto che se fai 120 mila fotografie una su mille possa essere buona, ma non è questo il punto. Quello che mi ha sempre stupito per non dire infastidito è che Vivian Maier non ha fornito tanto al mondo della fotografia quanto al mondo della comunicazione. Purtroppo non lei ma i suoi scopritori, che con una sapiente narrazione che ha del romanzesco, sono riusciti a creare un vero e proprio fenomeno di massa e credo oggi si facciano più mostre e libri su Vivian Maier che di ogni altro fotografo, un fenomeno che per me ha più a che fare col marketing che con la cultura fotografica e che sarebbe da studiare di per sè, al di là della fotografia. Per la cronaca a Bologna, nello stesso Palazzo Pallavicini, sono state fatte due mostre: dal 3 marzo 2018 al 27 maggio 2018 e dal 7 settembre 2023 al 28 gennaio 2024.E siccome Bologna non brilla ceto per le sue mostre di fotografia (escluso il MAST) mi sembra che sia anche un ottimo business.
Inviato: 23/12 19:26
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www.oscarferrari.com | ||
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Re: Vivian Maier a Monza |
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Iscritto il:
23/6/2022 9:20 Messaggi:
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Citazione:
Vorrei rispondere a quella visitatrice: non c’entra niente il fatto che nel tanto c’è anche il buono, le fotografie che, anche senza una mostra allestita, si possono vedere, ad esempio qui (sezione portfolios) : https://www.vivianmaier.com/, sono scatti di una grande fotografa, cioè di una che sapeva come inquadrare e come cogliere ciò che voleva cogliere e che era tipico del genere fotografico “street”. Un genere di fotografie che fissa per sempre l’umanità e soggetti che si possono incontrare per strada (ma non esclusivamente in strada) nella vita quotidiana. Hanno fatto questo genere fotografi come H.C Bresson, E. Erwitt, R. Doisneau, D. Arbus, W. Ronnis, G.B. Gardin e una miriade di altri più o meno noti e grazie a loro possiamo vedere i volti, le espressioni, le emozioni, le situazioni, di una umanità che è vissuta in varie epoche e vari luoghi del mondo. V. Mayer, nel genere di fotografia che faceva, era una grande fotografa e non da meno di quelli che citato. Se uno non vede il soggetto e non lo sa inquadrare può farne anche un milione, saranno sempre spazzatura. Valutare a posteriori la casualità statistica sul numero di scatti che ha fatto, non ha senso. Probabilmente per V. Mayer tutti i suoi 120.000 scatti avevano un senso e non possiamo sindacarlo noi. Poi che altri ne scelgano 100-200 per una mostra è un arbitrio gratuito, si può dire solo che vanno bene o sono "buone" secondo i canoni estetici di chi ha selezionato le foto da esporre.
Inviato: 30/12 13:06
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Re: Vivian Maier a Monza |
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Iscritto il:
22/6/2009 11:34 Messaggi:
1030
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Da sempre suddivido le fotografie che vedo in due grandi categorie, quelle che mi piacciono e quelle che non mi piacciono. Non sono mai riuscito a farmi piacere una fotografia solo perché l’ha scattata un grande fotografo o perché qualcuno l’ha pagata una cifra folle o perché a tutti piace.
Le fotografie di Vivian Maier a me piacciono. Molto. Essendo la mia fotografia agli antipodi della Street, quelle che più apprezzo sono quelle pensate, come gli autoritratti, alcuni davvero geniali. Vivian Maier al mondo della fotografia non ha dato nulla perché non le interessava. Ha sempre fatto un altro mestiere, ed ha sempre fotografato esclusivamente per sé stessa, per il puro piacere di fotografare nella più assoluta libertà. Cosa che me la fa stimare oltremodo. Tutto ciò che è stato scritto e detto su di lei a posteriori è opera di altri, ma almeno ci ha permesso di vedere le sue opere. A collocarla al livello dei più grandi nomi noti del suo tempo sono le sue fotografie, non ciò che si è detto di lei. Alla signora di cui si parla, oltre alle giuste osservazioni di Pino ricorderei che Berengo Gardin ha un archivio di 2 milioni foto, Scianna, che non fa più foto da una decina d’anni, ne ha scattate un milione e duecentomila, ecc. ecc.
Inviato: 31/12 7:20
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