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LA ROLLEIFLEX BIOTTICA: CENNI STORICI E MODELLI


INTRODUZIONE
Molti utilizzano ancora con piacere fotocamere analogiche, molti utilizzano ancora modelli storici, per motivi che non sempre sono riconducibili ad una mera motivazione affettiva. Alcune fotocamere definibili di modernariato vengono utilizzate semplicemente perché permettono di ottenere ottime immagini, a volte le si usa per il piacere, forse un po’ feticistico, di maneggiare un oggetto superbamente realizzato, altre volte perché le loro caratteristiche sono uniche e possono rivelarsi utili in determinate situazioni di ripresa. Utilizzare, oggi, una Rolleiflex biottica può derivare da tutte queste motivazioni.
La Rolleiflex biottica è la fotocamera, insieme alla Linhof Technika, che detiene il primato della longevità: viene prodotta dal 1929, con una sola interruzione di due anni nel corso degli anni ottanta; oggi sono disponibili tre versioni.
In questi anni ha utilizzato la Rolleiflex non solo il gotha della fotografia –basti pensare, solo per fare qualche nome, a Diane Arbus, Richard Avedon, Cecil Beaton, David Bailey, Bill Brandt, Margaret Bourke-White, Robert Doisneau, Ernst Haas, Helmut Newton, Irving Penn- ma anche tantissimi professionisti e fotoamatori, che ne hanno apprezzato la capacità di unire una grande qualità d’immagine ad un’elevata trasportabilità, una grande affidabilità ed una buona velocità operativa.
Negli anni dieci del secolo scorso, un ingegnere della Voigtländer, Reinhold Heidecke, vuole costruire una fotocamera che possa essere utilizzata dai soldati nelle trincee senza doversi sporgere: la scelta di un apparecchio biottico consente di inquadrare dal basso con le mani alzate senza alcun problema; Heidecke vuole evitare il soffietto: quello della sua Kodak 3A -la fotocamera portatile di riferimento in quegli anni- viene pochi giorni dopo il suo acquisto roso dai topi e, poiché questi animali sono molto frequenti nelle trincee, decide che la sua fotocamera utilizzerà una slitta metallica per la messa a fuoco.
Quando Heidecke viene a sapere che le forze armate americane ordinano alla Carl Zeiss un cospicuo di numero di Tessar, si rende conto che quest’ottica è considerata la migliore disponibile e decide che la sua fotocamera ne sarà dotata.
La scelta di utilizzare pellicola in rullo, a scapito delle pellicole piane, deriva dalla ricerca di una soluzione che coniughi la velocità operativa alla qualità: Heidecke sa che, dal 1907, alla Kodak si é trovato il modo di evitare l’incurvamento eccessivo del film, fatto che in precedenza non permetteva di ricavare risultati eccellenti con gli apparecchi a rullo.
La fotocamera che Heidecke ha in mente deve essere facilmente trasportabile in ogni luogo e con ogni tempo e deve avere un mirino grande e luminoso, che permetta di comporre le immagini con facilità.
Nel 1916 Heidecke ha pronto il progetto di massima e lo propone alla Voigtländer: Peter Voigtländer non comprende tuttavia la portata commerciale del progetto di Heidecke e rinuncia alla produzione. Appurato il disinteresse di Peter Voigtländer a produrre il suo apparecchio, Heidecke, trova un socio, Paul Franke, un commerciante di apparecchiature fotografiche: Franke conosce le richieste del mercato ed intuisce le possibilità commerciali dell’apparecchio creato da Heidecke. Nel dicembre del 1919 viene fondata la Franke & Heidecke che inizia a produrre apparecchi stereoscopici progettati da Heidecke. Interessante è ricordare che quando Peter Voigtländer tenterà di cavalcare il successo della Rolleiflex, presentando un apparecchio con caratteristiche analoghe, la Voigtländer Superb, perderà una causa con la Franke & Heidecke per aver copiato troppe soluzioni dalla Rolleiflex; nel 1965, il marchio Voigtländer sarà addirittura acquistato dalla stessa Franke & Heidecke.
Bisogna attendere il 1927 per vedere il primo prototipo della Rolleiflex: nel corso di quell’anno ne vengono prodotti altri dieci e nel dicembre del 1928 comincia la produzione regolare. La vendita inizia il 17 gennaio del 1929: nei primi due anni verranno venduti 3881 esemplari.
Il nome Rolleiflex ha una curiosa derivazione: Roll deriva da rollfilm, ei dalla seconda e terza lettera del nome e del cognome di Heidecke e flex da reflex. La pronuncia corretta è ‘Rollaiflex’.
Nelle note sottostanti vengono identificati e descritti tutti i modelli e varianti di Rolleiflex con indicazione su date di produzione, matricole, caratteristiche tecniche ed estetiche, dove disponibile; In genere vengono indicate le differenze rispetto al modello descritto precedentemente; destra e sinistra si riferiscono sempre all’apparecchio visto frontalmente. La descrizioni sono cronologiche all’interno delle quattro grandi tipologie di Rolleiflex: Rolleiflex 3,5, Rolleiflex 2,8, Rolleiflex T, Tele-Rolleiflex e Weitwinkel-Rolleiflex. La denominazione dei modelli Rolleiflex non è univoca: ho cercato di utilizzare la deniminazione originale, riportando in alcuni casi la denominazione alternativa, spesso maggiormente utilizzata nei paesi anglosassoni.


ROLLEIFLEX 3,5 E ANTECEDENTI

ROLLEIFLEX (K1 611/612)
Dal 1929 al 1932; matricole da 1 a 199999.
Detta anche ORIGINAL ROLLEIFLEX. Monta il Carl Zeiss Tessar 7,5 cm f4,5 e (K1 612) f3,8, con quattro lenti in tre gruppi, messa a fuoco minima a 90 cm. L’otturatore è il Deckel Compur con tempi da 1 a 1/300 sec. più posa B e T, senza sincronizzazione flash. Il logo Rolleiflex è stampato in bianco. Possono essere utilizzati filtri a pressione del diametro di 28,5 mm. Dispone di manopola rotonda per il trascinamento pellicola. Il dorso non è rimovibile. Inizialmente viene prodotta per utilizzare rulli 620: molti esemplari sono stati successivamente modificati per poter utilizzare rulli 120. Nel corso della produzione, con l’avvento di macchinari migliori, vi sono migliorie estetiche ed un aumento della qualità di realizzazione.

ROLLEIFLEX STANDARD 4,5-3,8-3,5 (6RF 620/621/622)
Dal 1932 al 1938, (fino al 1935 la 620); matricole da 200000 a 567550.
La 6RF 620 monta il Carl Zeiss Tessar 7,5 cm f4,5, mentre la 6RF 621 ha un’apertura di f3,8 e la 6RF 622 di f3,5. La 6RF 622 è l’unica Rolleiflex con ottica f3,5 senza la baionetta sull’ottica da ripresa.
La scritta Rolleiflex è in metallo con verniciatura bianca; stampigliatura ‘Compur’ sotto l’obiettivo di ripresa; finestrella con indicazione del valore prescelto di tempo e diaframma sopra l’obbiettivo di visione; dorso rimovibile; mirino a pozzetto convertibile, tramite cursore, in mirino a traguardo, con caratteristico disegno a croce; supporto per cinghia a bottone; leva per l’avanzamento della pellicola. Sono utilizzabili, nei primi modelli, sia i rulli 117 che i 120, successivamente solo i 120. Nella 6RF 622 è inserita una livella a bolla nel vetrino di messa a fuoco. Sono disponibili il dorso per pellicola piana, il dorso Rolleikin per l’uso della pellicola 135 e due lenti addizionali Zeiss Proxar per riprese ravvicinate.

ROLLEIFLEX AUTOMAT (RF 111A)
Dal 1937 al 1939; matricole da 568516 a 805000.

Vengono introdotte importanti modifiche strutturali ed estetiche. La leva di carica comanda il trascinamento della pellicola e il riarmo dell’otturatore, con il movimento a pendolo caratteristico anche di tutte le Rolleiflex successive. Sono introdotti i caratteristici cursori circolari, tra l’ottica di visione e di ripresa, per selezionare i valori di diaframma e di tempo: frontalmente hanno un rivestimento grigio. L’otturatore è il Deckel Compur Rapid con tempi da 1 a 1/500 sec. e posa B. Sul frontale, in alto a destra, è presente la levetta dell’autoscatto, con ritardo di 10 secondi. È introdotto il dispositivo di tasto che permette il riconoscimento meccanico dell’inizio della pellicola dopo la carta di protezione, blocca il contafotogrammi al numero 1 con la conseguente possibilità di armare l’otturatore; con tale dispositivo è possibile caricare il rullo in pochissimo tempo: da tale automatismo deriva il nome Automat. Il vetrino di messa a fuoco permette, attraverso il movimento di un riquadro, la visione con correzione della parallasse. Stampigliatura ‘Compur Rapid’ sotto l’obiettivo di ripresa e ‘Franke & Heidecke Braunschweig’ tra le due ottiche. Dalle matricole più recenti è presente il blocco di sicurezza del pulsante di scatto. È l’unica Rolleiflex Automat con la doppia baionetta Rollei gruppo I solo sull’obiettivo di ripresa, mentre l’obiettivo di visione può montare filtri a pressione del diametro di 28,5 mm.

ROLLEIFLEX AUTOMAT 2 (K4 B)
Dal 1939 al 1945; matricole da 805000 a 1050000.
Doppia baionetta anche sull’ottica di visione.

ROLLEIFLEX STANDARD NEU (K4 640)
Dal 1939 al 1941; matricole da 805000 a 927999, condivise in parte con K4 B.
Rappresenta una versione semplificata e meno costosa della Rolleiflex Automat 2, sprovvista di cursori circolari, sostituiti da leve, di autoscatto e di dispositivo di tasto.

ROLLEIFLEX AUTOMAT 3 (K4 B2)
Dal 1945 al 1949; matricole da 1050000 a 1099999.
I cursori circolari per la selezione di tempi e diaframmi hanno inserti frontali neri; coassiale al pulsante di scatto è presente la filettatura per il cavo flessibile; fra le due ottiche compare la stampigliatura ‘Compur Rapid’ e sotto l’obiettivo di ripresa ‘Franke & Heidecke Braunschweig’. Dall’inizio della produzione la macchina monta il Carl Zeiss Jena Tessar 7,5 cm f3,5, dal febbraio 1946 il Carl Zeiss Opton Tessar 7,5 cm f3,5 e dal luglio dello stesso anno lo Schneider Xenar 75 mm f3,5; tutte le ottiche hanno trattamento antiriflesso: il Tessar presenta la caratteristica T rossa e lo Xenar il triangolino bianco. L’introduzione delle ottiche Schneider deriva dal fatto che Zeiss Jena e Zeiss Opton non sono in grado di rifornire Franke & Heidecke di tutti gli obiettivi necessari per la produzione della Rolleiflex.

ROLLEIFLEX 3,5 (K4 50)
Dal 1949 al 1951; matricole da 1000000 a 1168000.
Conosciuta anche come ROLLEIFLEX AUTOMAT X. È prodotta col Tessar Jena, il Tessar Opton e lo Xenar; viene rinnovato il cappuccio del pozzetto, con lente di ingrandimento più grande e attacchi per montare maschere di formato nel mirino a traguardo. Dalla matricola 1117000 pressapellicola con posizione per montare il Rolleikin II. Il modello per l’esportazione ha la stampigliatura ‘Made in Germany’ sulla manopola di messa a fuoco e le distanze sono espresse in piedi.

ROLLEIFLEX 3,5 A (K4 A)
Dal 1951 al 1954; matricole da 1200000 a 1427999.
Conosciuta anche come ROLLEIFLEX AUTOMAT 4. Viene introdotto l’otturatore Deckel Synchro-Compur, con sincronizzazione flash X e M, selezionabile con selettore sul frontale in basso a destra. Tra le due ottiche è presente la stampigliatura Synchro-Compur. Dalla matricola 1267000 è presente, sulla base dell’apparecchio, una scanalatura e, sul frontale, in basso, due attacchi che permettono l’utilizzo dell’attacco rapido per treppiede, il Rolleifix, e dell’impugnatura a pistola.

ROLLEIFLEX 3,5 B (K4 B)
Dal 1954 al 1956; matricole da 1428001 a 1479999 (Tipo I) e da 1479000 a 1739999 (Tipo II).
Conosciuta anche come ROLLEIFLEX 3,5 MX-EVS. Viene introdotto l’accoppiamento tra selezione di tempo e diaframma con un valore EV. Tale accoppiamento è effettuato selezionando il valore EV sulla parte frontale del selettore circolare dei tempi: ruotando entrambi i selettori si può scegliere una delle coppie tempo-diaframma corrispondenti al valore EV selezionato. La manopola di messa a fuoco ha un diametro più grande. Vengono ridisegnati gli attacchi per la cinghia di trasporto, con mezzaluna di metallo per la protezione del rivestimento, i bottoni porta rullo, il cursore per il blocco del pulsante di scatto ed il selettore della sincronizzazione flash, ora coassiale alla presa di sincronizzazione. Il tipo I permette l’esclusione dell’accoppiamento tra tempi e diaframmi attraverso una pressione sul selettore dei diaframmi; il tipo II permette il disaccoppiamento attraverso un apposito comando sul fronte del selettore dei diaframmi: se lo si preme e lo si ruota fino al blocco e all’indicazione dei due semicerchi c’è accoppiamento, ruotandolo invece fino al blocco senza indicazioni i selettori di tempo e diaframma sono indipendenti l’uno dall’altro. Le matricole del tipo I e del tipo II in parte coincidono.

ROLLEIFLEX 3,5 E (K4 C)

Dal 1956 al 1959; matricole da 1740000 a 1787849, versione con esposimetro, da 1850000 a 1868442, senza esposimetro.
Conosciuta anche come ROLLEIFLEX 3,5 C. È disponibile con ottica Zeiss Planar 75 mm f 3,5 oppure Schneider Xenotar 75 mm f 3,5, entrambe con cinque lenti in quattro gruppi e messa a fuoco minima ad un metro. È la prima Rolleiflex con esposimetro sulla manopola della messa a fuoco per la rilevazione dei valori EV con cellula al selenio sotto la stampigliatura Rolleiflex sul fronte, con a destra il selettore per luminosità normale e debole, con indicatore rosso. È possibile inserire sopra alla cellula un diffusore per il calcolo della luce incidente. Le ottiche hanno doppia baionetta Rollei gruppo 2. Scompare la stampigliatura ‘Synchro Compur’ tra le lenti: ‘Synchro’ appare a sinistra dell’obiettivo di ripresa e ‘Compur’ a destra; scompare la stampigliatura ‘Braunschweig’ sotto l’ottica da ripresa, sostituita da ‘Germany’. Nel 1958 viene presentata una versione, più economica, senza esposimetro.

ROLLEIFLEX 3,5 E2 (K4 C2/C3)

Dal 1959 al 1961 (K4 C2) e dal 1960 al 1962 (K4 C3); matricole da 1870000 a 1872010 (K4 C2) e da 2480000 a 2482999 (K4 C3).
La K4 C2 monta lo Zeiss Planar e la K4 C3 lo Schneider Xenotar. Versione senza esposimetro, con cappuccio rimovibile. Corpo simile al modello F. La maggior parte della produzione è esportata negli USA. Numero di serie sotto l’obiettivo di ripresa.

ROLLEIFLEX 3,5 E3 (K4 C3)
Dal 1961 al 1965; matricole da 2380000 a 2385034.
È un modello economico, pensato soprattutto per poter utilizzare le casse E ancora disponibili in fabbrica dopo il lancio del modello F; senza esposimetro; stampigliatura ‘Synchro-Compur’ tra le lenti; autoscatto a sinistra dell’obiettivo di ripresa, coassiale al selettore di sincronizzazione flash. È disponibile come accessorio il selettore per l’uso del rullo 220 ed è possibile montare l’esposimetro.

ROLLEIFLEX 3,5 F (K4D)

Dal 1958 al 1960; matricole da 2200000 a 2219999.
Vengono introdotte notevoli variazioni estetiche e funzionali: esposimetro accoppiato ai selettori di tempi e diaframmi; cappuccio rimovibile con lente di ingrandimento e con mirino a traguardo con finestrella di inquadratura e finestrella per la messa a fuoco tramite lentina e specchio; vetrini di messa a fuoco intercambiabili; nuova manopola di messa a fuoco con finestra di visualizzazione della profondità di campo tramite banda bianca; selettore della sensibilità della pellicola con coassiale correttore dell’esposizione attraverso la selezione del fattore di esposizione del filtro montato, da 0,5 a 3; cursore per esposizioni multiple coassiale alla leva di riarmo e trascinamento; autoscatto a sinistra dell’obiettivo di ripresa, coassiale al selettore di sincronizzazione flash; stampigliatura ‘Franke & Heidecke Germany’ sotto l’obiettivo di ripresa. Disponibile anche senza esposimetro.

ROLLEIFLEX 3,5 F Model 2 (K4E)

1960; matricole da 2230000 a 2241500.
All’interno del corpo, selettore per l’inserimento del vetro pianparallelo per aumentare la planeità della pellicola; piastra pressapellicola con selezioni per pellicola 120, pellicola 120 con vetro pianparallelo, pellicola 135 con Rolleikin.

ROLLEIFLEX 3,5 F Model 3 (K4F)
Dal 1960 al 1964; matricole da 2250000 a 2299999.
Stampigliatura tra gli obiettivi ‘Made in Germany Franke & Heidecke’. Dalla matricola 2298816 la scala delle distanze è espressia in metri e in piedi.

ROLLEIFLEX 3,5 F Model 4 (K4F1)

Dal 1965 al 1976; matricole da 2800000 a 2844999.
Con questo modello vengono introdotte le nuove versioni con disegno a sei lenti dello Zeiss Planar 75 mm f 3,5 e dello Schneider Xenotar 75 mm f 3,5: il sesto elemento posteriore in vetro ottico colorato ha la funzione di migliorare la resa nell’uso di pellicole a colori. Il rivestimento della fotocamera non è più in pelle, ma in materiale sintetico; gli attacchi per la cinghia perdono la mezzaluna di metallo; sul lato della manopola di riavvolgimento e di riarmo appare il nuovo pannello sul quale, a richiesta, è possibile montare il selettore fra rulli 120 e 220.

ROLLEIFLEX 3,5 F Model 5 (K4F2)

1979; matricole da 2845000 a 2857149 e da 3555000 a 3559999.
Conosciuta come ‘white face’ per la copertura in alluminio della piastra portaottiche; a destra dell’obiettivo di ripresa è presente la stampigliatura ‘Made in Germany’, sotto ‘Rollei-werke Franke & Heidecke’ seguita dal numero di matricola e a sinistra ‘Synchro-Compur’; é l’ultima Rolleiflex 3,5 prodotta.


ROLLEIFLEX T


Progettata da Theodore Uhl -un giovane ingegnere appena laureato ed il primo progettista ad utilizzare materie plastiche all’interno di una Rolleiflex- la T vuole essere l’alternativa a metà fra le spartane Rolleicord e le costose Rolleiflex E e F. Grazie alle semplificazioni costruttive ed all’utilizzo di parti in plastica si riesce a ridurre il prezzo di vendita: alla presentazione la T costa all’incirca il doppio di una Rolleicord e un buon terzo in meno di una 3,5 F.
Dopo la presentazione, quando l’ingegner Heidecke viene a sapere che il nome della fotocamera non deriva dall’iniziale del nome dell’obiettivo che monta -il Tessar- ma dall’iniziale del nome di Uhl, non gradisce il fatt e licenzia il giovane progettista.
Il più grande ordine per la T giunge dal ministero della difesa britannico. Royal Navy e British Army sono così soddisfatti che un secondo ordine viene effettuato nel 1971.

ROLLEIFLEX T 1 (K8T)
 
Dal 1958 al 1966; matricole da T2100000 a T2199999.
Monta un obiettivo Carl Zeiss Tessar 75 mm f 3,5 rivisto per l’occasione e l’otturatore Deckel Synchro-Compur MXV; ha il cappuccio intercambiabile e levette con terminazione in plastica al posto dei selettori circolari per tempi, diaframmi ed accoppiamento EV; lo scatto, con sistema di blocco, è montato su una struttura cilindrica ed affaccia sul lato sinistro. Può montare una mascherina nel dorso che permette di ottenere 16 scatti 4x5,5 o 4x4 su rullo 120; la parallasse è corretta automaticamente; attacchi per la cinghia con mezzaluna metallica; doppia baionetta Rollei gruppo I. Priva di sistema di tasto: il caricamento avviene collimando la freccia sulla carta che avvolge il rullo con due riferimenti nel dorso. Può montare l’esposimetro con lettura EV. La fotocamera  è rivestita in similpelle grigia e, a partire dalla maricola 2151000, in similpelle  nera.

ROLLEIFLEX T 2 (K8T2)

Dal 1966 al 1971; matricole da T2220000 a T2313999.
Monta l’otturatore Deckel Synchro-Compur X; stampigliatura ‘Made in Germany’ a sinistra dell’obiettivo di ripresa, ‘Rollei werke’ sotto e ‘Franke & Heidecke’ a sinistra, ‘Synchro-Compur X’ tra gli obiettivi; attacchi per la cinghia senza mezzaluna metallica; levette per la selezione di tempi e diaframmi con terminazione in metallo; scompare la selezione M della sicronizzazione flash; manopola della messa a fuoco con indicazioni in metri e piedi. Una piccola serie prodotta su richiesta con finiture in grigio nel 1966.

ROLLEIFLEX T 3 (K8T3)

Dal 1971 al 1976; matricole da T2314000 a T2320298.
Versione detta ‘white face’ per la copertura in alluminio della piastra portaottiche; dalla matricola T2315800 monta lo Schneider Xenar 75mm f 3,5 con quattro lenti in tre gruppi, messa a fuoco minima a 90 cm; tra gli obiettivi è presente la stampigliatura ‘Made in Germany Synchro-Compur X’ e sotto all’obiettivo di ripresa ‘Rollei-werke Franke & Heidecke’ seguita dal numero di matricola; é l’ultima Rolleiflex T prodotta.


ROLLEIFLEX 2,8

Nel 1948, con la presentazione dell’Hasselblad 1600F con ottica standard Kodak Ektar 80 mm f 2,8, é necessario per la Franke & Heidecke presentare un modello con la stessa apertura massima, per mantenere una posizione di eccellenza nel mercato degli apparecchi professionali; allo steso tempo si vuole andare incontro alle esigenze di quei fotografi che desiderano un’apertura maggiore, per riprese a luce ambiente e per un miglior controllo del fuori fuoco. La piastra portaottiche della Rolleiflex 3,5 ha lo spazio sufficiente per ospitare due ottiche con focale f 2,8: nel 1949 viene presentata la prima Rolleiflex 2,8.

ROLLEIFLEX 2,8 A (K7A)

Dal 1949 al 1951; matricole da 1101000 a 1139999.
Monta l’obiettivo Carl Zeiss Jena Tessar 80 mm f 2,8 e l’otturatore Deckel Compur Rapid con tempo più veloce limitato a 1/400 di secondo, a differenza di quello montato su altri modelli e non dispone di sincronizzazione M del flash; doppia baionetta Rollei gruppo II; piastra pressapellicola non verniciata ad una sola posizione; stampigliatura ‘Compur-Rapid’ tra le due ottiche e ‘Franke & Heidecke Braunschweig’ sotto l’ottica di ripresa. Le 2,8 A con Tessar Jena dal numero di serie 2300000 al 3000000 sono richiamate in fabbrica a causa dell’eccessiva morbidezza della resa dell’ottica: la Franke & Heidecke si rende disponibile a sostituire il Tessar Jena con il Carl Zeiss Opton Tessar 80 mm f 2,8: tuttavia meno della metà delle 2,8 A prodotte sono inviate in fabbrica per la sostituzione dell’ottica. Dalla matricola 1115000 la 2,8A viene prodotta con il Tessar Opton e, dalla matricola 1201000, è dotata di sincronizzazione MX.

ROLLEIFLEX 2,8 A model 2 (K7A)
1951; matricole da 1154000 a 1163999 e da 1201000 a 1201999.
Piastra pressapellicola nera con posizione variabile; cappuccio con tre punti di aggancio per accessori; dalla matricola 1201000 otturatore Deckel Compur-Rapid con 1/500 di secondo.

ROLLEIFLEX 2,8 B (K7B)

Dal 1952 al 1953; matricole da 1204000 a 1259999.
Dispone di obiettivo Carl Zeiss Jena Biometar 80 mm f2,8, cinque lenti in quattro gruppi, messa a fuoco minima un metro, e di otturatore Deckel Synchro-Compur; selettore MX in alto a destra e leva autoscatto in alto a sinistra; doppia baionetta Rollei gruppo III; a destra dell’ottica di ripresa stampigliatura ‘Synchro’, a sinistra ‘Compur’ e sotto ‘Franke & Heidecke Braunschweig’; contatore Rolleikin di serie. Modello venduto soprattutto nel mercato americano.

ROLLEIFLEX 2,8 C (K7C)
Dal 1952 al 1955; matricole da 1260000 a 1457045.
Obiettivo Schneider Xenotar 80 mm f2,8, cinque lenti in quattro gruppi, messa a fuoco minima un metro; nuova manopola di messa a fuoco; cursori di blocco del pulsante di scatto e della presa di sincronizzazione in plastica, mentre sono in metallo i cursori di blocco dei selettori di tempi e diaframmi, presenti solo in questo modello; contatore Rolleikin di serie. Nel 1954, dalla matricola 1362702, è disponibile, con un supplemento di prezzo del 6,5%, il Carl Zeiss Planar 80 mm f2,8, cinque lenti in quattro gruppi, messa a fuoco minima un metro.

ROLLEIFLEX 2,8 D (K7D)
Dal 1955 al 1956; matricole da 1600000 a 1620100.
Dispone di sistema di accoppiamento EVS; leva dell’autoscatto coassiale al selettore di sincronizzazione flash, in alto a sinistra; contatore Rolleikin di serie; dalla matricola 1609000 è presente il secondo tipo di sistema di accoppiamento EVS; negli ultimi modelli prodotti la cinghia ha il nuovo attacco con mezzaluna cromata.

ROLLEIFLEX 2,8 E (K7E)
Dal 1956 al 1959; matricole da 1621000 a 1664999.
Esposimetro incorporato alla manopola di messa a fuoco; visualizzazione a banda della profondità di campo; comando per doppie esposizioni; contatore Rolleikin di serie.

ROLLEIFLEX 2,8 E2 (K7E2)
Dal 1959 al 1960; matricole da 2350000 a 2356999.
Cappuccio rimovibile con possibilità di utilizzare il pentaprisma o il visore binoculare; matricola sotto l’obiettivo di ripresa; scompare il contatore Rolleikin, disponibile nel corredo accessorio Rolleikin.

ROLLEIFLEX 2,8 E3 (K7E3)

Dal 1962 al 1965; matricole da 2360000 a 2362024.
Modello economico, pensato soprattutto per poter utilizzare le casse E ancora disponibili in fabbrica dopo il lancio del modello F; senza esposimetro, ma con possibilità di montarlo a richiesta. Venduta soprattutto negli USA é prodotta solo con lo Schneider Xenotar.

ROLLEIFLEX 2,8 F (K7F)
Dal 1960 al 1966; matricole da 2400000 a 2451850.
Vengono introdotte notevoli variazioni estetiche e funzionali: esposimetro accoppiato ai selettori di tempi e diaframmi; cappuccio rimovibile con lente di ingrandimento e con mirino a traguardo con finestrella di inquadratura e finestrella per la messa a fuoco tramite lentina e specchio; vetrini di messa a fuoco intercambiabili; nuova manopola di messa a fuoco con finestra di visualizzazione della profondità di campo tramite banda bianca; selettore della sensibilità della pellicola con coassiale correttore dell’esposizione attraverso la selezione del fattore di esposizione del filtro montato, da 0,5 a 3; cursore per esposizioni multiple coassiale alla leva di riarmo e trascinamento; autoscatto a sinistra dell’obiettivo di ripresa, coassiale al selettore di sincronizzazione flash; stampigliatura ‘Franke & Heidecke Germany’ sotto l’obiettivo di ripresa. Disponibile anche senza esposimetro.

ROLLEIFLEX 2,8 F2 (K7F2)

Dal 1966 al 1969; matricole da 2451851 a 2479999.
Selettore opzionale per i rulli 220; attacco per cinghia privo di mezzaluna cromata; nuovo rivestimento in similpelle; scala delle distanze in metri e piedi. Non è più possibile utilizzare il vetro pianparallelo.

ROLLEIFLEX 2,8 F3 (K7F3)
Dal 1969 al 1976; matricole da 260000 a 2799999.
Sotto all’obiettivo di visione di alcuni esemplari è presente la scritta ‘Rollei-werke Franke & Heidecke’ seguita dal numero di matricola.

ROLLEIFLEX 2,8 F4 (K7F4)

Dal 1976 al 1980; matricole da 2900000 a 2959999.
Versione detta ‘white face’ per la copertura in alluminio della piastra portaottiche; disponibile esclusivamente con lo Schneider Xenotar.

ROLLEIFLEX 2,8F MADE IN BRAUNSCHWEIG

1980; circa 100 esemplari.
Rolleiflex 2,8 F4 con valigia in cuoio contenente pentaprisma, cappuccio rigido con lente magnificatrice, impugnatura a pistola, attacco rapido per cavalletto, testa panoramica, Rolleinar 1-2 – 3 e corredo completo di filtri.

ROLLEIFLEX 2,8 F AURUM (K7F AURUM)

Dal 1982 al 1983; matricole da 7570001 a 7571249 e da 8300000 a 8301499.
Parti metalliche placcate in oro a 23 carati e rivestimenti in pelle di alligatore; cofanetto in legno e cinghia con parti metalliche rivestite in oro a 23 carati. La maggior parte della produzione ha i rivestimenti in pelle marrone, con qualche esemplare in pelle nera.

ROLLEIFLEX 2,8 F PLATINUM (K7FP)

Dal 1984 al 1989; matricole da 2985000 a 2985499.
Monta l’obiettivo Carl Zeiss Planar 80 mm f2,8 HFT: è la prima Rolleiflex TLR con un’ottica con trattamento multistrato. Parti metalliche ricoperte in platino; rivestimento in pelle di coccodrillo nera; leva di carica e avanzamento verniciata in nero; cofanetto di presentazione.

ROLLEIFLEX 2,8 F PLATINUM AURUM (K7FPA)

1989; matricole da 2986500 a 2986599.
Versione commemorativa del sessantennale della nascita della Rolleiflex biottica, venduta prevalentemente nel mercato giapponese; come 2,8 F con logo placcato in oro e con corredo Rolleinar I, anch’esso placcato in oro.

ROLLEIFLEX 2,8 GX (K7G)

Dal 1987 al 1995.
Monta l’obiettivo Planar 80 mm f2,8 HFT costruito da Rollei Fototechnic su licenza della Fondazione Carl Zeiss e riporta la dicitura ‘Made by Rollei’; ha esposimetro elettronico a misurazione semispot attraverso l’obiettivo di visione con indicazione a cinque led nella parte superiore dello schermo di messa a fuoco; è possibile la misurazione TTL flash, attraverso l’adattatore SCA 356 accessorio da montare sulla slitta portaflash, con contatto a caldo, sul fianco destro sotto al selettore della sensibilità della pellicola; nuovo logo ‘Rolleiflex 2,8 GX’; manopola di messa a fuoco ridisegnata con alloggiamento per la batteria dell’esposimetro; indicatore di carica batteria con led verde, di fronte alla manopola di messa a fuoco; nuovi vetrini di messa a fuoco, compatibili con il Sistema Rollei 6000; nuovo attacco per cinghia snodabile; sulla filettatura del pulsante di scatto è avvitato un disco cromato. Non sono più presenti l’autoscatto, la sincronizzazione M, il dispositivo di tasto, i telaietti antiriflesso nella camera di ripresa, la finestra di messa a fuoco ad altezza degli occhi con lente e specchio a 45° nel mirino a traguardo, la leva di blocco coassiale alla presa di sincronizzazione flash; il dorso non è rimovibile e non è possibile utilizzare i rulli 220 e il Rolleikin.
La 2,8 GX ha la struttura interna della T e non della F e da un punto di vista squisitamente meccanico rappresenta una involuzione rispetto ai modelli precedenti.
Sotto l’obiettivo di ripresa è presente la scritta ‘Rollei Fototechnic GmbH Braunshweig Made in Germany’; dalla matricola 6000000 scompare la dicitura ‘GmbH’.

ROLLEIFLEX 2,8 GX EDITION (K7GE)

1989; matricole da 5010000 a 5017999.
Edizione commemorativa del sessantennale della nascita della Rolleiflex biottica; verniciatura grigio-metallico; inserti in pelle stampata lucertola bordeaux; piastra in oro con inciso logo Rolleiflex originale del 1929; attorno all’obiettivo di ripresa stampigliatura ‘Synchro-Compur Rollei Fototechnic Made in Germany’; nella confezione è incluso un corredo Rolleinar 1 e un libro celebrativo della Rolleiflex biottica.

ROLLEIFLEX 2,8 GX HELMUT NEWTON (K7GHN)
1992; matricole da 8030000 a 8036999.
Edizione con inserti in pelle grigia e piastra sul dorso con incisa la firma di Helmut Newton.

ROLLEIFLEX 2,8 GX EXPRESSION
Dal 1994 al 1996, 500 esemplari.
Edizione commemorativa dei sessantacinque anni dalla nascita della Rolleiflex biottica; piastra sul dorso con dicitura ‘Expression 94’; inserti in pelle marrone scamosciata.

ROLLEIFLEX 2,8 GX GOLD EXPRESSION
1994; 33 esemplari.
Come 2,8 GX Expression, con parti metalliche placcate in oro a 24 carati.

ROLLEIFLEX 2,8 GX ROYAL
Dal 1995 al 2000; 200 esemplari all’anno da 100000 a 101000.
Otturatore Copal 0; finitura blu laccata a mano con tecnica Urushi; inserti in pelle marrone stampata lucertola; cofanetto in legno e certificato individuale.

ROLLEIFLEX 2,8 GX ROYAL JAPAN EDITION
1995; 130 esemplari.
Edizione speciale per il mercato giapponese; otturatore Copal 0; finitura blu laccata a mano con tecnica Urushi; inserti in pelle marrone stampata lucertola e certificato individuale.

ROLLEIFLEX 2,8 GX Model 2
Dal 1995 al 1996; 1000 esemplari.
Nuova manopola di messa a fuoco, otturatore Copal 0, selettori circolari per tempi e diaframmi invertiti rispetto ai modelli con otturatore Synchro-Compur; nuovi attacchi per cinghia come nei modelli System 6000; piastra con dicitura ‘Expression’; inserti in pelle nera opaca.

ROLLEIFLEX 2,8 GX Model 2 75 YEARS
1995; 900 esemplari, 75 per mese, numerati da 01/75 a 12/75.
Edizione commemorativa dei sessantacinque anni dalla nascita della Rolleiflex biottica; verniciatura grigio-metallico; inserti in pelle stampata lucertola bordeaux; piastra con logo placcata in oro; otturatore Synchro-Compur; cofanetto in legno con certificato, corredo Rolleinar 2 e 3 e il libro ‘The History of the Twin Lens Rolleiflex’.

ROLLEIFLEX 2,8 GX Model 2 CLUB JERSEY

1996; 100 esemplari.
Speciale ordine del Rollei Club Jersey, UK; sopra la piastra con logo nome del proprietario o combinazione speciale di lettere e numeri; piastra con logo in oro; inserti in pelle rossa Burgundy stampata lucertola; marchio CE sulla piastra di attacco al treppiede.

ROLLEIFLEX 2,8 GX Model 2 80 YEARS 2000.

Edizione commemorativa degli ottant’anni dalla nascita della Rolleiflex biottica; piastra sul dorso con dicitura ‘80 years’; logo dell’anniversario sulla manopola di messa a fuoco; certificato e libro celebrativo.

ROLLEIFLEX 2,8 FX Dal 2002, in produzione.
Inserti in pelle marrone stampata coccodrillo, attacchi per cinghia come 2,8 F4, schermo di messa a fuoco High-D-Screen.


TELE-ROLLEIFLEX E WEITWINKEL-ROLLEIFLEX

Alla fine degli anni cinquanta la Franke & Heidecke intende ampliare la propria offerta, in risposta alle richieste del mercato professionale, che necessita di strumenti di qualità con focali tele e grandangolari.
Nel 1958 vengono prodotti dieci prototipi di Rolleiflex biottica ad ottiche intercambiabili, basati sulla meccanica della 2,8 E2; il sistema di cambio ottiche è simile a quello delle Mamiya biottiche con soffietto di messa a fuoco: le ottiche di ripresa e di visione sono montate su piastre intercambiabili. I prototipi dispongono di obiettivi Carl Zeiss Planar 80 mm f2,8, Carl Zeiss Sonnar 135 mm f4 e Carl Zeiss Distagon 60 mm f5,6.
L’Ingegner Heidecke tuttavia non dà il via alla produzione perché non ritiene questa soluzione vantaggiosa, da una parte per la scarsa praticità, dall’altra perché è convinto che tale soluzione non possa garantire quelle caratteristiche di rigidità strutturale e di tolleranze rigorose a fondamento dell’alta qualità di immagine ottenibile con la Rolleiflex biottica; viene quindi preferita la soluzione di costruire due nuove fotocamere con ottica fissa, un tele ed un grandangolo. Nel 1959 viene presentata la Tele-Rolleiflex e nel 1961, un anno dopo la morte di Heidecke, la Weitwinkel-Rolleiflex. Quest’ultima è presentata a due anni di distanza dalla Tele-Rolleiflex, perché la Zeiss ha necessità di più tempo per realizzare un grandangolo che coniughi un’elevata qualità ottica con una luminosità ed un angolo di campo maggiori di quelli del Distagon 60 mm f5,6; tale difficoltà deriva anche dal fatto che le dimensioni compatte del corpo della Rolleiflex rendono impossibile l’inserimento di un grandangolo con schema simmetrico e difficoltoso l’inserimento di un grandangolo con schema retrofocus.
Nel 1963 viene costruito un prototipo di Tele-Rolleiflex con obiettivo Carl Zeiss Sonnar 150 mm f4,8: le ingenti dimensioni ed il peso elevato fanno sì che non venga mai messo in produzione.

TELE-ROLLEIFLEX (K75, K8S)
Dal 1959 al 1970; matricole da S2300000 a S2304999.
Utilizza lo stesso corpo della 2,8 E2, con obiettivo Carl Zeiss Sonnar 135 mm f4; doppia baionetta Rollei gruppo III; nuovo cappuccio di messa a fuoco con mirino a traguardo con finestrella di inquadratura e finestrella per la messa a fuoco tramite lentina e specchio a 45°; contatore Rolleikin e possibilità di utilizzare il vetro pianparallelo. Alcuni modelli sono fabbricati con esposimetro (K8S); possibilità di montare l’esposimetro successivamente all’acquisto sui modelli che ne sono privi (K75). Disponibili due corredi Rolleinar dedicati: 0,35, per distanze da 2,8 m a 1,35 m e 0,7 per distanze da 138 a 93 cm, con correzione della parallasse. Possono essere utilizzati i corredi Rolleinar 1-2-3 per, complessivamente, una messa a fuoco da 100 a 24 cm, con correzione della parallasse.

TELE-ROLLEIFLEX Model 2 (K75, K8S)
Dal 1970 al 1974; matricole da S2305000 a S2308377.
Cappuccio di messa a fuoco ridisegnato; nuova manopola di messa a fuoco, più grande; non dispone di contatore Rolleikin e della possibilità di montare il vetro pianparallelo; selettore opzionale per i rulli 220; attacco per cinghia privo di mezzaluna cromata; nuovo rivestimento in similpelle; scala delle distanze in metri e piedi.

ROLLEIFLEX 4,0 FT
Dal 2006, in produzione.
Utilizza lo stesso corpo della 2,8 FX con obiettivo Schneider Tele-Xenar 135 mm f4, cinque lenti in tre gruppi, messa a fuoco minima 1,5 m, doppia baionetta Rollei gruppo IV.

WEITWINKEL-ROLLEIFLEX (K7W)
Dal 1961 al 1966; matricole da W2490000 a W2493501.
Denominata anche ROLLEIFLEX-WIDE, utilizza lo stesso corpo della 2,8 E2, con obiettivo Carl Zeiss Distagon 55 mm f4; doppia baionetta Rollei gruppo IV; nuovo cappuccio di messa a fuoco con mirino a traguardo con finestrella di inquadratura con antina incernierata superiormente e vetro convesso anteriore; contatore Rolleikin sui primi esemplari; possibilità di utilizzare il vetro pianparallelo. Esposimetro opzionale, disponibile anche come accessorio post vendita. Disponibile corredo Rolleinar 2 dedicato per messa a fuoco da 24 a 60 cm, con correzione della parallasse.

WEITWINKEL-ROLLEIFLEX model 2 (K7W)

Dal 1966 al 1967; matricole da W2493502 a W2493905.
Selettore opzionale per i rulli 220; attacco per cinghia privo di mezzaluna cromata; nuovo rivestimento in similpelle; scala delle distanze in metri e piedi.

ROLLEIFLEX 4,0 FW

Dal 2003, in produzione.
Utilizza lo stesso corpo della 2,8 FX, con obiettivo Schneider Super-Angulon 50 mm f4, sette lenti in sei gruppi, messa a fuoco minima 60 cm, doppia baionetta Rollei gruppo IV.


Andrea Gravano


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